Ipplis di Premariacco (UD), 12 Maggio 2018
Chiesa di San Giovanni Battista


...l'esterno della parrocchiale dove ognuno poteva lasciare testimonianza della sua presenza...


...l'interno durante la recita del Santo Rosario...

Santa Messa in suffragio di Don Giovanni Nimis
presieduta dall’arcivescovo Mons. Andrea Bruno Mazzocato
con la presenza del vescovi Mons. Pietro Brollo e Mons. Diego Causero
accompagnata dal coro interparrocchiale


         
APERTURA


...immagini alle letture...



SALMO


...e all'omelia di Mons. Andrea Bruno Mazzocato...



PREGHIERE DEI FEDELI



CANTO


...e dopo la Preghiera del Padre Nostro, il Canto di Comunione...
 

Suspîr da l'anime dôlce Marie,
par me ligrie ca jù no jè
che vinci il gjubilo che 'o sint e 'o brami,
quant che ti clami, Marute me!
Marute me, Marute me,
quant che ti clami Marute me!
Marute, o tenare, peraule a dile,
cussì zintile, s'ingrope il cûr
e di dulcissime pâs mi s'inonde
l'anime monde d'afiet impûr.
Marute me! Marute me,
quant che ti clami, Marute me!


         
...intervento di Patrizia Zamparutti e del Sindaco di Premariacco...


...dopo l'omaggio cristiano al feretro e la Benedizione, i fedeli si sono intrattenuti in ascolto di "Su Amor", un brano messo insieme dalla Corale "G. Coceancigh" su indicazioni di Don Giovanni, dopo uno dei suoi soggiorni in Bolivia...



Su amor, su amor, su amor esta corriendo ja.
L’amor, l’amor, l’amore sta correndo già.
L’amor, l’amor, l’amore sta correndo già
Per tutto il mondo sta correndo già.

Y tu, y tu, y tu eies lo harai correr
E tu, e tu, e tu lo farai svelar
E tu, e tu, e tu lo farai svelar
Per tutto il mondo lo farai svelar.

Ya todo a quel que enquentre dale este amor
Ya todo quel che enquentre dale este amor
E a tutto a tutto il mondo dagli questo amor
E a tutto il mondo dagli questo amor

Alabarè, alabarè, alabarè alabarè, alabarè o my Señor
Ti lorerò, ti toderò, ti loderò, ti loderò ti loderò o mio Signor
Vamos a benedir al Señor, nos otros los hycos de Dios
Andiam a benedir il Signor, noi figli fedeli noi siam.
Alsas vuestras manos batil das a el , y de cidle que solo er es fiel.
Alzale le mani battetele a Lui, e dite che solo Lui è fedel.

      È MORTO DON GIOVANNI NIMIS, PER 45 ANNI PARROCO DI IPPLIS
(MONIKA PASCOLO – La Vita Cattolica del 16 Maggio 2018)

          AVEVA «UN carattere forte che però, nascondeva un cuore paterno del quale hanno goduto specialmente le persone povere e sofferenti della comunità». Con queste parole, l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha ricordato don Giovanni Nimis, storico parroco di Ipplis di Premariacco, morto giovedì 10 maggio all’età di quasi 101 anni in Fraternità sacerdotale a Udine, dove da qualche tempo era stato accolto a causa delle sue condizioni di salute, ormai precarie.
          «La Provvidenza di Dio Padre – ha aggiunto l’Arcivescovo durante l’omelia  per i funerali del sacerdote, celebrati proprio nella chiesa di Ipplis, sabato 12 maggio –, gli ha riservato un lungo pellegrinaggio terreno, caratterizzato dalla vocazione sacerdotale scoperta in tenera età».
          Don Giovanni, originario di Nimis dove era nato il 7 luglio del 1917, è stato infatti ordinato sacerdote a 23 anni, «consacrando a Gesù Cristo e alla Chiesa ben 78 anni di ministero sacerdotale ». Di questi, 46 come parroco di Ipplis. «Qui è rimasto fino a consumare con ammirevole fedeltà tutte le sue energie – ha proseguito mons. Mazzocato –; questa comunità cristiana è diventa la sua famiglia dalla quale non voleva, per nessun motivo, allontanarsi ». Prima di diventarne la guida, a partire dal maggio del 1972, don Giovanni – subito dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 9 giugno del 1940 – è stato cappellano a Forni di Sopra, poi a Monteprato di Nimis (dall’agosto del 1943 all’agosto del 1948); in seguito, e fino al 1955, è stato primacappellano poi vicario parrocchiale a Spessa. Quindi, il trasferimento a Liessa dove è stato vicario, economo e parroco fino al 1961. Per 11 anni è stato curato di Cialla-Castelmonte e Purgessimo. Nel 1972 è arrivato a Ipplis (per tanti anni ha anche celebrato la Messa nella casa di riposo di Cividale), la «sua» casa, dove è stato sepolto nel locale cimitero.
          Dal 1992 al 1994 è stato cappellano dell’Ospedale civile di Udine. «È stato un sacerdote e un parroco di stile tradizionale e di grandi qualità umana e spirituale», ha detto l’Arcivescovo, particolarmente attento alle persone in difficoltà e ai malati (che visitava costantemente), a bambini e fanciulli, di cui «curava la formazione cristiana cosciente che trasmettere la fede alle nuove generazioni era uno dei doveri principali di un parroco e di una comunità cristiana». Rimboccandosi le mani accanto ai fedeli, si è dedicato al restauro della chiesa. Una manualità la sua, che insieme «alla spiccata devozione mariana», lo ha portato a realizzare tante piccole cappelle dedicate alla Vergine Maria. L’ultima nel 2014, nello spazio antistante la canonica di Ipplis. Molte altre anche in Bolivia dove negli anni ‘80 e ‘90 si recava ogni estate per sostenere le opere missionarie delle suore Rosarie.

          Grande il suo impegno a Ipplis dov’è arrivato nel 1972 rimanendoci fino a poco tempo fa e dov’è stato festeggiato da tutta la comunità il 7 Luglio 2017 per il traguardo dei 100 anni.

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