appunti di viaggio

Viaggiando in Val Tramontina

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Grazie ai dati inviatemi da Bruno Corva di Cavasso Nuovo, sapevo che a Tramonti di Sotto, Domenica 8 Agosto si sarebbe celebrata la Messa, dato che viene settimanalmente alternata alla Liturgia della Parola. Prima di partire aldilà del Tagliamento, avevo cercato conferma telefonando alla parrocchia di Meduno, ma non ero riuscito a contattare nessuno. Partito da Leproso dopo le 8.15, dopo aver superato la capitale del Friuli ho ricevuto una telefonata dal parroco di Meduno, che gentilmente mi informava che a Tramonti di Sotto avrebbe ufficiato il vice parroco, dato che lui era impegnato in sede. Per rispondere alla chiamata mi ero fermato parcheggiando fuori carreggiata, ed ho quindi approfittato di quella sosta per chiamare Bruno Corva ed informarlo che quel giorno avrei operato nella sua zona… ma il mio amico "istriano" in quel momento non era reperibile.

Intorno alla 9.30 viaggiavo veloce costeggiando il lungo lago di Redona, attento ad individuare uno spazio libero dalla vegetazione e fare qualche bella foto verso quello specchio di acqua verdolina, ma su quella strada stretta non mi è stato possibile fermarmi dove avrei voluto.

Alle 9.45 ero a fianco della parrocchiale di Tramonti di Sotto per scattare qualche foto, ma proseguendo verso le borgate più a monte fino a Tramonti di Sopra, fotografando tutto quello che mi sembrava ne valesse la pena, ho scoperto che "vil di sore" è un Comune per conto suo e quindi una mia possibile futura meta domenicale.

Ridisceso verso valle, mentre mi riavvicinavo a "vile di sot", sentivo suonare le campane ed avvicinato frettolosamente alla chiesa, ho messo in moto il DAT, cogliendo solo gli ultimi rintocchi. Non mi sono preoccupato molto, perché il parroco titolare mi aveva assicurato la massima disponibilità del suo vice, anche per una scampanata extra esclusiva per "il natisone". Non ce n’è stato bisogno perché le campane hanno suonato altre due volte prima della Messa.

Per essendo abituato a piacevoli sorprese, sono rimasto stupito ad ammirare l’interno della chiesa ed il suo stupendo presbiterio con la straordinaria serie di affreschi, ed avevo anche notato un cura particolare negli addobbi floreali. Il vice parroco (coadiuvato da un giovane sagrestano), mi ha spiegato che durante la Messa ci sarebbero stati due battesimi, avvenimento straordinario per una piccola comunità come quella di Tramonti di Sotto.

Alle 11 in punto è cominciata la Messa, animata dall’intera assemblea con le simpatiche interferenze di Alessia e Daniel, che sebbene dondolati dalle rispettive madri e madrine, non si accontentavano del ciucciotto e forse volevano qualche cosa di più sostanzioso… La cerimonia è proseguita tranquilla, con qualche tentativo di contestazione da parte dei due piccini, al momento del contatto con l’acqua benedetta.

Alla fine della cerimonia, come sempre accade i flash si sono sprecati, ed anch’io ho approfittato per fare alcune foto (e qualche pasticcio), non avendo impostata correttamente la fotocamera. E' quindi andata persa la foto con  figli, genitori e padrini, ed una con l’intera famiglia di Alessia. Per fortuna non sono un fotografo professionista e non devo rendere conto a nessuno dei miei fallimenti… Prima di allontanarmi dalla chiesa, ho avuto tutto il tempo di fare un’altra delle mie cavolate, dimenticando su un muretto all'esterno della chiesa i quattro bollettini parrocchiali che mi aveva consegnato il giovane sagrestano… pazienza…!

Saranno state le 12.30, quando ho lasciato il paese scendendo la Val Tramontina, preoccupato solo di trovare un posto per fermarmi a mangiare. Un cartello con la scritta "Navarons in festa", aveva attirata la mia attenzione già nell’andata, ed appena l’ho intercettato, ho girato a destra scendendo verso il letto del Meduna, e sono risalito verso il paese effettivamente "in festa", tappezzato di striscioni e bandierine. Facendo un giro per il paese, transitando a malapena sfiorando le auto in sosta, avevo individuato il posto per mangiare una buona pastasciutta, ma non ho potuto trovare un buco per la mia "clio" nelle vicinanze e poi… non mi entusiasmava la prospettiva di finire sotto un tendone. Ridiscendendo verso il ponte, una folata di profumo proveniente da una "grigliata" in piena cottura, che un gruppo di giovani stava manovrando ai margini della strada, mi ha fatto venire l'acquolina in bocca.

In un paese più a valle (forse Sequals), mi sono fermato sedendomi ad un tavolo all’ombra davanti ad un locale, aspettando qualcuno per ordinare qualche cosa. Mi sarei accontentato di un piatto di affettato misto, invece potevano servirmi solo "panini caldi"... non avevo nessuna intenzione di rovinarmi la giornata con uno di "quei cosi" ed ho preferito tirare avanti…

Percorrendo il lungo rettilineo che corre in mezzo ai frutteti, più volte ero tentato di fermarmi in un ampio spiazzo al lato della strada, presso una baracca di legno dove vedevo delle persone sedute in uno spiazzo erboso all’ombra degli alberi… questa volta mi sono fermato, ed ho trovato quello che cercavo: un piatto di affettato ed un quartin di merlot. Ordinato e pagato, avrei dovuto portarmi tutto il malloppo su un tavolo sotto gli alberi, perché anche se non si trattava di un ambiente ultramoderno, anche li avevano adottato il sistema del self service (accidenti agli americani), ma in via eccezionale, sono stato servito al tavolo…

Già al banco, avevo scambiato qualche battuta con una signora di una certa età, che parlava il bel friulano che si parla da quelle parti, e che ho apprezzato ascoltando al telefono Guido Zanetti di Kingston, Paolo Brun del Re quand’era in Friuli, Elio Toffolo che incontro spesso e Armando Miorini di Vacile che prometto sempre di andare a salutare…
Lo scambio di battute con quella simpatica signora, ora seduta in un tavolo vicino, è proseguito anche mentre affrontavo il piatto di ottimo speck accompagnato con buonissimo pane fresco, ma dovendo sgolarmi per farmi sentire, ho chiesto il permesso di sedermi al suo ampio tavolo. La piacevole conversazione proseguiva tranquilla, interrotta solo quando non riuscivo a capire esattamente il significato di qualche parola del friulano che si usa a Spilimbergo e dintorni. Anche la signora Anna di
Lestans, come tantissimi altri di quella zona, aveva vissuto l’emigrazione, essendo stata per diversi anni in Francia e dove aveva sotterrato suo marito. Pur abitando vicino a Vacile non si ricorda di Armando Miorini, ma conosce Olinto De Stefano di Vacile, che ha vissuto per tanti anni in Venezuela. Dopo aver ripulito il piatto di speck, ho chiesto il permesso alla signora di poter scattare qualche foto, per accompagnare gli appunti che avevo intenzione di scrivere. Ho salutato la signora, assicurandogli una mia sosta in quel ristoro agroturistico, ogni volta che rientro dai miei servizi nella zona nord ovest del Tagliamento.

Rientrato in sede, mi sono subito dato da fare per riversare le foto nel computer, scordandomi completamente del consueto riposino pomeridiano. Questo è un buon segno…

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