I 40 anni di sacerdozio di don Nino

          Quasi come un imprenditore edile se non fosse che prima di tutto don Nino Rivetti è il parroco di Manzano. Un’istituzione, o, come lo definisce il sindaco Mauro Iacumin, «un punto fermo e una vedetta dell’intera comunità».
          Oggi monsignor Giovanni Rivetti festeggia i 40 anni di sacerdozio. Lo farà semplicemente portando la parola del Signore ai suoi fedeli a Case di Manzano alle 9 del mattina. Domani, invece, sarà festa grande a Manzano. Al termine della Santa messa delle 19 la comunità omaggerà il parroco di un dono.
          Era il 18 marzo 1976 quando alle ore 19 arrivò la consacrazione al sacerdozio nella chiesa di Torviscosa, paese che gli ha dato i natali, alla presenza di monsignor Alfredo Battisti, allora vescovo di Udine. Una vocazione nata fin da bambino che lo porta al seminario, prima a Castellerio e poi a Udine dal ’64 al ’74, e poi al diaconato a Latisana.
          Ed è proprio nella cittadina della bassa che inizia il suo lungo viaggio di sacerdozio, che lo vede cappellano a Latisana dal ’76 all’84, poi a Buia dal 14 luglio ’84 a novembre ’94, quando ritorna di nuovo a Latisana, questa volta con il titolo di parroco monsignore.
          Si impegna soprattutto nell’educazione dei giovani, nell’insegnamento nel liceo e in tutte le sue comunità. Potenzia i centri di aggregazione e di accoglienza: dall’asilo all’ospedale, ai poli sportivi, con particolare attenzione per il calcio, come quando a Latisana è protagonista dell’inaugurazione del palasport. A Madonna di Buia e Urbignacco è in prima linea nella ricostruzione del terremoto. Giunge a Manzano il 27 ottobre 2002 e viene accolto dalla Chiesa di Case.
          È un momento di grandi stravolgimenti per la capitale della sedia, costretta a ripiegare su se stessa dopo gli anni d’oro, spazzata dalla globalizzazione e della concorrenza. Don Nino, però, funge da guida dinanzi alle nuove povertà e al disorientamento giovanile. Dalla parrocchia di Case assume la conduzione della parrocchia di Manzano e poi di Manzinello, S. Lorenzo, Oleis e la direzione della Forania di Rosazzo. A seguirlo nella sua opera di rinnovamento 300 collaboratori parrocchiali, che lo aiutano anche nella gestione delle parrocchie nel restauro di tutte e cinque le chiese della comunità. Durante i tredici anni di sacerdozio a Manzano completa anche il centro giovanile e ricostruisce l’ Oasi di Manzano, con la pietra benedetta da Papa Giovanni Paolo II.
          «Con don Nino - spiega il presidente della Pro Loco, Gastone Piasentin – c’è sempre stata una profonda collaborazione nella ristrutturazione dei punti principali di aggregazione della comunità. È sempre stato attento al sociale e ai giovani», «una persona aperta e collaborativa – dice ancora il sindaco Iacumin – un punto fermo per l’educazione dei giovani cittadini»