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Leproso di Premariacco (UD), 10 Aprile 2025

      Prendo spunto dal messaggio di Luciano Marcolini Provenza,
per ricordare alcuni episodi dei difficili tempi vissuto alla fine della guerra...

Da: Luciano Marcolini Provenza [mailto:lucianomarcoliniprovenza@yahoo.it]
Inviato: lunedì 7 aprile 2025 20:32
A: aldo@natisone.it
Oggetto: Articolo su aviatori “Leproso”
 
Buona sera Sig.Aldo, le invio l’articolo che ho scritto sugli aviatori caduti nel dicembre del 1944.
Grazie per la sua testimonianza. Luciano Marcolini Provenza

https://www.patriaindipendente.it/servizi/i-piloti-americani-e-quella-resistenza-al-confine-orientale

...dai miei ricordi...


Io (il più piccoletto)... nel 1943-44...
...proprio nel periodo dei grandi bombardamenti alleati sulla zona di  Via Marsala in Udine...

          Non avrei certamente ricordato la data e l'ora esatta, se non grazie agli appunti del prezioso articolo di Luciano Marcolini ma ricordo benissimo quel pomeriggio, quando lo strano e insolito rumore di un aereo ha attirato l'attenzione di noi bambini, che stavano giocando nei pressi dello spiazzo davanti alla chiesa di Leproso.
         Alzando gli occhi in alto proprio sopra le sponde del Natisone, abbiamo notato questo grosso aereo che aeva i motori dell'ala destra in fiamme, mentre "seminava" un grappolo di paracadute, che noi naturalmente abbiamo seguito con grande curiosità.
          Uno dei primi "ombrelli" è planato al nostro nord, pressapoco nella zona di Paderno, un secondo è caduto a Orsaria ed un'altro... si diceva nella zona delle Lippe. Poco più tardi abbiamo notato benissimo la colonna di fumo del bombardiere in fiamme, andatosi a schiantare a sud ben otre le colline di Manzano e Buttrio (il mio amico centenario Guerrino IV3CID che abitava a Buttrio, mi precisa che l'aereo è caduto nelle zone di Medeuzza)...
         Ricordo anche che più tardi, mentre eravamo davanti all'osteria di Delchi e Maria, proveniente dalla "strada de machine" (così era chiamata la strada che portava al Mulino del Braida), abbiamo visto transitare una carrozzella (una specie di landò) trainata da cavalli, con dei passeggeri tra cui il malcapitato paracadutista (che veniva portato in salvo prima che arrivassero i tedeschi), probabilmente dagli uomini della "resistenza" che operavano in zona.

          Penso che valga la pena riportare in queste pagine i miei ricordi prima che sia troppo tardi,  anche se qualche appunto non sarà in sintonia con la storia che viene raccontata oggi...