nuove dal friuli e dal mondo

Villacaccia di Lestizza (UD), 22 Agosto 2013
Agriturismo ai Colonos

COME CHE IL DI’ AL NAS DA LA GNOT SCURE
(COME IL GIORNO NASCE DALLA NOTTE OSCURA)


...gli attori con il giornalista Silvano Bertossi...

FRICO E SUPPRISSATA
Studi par un spetacul comic par furlan 

 

          Grande attesa per la presentazione dello studio ormai in fase avanzata che tre personaggi dalla comicità intelligente e raffinata, di razza calabrese e friulana, stanno portando avanti ormai da alcuni mesi, sotto l’egida dei Colonos, per la realizzazione di un nuovo, spericolato spettacolo comico legato al tema della lingua friulana, intitolato “Frico e supprissata”. A partire da un’idea dei friulani Luca Domenicali, musicista, regista, autore teatrale e televisivo nonché componente del duo della Microband attiva a livello internazionale da trent’anni, e Anna Menossi, pure lei autrice teatrale e televisiva, il progetto vede come protagonisti in scena Claudio Moretti, complice inossidabile del mitico trio del Teatro Incerto, insieme ad Andrea Bove e Enzo Limardi, due comici calabresi che nel loro curriculum vantano una presenza assidua nella trasmissione televisiva Zelig e Zelig Circus di Canale 5, diversi e importanti ingaggi nel cinema e alcune regie di Enzo Jannacci per i loro spettacoli di cabaret.
          La trama del nuovo lavoro teatrale, che grazie alla collaborazione dell’ERT (Ente Regionale Teatrale) sarà in tournée nel nostro territorio a partire dal mese di febbraio 2014, prende avvio dalla storia di due meridionali che arrivano in Friuli in cerca di fortuna, prelevando
la gestione di un’osteria tipica friulana. Il primo impatto con il proprietario  è disastroso, ma l’uomo non vuole farsi scappare i due pretendenti e decide di aiutarli nell’apprendimento della lingua friulana, necessaria dalpunto di vista commerciale per il contatto con la clientela,  diventando il loro insegnante. Le lezioni si articolano sia nel metodo dei corsi di lingua “full immersion”, sia in alcuni quadri che ripropongono momenti di vita quotidiana (al mercato, dal medico, il corteggiamento, in viaggio, etc..), che li fanno confrontare anche con alcuni degli aspetti più tipici  del carattere e della cultura locale. E col friulano, lo slang e le frasi idiomatiche, si mescolano frasi in calabrese e si intrecciano gaffes, fraintendimenti e doppi sensi, dando vita ad un gioco di scambio e contaminazione linguistica dai contenuti sorprendenti quanto esilaranti. Tutto da vedere, con colpo di scena finale.

 Frico e supprissata”, incontro Friuli-Calabria
(ma.bra. - Messaggero Veneto)


...vedute sul pubblico nel cortile dei Colonos...

          LESTIZZA. Frico e soppressata: un «binomio fantastico», avrebbe detto Gianni Rodari, di quelli buoni, esplosivi, per inventare storie... E e così la devono aver pensata Luca Domenicali, il vulcanico musicista della Microband, e Anna Menossi, i quali hanno messo insieme due assai ben rodati comici calabresi, Andrea Bove e Enzo Limardi, forti di numerose esperienze cabarettistiche e televisive (un titolo per tutti, Zelig Circus!), e Claudio Moretti, star del teatro comico friulano. Ne è nato uno spettacolo atteso al debutto stasera alle 21 ai Colonos di Villaccaccia di Lestizza: Frico e supprissata, appunto!, sottotitolo Studio per uno spettacolo comico.
          «L’idea – racconta Luca Domenicali – nasce dal fatto che è da molti anni che lavoro con Bove e Limardi, come autore e come regista di alcuni dei loro spettacoli. Spesso, per lavorare sono venuti a Udine, dove, pur vivendo a Bologna, io continuo ad avere casa. E qui si sono ambientati velocemente... Si sono interessati e appassionati al Friuli e al friulano, e visto che hanno una capacità incredibile a cogliere esempio sfumature, accenti, intonazioni di una lingua, le hanno fatte proprie ed è stato inevitabile pensare a qualcosa sul Friuli per loro e con loro».
          Tutto gira allora intorno a un oste, che vuol vendere la sua osteria tipica friulana: si fanno avanti due calabresi, ai quali lui accorda la preferenza rispetto a un pretendente triestino. Ma c’è il problema della lingua friulana... «E qui – continua Domenicali – salta fuori Moretti, che non solo interpreterà l’oste, ma anche e soprattutto l’esperto in e di friulanità che insegna ai due calabresi come districarsi tra modi di dire e di pensare, usi e costumi, visto che l’osteria è a suo modo un piccolo compendio della friulanità». E infine: «Il tutto non è che un pretesto per riflettere, sempre con il sorriso e il riso, su quanto ci sia di comune tra culture che sembrano così antitetiche, lontane. Senza ovviamente pretese sociologiche o politiche. Divertimento puro: l’incontro-scontro, fatto soprattutto di improvvisazioni, tra due mondi tanto diversi ha ingenerato situazioni, battute, gags a bizzeffe, tanto che abbiamo dovuto contenerci, altrimenti lo spettacolo durava un’eternità».
          Interessante allora scoprire come Frico e supprissata si ponga rispetto al motto, serio e impegnativo, di Avostanis 2013, Come il giorno nasce dalla notte oscura. «Molto semplicemente abbiamo pensato, forse con qualche forzatura legata alla natura comica del nostro spettacolo, che dalla crisi si può uscire anche nel meticciato, nel superamento delle barriere e dei pregiudizi».
          «Come quelli – così Enzo Limardi – che vogliono il friulano chiuso, diffidente, poco spiritoso. Sarà perché in Friuli ci veniamo spesso, e quindi pensiamo di conoscere le caratteristiche dei suoi abitanti... questi sono luoghi comuni che mettiamo alla berlina, puntando piuttosto a giocare con le due lingue, le sue espressioni, in un calabrese in salsa friulana e viceversa che ci auguriamo faccia veramente ridere. E ciò anche grazie anche all’incontro con Claudio Moretti, con il quale l’atmosfera creativa è stata subito di grande intesa». Insomma, nonostante la coppia, non c’è stato un Calabria batte Friuli due a uno... «Anzi – sempre Moretti – è stata un’amichevole molto bella, e con molti gol. Che nel mio caso sono stati di arricchimento, umano e anche professionale, vista la grande esperienza di Andrea e Enzo. Ma il nostro è stato soprattutto uno scambio, con io che portavo quello che conosco del mio territorio e delle sue peculiarità, loro che come un fiume in piena incalzavano sul piano dell’improvvisazione. Il che mi ha fatto ritornare un po’ a quelli che erano i metodi di lavoro del Teatro Incerto ai suoi inizi».
        


...applausi alla fine dello spettacolo...