nuove dal friuli e dal mondo

Premariacco, 24 Settembre 2017
Tendone di Via Ponte Romano


...e dopo la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di San Silvestro Papa...

Lavori del 59° Congresso Provinciale AFDS



...trasferimento nel tendone di Via Ponte Romano disturbato da una insistente pioggerellina...


...il lato sud del tendone dove avevano preso posto autorità e congressisti...


...di fronte al palco lo striscione udinese ed il gruppo di Donatori Ciclisti...


...il benvenuto del Sindaco Roberto Trentin e del Presidente della Sezione AFDS di Premariacco Massimo Crisetig,
che hanno poi passato il testimonio al Sindaco di Udine che ospiterà l'edizione 2018...


...la parete nord con i labari partecipanti, molti dei quali si erano ritirati prima di mettersi in corteo sotto la pioggia...


...interventi dell'Assessore Maria Sandra Telesca, del presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini,
del presidente nazionale della FIDAS Aldo Ozino Calligaris e del neo eletto presidente provinciale AFDS Roberto Flora...


...è iniziata quindi la lunga fase delle consegne delle benemerenze ai moltissimi donatori...


...nella totale indifferenza di una giovanissima congressista...

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...arrivederci quindi ad Udine per l'edizione 2018...     

Passaggio di consegne da Premariacco a Udine
(a.c. - Messaggero Veneto del 25 settembre 2017)

          È stato il comune di Premariacco ad assumersi il ruolo di grande traghettatore del congresso provinciale dell’Afds, prendendo il testimone da Ampezzo e trasferendolo, con un simbolico passaggio di consegne, al sindaco di Udine Furio Honsell che ospiterà il sessantesimo anniversario. A fare gli onori di casa il primo cittadino Roberto Trentin che si è giovato dello sforzo congiunto di tante associazioni, famiglie e volontari giunti a dar man forte affinché la comunità di una piccola sezione assicurasse una degna accoglienza. A partire dalla pubblicazione con la quale ha omaggiato tutti i donatori premiati: sintesi della storia e delle tradizioni di una comunità agricola che ha saputo industrializzarsi e, affrontando la crisi economica, irrobustirsi incarnando il “modello Friuli”. Trentin, ricordando la lunga tradizione dell’Afds ha ricordato che «fu con il terremoto del 1976 che la generosità dei friulani divenne un esempio nazionale anche su questo fronte. È una realtà questa, di cui dobbiamo andare fieri – ha commentato il sindaco – la sezione di Premariacco e le associazioni locali hanno dato il massimo per rendere speciale questa giornata durante la quale molti saranno fieri di appuntare il pellicano sul bavero della giacca».
          Gli ha fatto eco il presidente della sezione locale Massimo Crisetig: «Siamo orgogliosi che il 59esimo congresso abbia acceso i riflettori su una piccola sezione come la nostra, nata 55 anni fa, su iniziativa di Giuseppe Saccavini – ha spiegato Crisetig – tutti hanno cercato di dare una mano, chi, come le famiglie per creare gli addobbi, chi come i nostri bambini, per dipingere un quadro realizzato per l’occasione». Nonostante il maltempo tutto è filato liscio, dal servizio d’ordine che ha dirottato tutti mezzi a nord del capoluogo fino al corteo che dalla Cooperativa ha sfilato sostando davanti al monumento dei caduti per la deposizione della corona per poi confluire nella parrocchiale, scortato dalla banda. Quindi, dopo la messa si è incamminato nell’ampio capannone allestito in via Ponte Romano dove le soste ai chioschi si erano infittite sin dal primo mattino.

          Fedele al proprio stile, il presidente provinciale Pietro Fontanini ha esordito al congresso a suon di picconate scandite in marilenghe. «E je le ultime volte che al president al fevele, parcè che le Provincie e sta murint, e mi displâs». Un incipit, quello del presidente, che ha segnato un crescendo di toni. Partendo dalla vicinanza di palazzo Belgrado all'Afds Fontanini ha rincarato la dose: «Abbiamo sempre cercato di darvi una mano e mi duole ammettere che la politica abbia deciso di ridimensionare il nostro Friuli». E poi, rivolgendosi ai presenti: «Voi siete l'associazione friulana donatori di sangue. Non siete il Friuli Venezia Giulia, siete friulani». «Chêi che fasin di bessôi» ha marcato. «Ma è dagli anni Sessanta che diamo sangue agli altri, Roma compresa. Oggi una realtà di questo calibro è tutta qui, ma la rete televisiva regionale non si è fatta nemmeno vedere» ha tuonato Fontanini senza nascondersi dietro a giri di parole, provocando uno scroscio di applausi. «Non dimentichiamo di essere friulani e nemmeno di essere orgogliosi di quello che siamo» ha tuonato il presidente accomiatandosi e chiudendo il suo j'accuse.



ESTRATTO