3 viaggi a Moggio Udinese
(16 Ottobre, 23 Ottobre e 2 Novembre 1999)

Viaggio 1

     I miei recenti viaggi in quel di Moggio Udinese, meritano una breve menzione. Più di una volta, transitando per la statale 13  che costeggia il Fella, il mio sguardo era stato attirato dalla maestosa mole dell’Abbazia e avevo anche sostato nei pressi del ponte, per fotografare e riprendere con la telecamera quel fantastico scenario.

     L’occasione per varcare quel ponte e recarmi all’Abbazia si è presentata la prima volta il 16 Ottobre. Sapevo che quel giorno il Coro Polifonico di Palazzolo dello Stella avrebbe ripetuto il programma che aveva eseguito una settimana prima all’Abbazia di Rosazzo e, per pura curiosità, volevo confrontare la resa acustica tra le due chiese.
     Due ore prima dell’inizio del concerto, la luce era ancora sufficiente per permettermi di catturare alcune immagini degli esterni, che potessero servirmi per le pagine del sito, per la copertina di un’eventuale CD e per il mio archivio fotografico.

     Dopo una ventina di minuti, con il mio borsone in spalla ho varcato la porta della chiesa, mentre all’interno si svolgeva una cerimonia che i giovani della zona avevano organizzato in onore della Madonna Missionaria di Tricesimo. Mentre seguivo la cerimonia mi guardavo attorno stabilendo che, se non ci fosse stata la possibilità di aumentare il sistema d’illuminazione, qualsiasi tipo di ripresa con i miei modesti mezzi sarebbe stata impossibile.

     I primi componenti del Coro ad entrare in chiesa sono stati: un tecnico che ha installato ed "accordato" un piccolo organo e la graziosa "arpista", che a sua volta ha piazzato il suo  strumento. Il resto del Coro è giunto poco più tardi e man mano che entravano, piuttosto sorpresi per la mia presenza, diversi componenti si sono avvicinati per salutarmi. Il mio viaggio del'11 Ottobre a Palazzolo dello Stella con due CD registrati solo il giorno prima e la pagina con le loro fotografie su Internet, aveva fatto un certo scalpore.

     Con puntigliosa precisione, gli stessi giovani che avevo conosciuto a Rosazzo, hanno installato i microfoni, le apparecchiature per la registrazione ed una serie di piantane con dei potenti fari, che hanno risolto il problema della scarsa illuminazione. Anch'io avevo predisposto le mie "scatolette" in fila sull’inginocchiatoio del primo banco della fila di destra.

  Quando il suono dell’organo e dell’arpa, seguite dalla voce del tenore e dal lento crescendo del Coro si sono diffusi nell’aria, hanno ricreato le stesse sensazioni che due o tre amici hanno provato a casa mia ascoltando il CD che avevo registrato all’Abbazia di Rosazzo … ascoltando l’introduzione al "Tantum ergo" avevano sussurrato …

Uuuh … ce sgrîsui …! …oppure … Mi vèn ogni pêl un pàn …!

     Alla fine del concerto ho avuto l’occasione conoscere il parroco di Moggio e di rivedere e salutare il parroco di Chiusaforte, che avevo conosciuto nel mio secondo viaggio a Saletto in Val Raccolana. Salutandoli, ho promesso loro che se i risultati della registrazione sarebbero stati buoni, avrei inviato loro il CD. 

     Il viaggio di ritorno non ha storia ...

Viaggio 2

     Il secondo viaggio all’Abbazia di Moggio l’ho effettuato la settimana successiva. Una telefonata da Tolmezzo, mi aveva informato che il 23 Ottobre a Moggio si sarebbe svolta la seconda serata della 5° Rassegna Corale della Zona Montana, durante la quale si sarebbero esibiti 3 Cori, tra i quali il F.A.R.I. di Tolmezzo, che avevo ascoltato (e registrato) il 1° Agosto in quella cittadina. Sebbene avessi parecchi lavori iniziati e non ancora portati a compimento, avevo deciso che conoscendo ormai molto bene la strada, non era il caso di perdere quell’occasione, anche se già nella mattinata le condizioni meteo non presagivano niente di buono.

     Quando verso le 16:00 sono partito verso Nord, pioveva che Dio la mandava, ma invece di essere preoccupato, incoscientemente pensavo che quel viaggio poteva essere un test sulle qualità “anfibie” della mia automobile. All’altezza di Magnano in Riviera, ho dovuto sostare in una piazzola perché i tergicristalli non riuscivano a spazzare l’acqua che … vignive iù a seclòs …!  
     Durante il viaggio, tanto per rendere la situazione un pochino più allegra, ho telefonato nell’unica osteria di Leproso, dove sapevo che il solito gruppo di amici era impegnato con le carte i mano, giocando a “siluro”.
A stento sono riuscito a far sentire la mia voce coperta dagli scrosci della pioggia,  mentre pregavo il gestore di riferire ai presenti di tenersi pronti per il recupero, se per caso avessi avuto un’avaria. La vettura invece proseguiva tranquilla senza emettere nemmeno un piccolo starnuto …! Intorno alle 17:00, ero “in vista” dell’Abbazia di Moggio.

     Calcolando che mancavano più di tre ore prima dell’inizio del concerto, mi è venuta l’idea di proseguire e recarmi a Saletto in Val Raccolana, un paese che a detta di qualcuno, aveva tutte le carte in regola per insidiare il primato di “Paese più bello del mondo”, che come tutti sanno attualmente è nelle mani di Leproso.
Abbandonata la ss13 imboccando il ponte sul Fella, ho iniziato la salita che costeggia il Torrente Raccolana mentre la pioggia continuava a cadere senza sosta.
     Dopo qualche chilometro, uno spettacolare scenario attirava la mia attenzione … dai canaloni che scendono dalla ripida parete della montagna, vere e proprie cascate di verde acqua spumeggiante si tuffavano nel torrente sottostante. Da una parete a strapiombo sul Raccolana, una imponete cascata era paurosamente spettacolare e mi rammaricavo per il fatto di non poter utilizzare la telecamera per immortalare quello straordinario spettacolo. Purtroppo, per l’incessante pioggia battente sui cristalli, anche dall’interno era impossibile qualsiasi tentativo di ripresa. 
     A circa un chilometro da Saletto, per “motivi tecnici” sono stato costretto ad  uscire per mezzo minuto dalla cabina di pilotaggio con un giubbotto sulla testa … Per quei pochi attimi sotto la pioggia, il giubbotto si è inzuppato d’acqua a tal punto che si poteva strizzare come un canovaccio. Per fortuna ne avevo due !

     Giunto a Saletto mi sono recato presso la famiglia Toigo-Piussi, per rendere due fotografie che mi avevano prestato quest’estate e portare un CD con l’ultimo aggiornamento del sito per il figlio del signor Toigo. Ho portato anche un CD con la registrazione effettuata la settimana precedente, da consegnare al parroco di Chiusaforte. Ho saputo che proprio l’indomani avrebbe celebrato la S.Messa a Saletto. Prima di salire in automobile ho dato un'occhiata a Saletto sotto la pioggia e ... ondeggiando la testa ho pensato che per qualche mese il primato di Leproso non correva nessun rischio …!

      Ridiscendendo verso la vallata del Fella, mi sono accorto che l’intensità della pioggia era notevolmente diminuita e quando sono giunto nello spiazzo davanti alla chiesa dell’Abbazia di Moggio, quasi non pioveva più. Mancava più di un’ora all’inizio del Concerto.  
      Entrato in chiesa, ho subito cercato di esaminare se per caso ci fosse qualche inquadratura da riprendere o fotografare che mi fosse sfuggita la volta precedente, ma data la scarsa illuminazione ho preferito aspettare ... forse più tardi la situazione sarebbe potuta migliorare.
      Intanto incominciavano ad arrivare i primi coristi e quando è arrivato il gruppo di Tomezzo, vedendo che ero già presente, più di qualcuno si è avvicinato per salutarmi e ringraziarmi per averli "inviati in rete".
     Il concerto ha iniziato con le esecuzioni proprio del Coro F.A.R.I di Tolmezzo, che ha esibito un repertorio "leggero" e tra i brani eseguiti, finalmente "Stelutis alpinis", che non avevo ancora mai ascoltato ... in diretta ...!     Sono seguite le esibizioni del Coro di Ravascletto e di quello di Arta Terme, con un genere più "impegnato", gran parte di carattere religioso.
    Dopo qualche tentativo, a causa della scarsa illuminazione, ho rinunciato ad utilizzare la telecamera.
    Le operazione "record" invece sembravano procedere nei migliori dei modi, salvo gli inevitabili colpi di tosse, ma ho dovuto raccomandare ai "direttori" di non posizionarsi proprio sopra una grossa lastra di marmo (un sigillo tombale), che non essendo ben bilanciato nella sua sede, emetteva un lugubre tonfo camminandoci sopra.      Alla fine del concerto, applausi per tutti.
     Mentre tutti i presenti si trasferivano in un luogo poco distante per un breve spuntino, dopo aver rimesso tutte le apparecchiature nel borsone, ho preferito salire in auto e puntare verso la pianura. Intorno alle 23:30, i miei fari hanno illuminato la coda sventolante di "briciola", che mi stava aspettando all'entrata di Via Pasubio, nel centro storico della città di Leproso.

Viaggio 3  

     Nella vallata del Fella ci sono ritornato una decina di giorni dopo, per consegnare alcuni CD con la registrazione della Rassegna Corale della Zona Montana. Avevo deciso di andarci, senza attendere l'arrivo delle foto dei tre gruppi corali che avevano promesso di inviarmi, foto che avrei esposto  nella rubrica "ho ascoltato per voi" del nostro sito. Il programma della giornata era quello di consegnare due CD a Moggio ed uno a Tolmezzo.

     Giunto a Moggio Udinese, mi sono recato sulla piazzetta antistante il Municipio e con il telefonino installato sulla mia R5, ho chiamato l'Ufficio del Sindaco e la sua segretaria (credo) mi ha gentilmente invitato a richiamare una ventina di giorni dopo. Risalito in macchina sono ritornato a Moggio Bassa e sono entrato in un Bar a prendermi un caffè; ho lasciato un CD alla gentile signora dietro il banco, pregandola di consegnarlo al Presidente o a qualche socio della locale "Pro Loco". 

 

     Ora si trattava di consegnare un CD al Parroco e per questa operazione mi sembrava logico recarmi all'Abbazia di San Gallo, dove contavo fosse ospitata  la canonica. Giunto nell'ampio cortile davanti alla chiesa, con annesso cimitero, ho cominciato a leggere le targhette al lato delle abitazioni nella parte Nord-Ovest del cortile, ma non ho trovato quello che cercavo. Anche la Biblioteca Comunale, in quei locali ospitata, quel giorno era chiusa. Ricordando che nel mio primo viaggio all'Abbazia di Moggio, avevo intravisto delle luci accese dalle finestre dei locali posti a destra della chiesa, ho pensato che lì avrei potuto trovare qualcuno.

     Un portale senza campanelli ma che si è facilmente aperto, mi introdotto in un chiostro che se non avessi avuto una certa fretta, sarebbe stato fonte di interessanti immagini per il mio archivio fotografico. Ma le insistenti "bussate" ad una porta laterale non hanno avuto nessun esito.
    Ritornato sui miei passi, a fianco di un'altra porta, finalmente ho intravisto un campanello. 

... Essendo le 02:00 passate, quello che accadde dopo aver schiacciato quel pulsante, lo descriverò in un'altra occasione. Vale la pena che io ci ritorni mentalmente, per ricostruire tutti i particolari di quei momenti ...

 

  Continua ...