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L'ultimo saluto a Meneto Foghin
Paludea (Castelnuovo del Friuli - PN), 15 Gennaio 2004

     La giornata scura, fredda con la pioggia incombente ha fatto da sfondo alla triste cerimonia che si è svolta con la più grande semplicità secondo le usanze della fede di Meneto, Testimone di Geova. Il gruppo degli amici attendeva il feretro all'esterno delle mura del cimitero in triste e accorato silenzio. Al suo arrivo, il feretro è stato accompagnato all'interno dove un confratello dopo il rituale commovente saluto rievocativo della figura del defunto, con le preghiere di rito e numerose citazioni della bibbia e dei vangeli, ha commentato il passaggio del defunto alla vita eterna. La triste cerimonia si è conclusa con l'interramento.

     Mandi Meneto, ti abbiamo accompagnato alla tua ultima dimora terrena con tanto dolore e rimpianto. La tua presenza fra noi ci ha arricchiti della tua natura di uomo onesto e probo, dedito alla famiglia senza trascurare quelli che hanno potuto godere di queste tue doti e della tua generosità nell'aiutare quanti si sono rivolti a te. La tua dedizione alla famiglia l'abbiamo visto nel viso della tua amata compagna Carmen che ha seguito la cerimonia dolente e quasi incredula, l'affetto degli amici dalla numerosa e commossa partecipazione. La vita terrena ti ha lasciato ma per noi credenti tu sei lì, dietro l'angolo. (Armando Miorini - Vacile)

Caracas (Venezuela), 17 Gennaio 2003

     ORA MIO PADRE SOLTANTO DORME, RIPOSA COME UN BAMBINO IN PACE E SERENITÀ. UOMO DI FEDE ASSOLUTA NELLA PAROLA DI DIO, CREDENTE, SPIRITUALE, È CONVINTO COME LO SONO IO, CHE LE PAROLE DEL FIGLIO DI DIO SI AVVERERANNO. IL REGNO CHE CHIEDIAMO NELLA PREGHIERA CHE GESÙ CI INSEGNÒ, IL PADRE NOSTRO, FRA NON MOLTO CONTROLLERÀ LA TERRA, I GOVERNANTI, I POLITICI, IL SISTEMA ATTUALE SARÀ DISTRUTTO E VEDREMO COMPIERSI LE PAROLE SCRITTE NELL'APOCALISSI 21 : 3,4 :

     "ALLORA UDII UN'ALTRA VOCE DAL TRONO DIRE: ECCO, LA TENDA DI DIO È COL GENERE UMANO, EGLI RISIEDERÀ CON LORO ED ESSI SARANNO SUOI POPOLI. E DIO STESSO SARÀ CON LORO. ED EGLI ASCIUGHERÀ OGNI LACRIMA DAI LORO OCCHI, E LA MORTE NON SARÀ PIÙ, NE VI SARÀ PIÙ CORDOGLIO, NE GRIDO, NE PENA. LE COSE PRECEDENTI SARANNO PASSATE."

     GESÙ CRISTO DISSE IN GIOVANNI 5: 25,27 AL 30 LE SEGUENTI PAROLE:

     "IN VERITÀ VI DICO: L'ORA VIENE ED È QUELLA IN CUI I MORTI UDRANNO LA VOCE DEL FIGLIO DI DIO E QUELLI CHE AVRANNO PRESTATO ASCOLTO VIVRANNO. NON VI MERAVIGLIATE DI QUESTO PERCHÈ SARÀ L'ORA  IN CUI TUTTI QUELLI CHE SONO NELLE TOMBE COMMEMORATIVE, UDRANNO LA SUA VOCE E NE VERRANNO FUORI, QUELLI CHE HANNO FATTO COSE BUONE AD UNA RISURREZIONE DI VITA E QUELLI CHE HANNO FATTO COSE VILI AD UNA RISURREZIONE DI GIUDIZIO. IO NON POSSO FARE UNA SOLA COSA DI MIA PROPRIA INIZIATIVA, COME ODO GIUDICO E IL GIUDIZIO CHE RENDO È GIUSTO PERCHE CERCO NON LA MIA VOLONTÀ, MA LA VOLONTÀ DI COLUI CHE MI HA MANDATO."

     MIO PADRE SI DESTERÀ E VIVRÀ NELLA TERRA DI NUOVO, CONVERTITA IN UN PARADISO ED IO L'ABBRACCERÒ E SAREMO PER SEMPRE FELICI INSIEME LODANDO IL VERO DIO GEOVA.

DORIS FOGHIN

Ricordo di un caro amico
(Aldo Taboga – 27/01/04)

     Prima che il tempo cancelli i miei ricordi, voglio dedicare qualche riga a Meneto Foghin, emigrato per tanti anni a Caracas in Venezuela, dove aveva attivato un’impresa edile con realizzazioni di mosaici della scuola spilimberghese.cstln49.JPG (16069 byte)
     Dopo il terremoto del 1976, che ha distrutto la sua casa natale, con i contributi statali si era fatto costruire un prefabbricato vicino alla vecchia casa in Borgo Rizos (Castelnuovo del Friuli), dove ogni anno trascorreva un lungo periodo di vacanza. 
     I primi contatti via E-mail con Meneto Foghin, emigrato da tanti in Venezuela, sono iniziati quando ancora “il natisone” non aveva un proprio “dominio”, ed era ospitato gratis sul server delle Cyberqual di Gorizia. A regolarizzazione avvenuta, ho iniziato a viaggiare per il Friuli nei paesi natali degli emigranti che mi scrivevano, per salutare parenti ed amici ivi residenti e riprendere in video e audio le immagini di quelle località. Per questa ragione, il 20 giugno 1999 mi sono recato a Castelnuovo del Friuli, per salutare i vicini di casa di Meneto e riprendendo con la telecamera quei luoghi a lui tanto cari, approfittandone anche per raggiungere una chiesa sopra un colle, dalla quale arrivava un gaio suono di campane. Ho potuto anche registrare un concerto a tre campane (ben 11 minuti) e partecipare alla Messa, sebbene non avessi ancora “inventata” la rubrica “Biel lant a Messe”.
 
    Solo qualche mese dopo, quando ho potuto conoscere di persona Meneto e sua moglie Carmen, ho capito che sebbene avesse apprezzato poter risentire il suono delle campane, il fatto di avere assistito alla Messa lo lasciava del tutto indifferente, confessandomi che lui e l’intera sua famiglia, hanno abbracciato la religione dei Testimoni di Geova.
     Naturalmente, come tutti i suoi confratelli, anche Meneto era molto ben preparato e conosceva la bibbia alla perfezione. Nelle due tre ore passate il 15 Settembre 1999, nella sua accogliente casetta in riva al Torrente Cosa, Meneto non perdeva l’occasione per citarmi dei brani tratti dalla sua Bibbia, che secondo lui era “più vera” di quella che utilizzavo io per estrapolare i brani che settimanalmente inserivo nella rubrica “Il Vanseli de Domenie”. Tuttavia, lodava la mia iniziativa, anche se non sempre era d'accordo su certe parole usate nella sua traduzione, pregandomi nel contempo di procurargli una copia della “Bibie par furlan”. Gli ho consegnato il libro in occasione di un suo breve passaggio per Leproso il 3 Ottobre, poco prima che Meneto e Carmen se ne tornassero in Venezuela.
     Nel periodo che ne è seguito, ero rimasto un po’ perplesso perché i rapporti tra Meneto ed “il Natisone” si erano un pochino raffreddati, tanto da portarmi a giudicare in modo poco benevolo una religione che in quel momento sembrava causare motivi di separazione tra le persone.
     Invece non era così... Il
27 Settembre del 2000, Meneto mi ha di nuovo invitato in Val Cosa, per festeggiare i 100 anni di sua zia, la signora Santina Bortolussi Lorenzini, classe 1900…!!! In quella occasione Meneto si è scusato se nei mesi precedenti non aveva potuto essere molto presente sulla rete, assenze causate da complicazioni di vario genere nella gestione della sua Ditta, conseguenti alle peggiorate condizioni sociali nel paese che lo ospita. Anche in quella occasione, Meneto e sua moglie Carmen, sono ritornati su argomenti di carattere religioso, ma come sempre, con grande discrezione… d’altra parte erano sempre argomenti appena accennati, data la mia scarsissima cultura religiosa.
     Ho incontrato di nuovo Meneto e Carmen il 10 Ottobre 2001, per festeggiare i 101 anni di Santina, ed anche in quella occasione le due Bibbie erano sempre bene in vista e sempre pronte per essere consultate.
     L’ultima volta che ho rivisto Meneto in piena salute, è stato l’8 Ottobre 2002, ed in quella occasione ho avuto la gioia di conoscere sua figlia Doris, che come il padre segue la dottrina dei Testimoni di Geova.
     Ho rivisto ed abbracciato con commozione Meneto Foghin in una corsia dell’ospedale di Spilimbergo, provando grande commozione nell’ammirare il mio amico visibilmente distrutto dalla malattia, ma che trovava grande conforto citando alcune brani della Bibbia. Per un attimo ho provato ad immaginare se trovandomi al suo posto, anch’io avrei trovato conforto nella Fede.
     Anche una decina di giorni più tardi, lo stesso coraggio e la stessa fiducia, aveva aiutato l’ammalato ed i suoi famigliari a superare quei brutti momenti, tanto che ultimamente Meneto aveva ripreso forza e sembrava avviarsi verso una completa guarigione.

     Purtroppo, un infarto lo ha colto nel sonno, mentre faceva il suo consueto riposo pomeridiano, ed i funerali si sono svolti il 15 gennaio scorso nel cimitero di Paludea, cerimonia alla quale non ho potuto partecipare a causa di una forma influenzale, le conseguenze della quale mi tengono ancora bloccato in casa. Per fortuna, il “corrispondente del natisone” per la zona spilimberghese Armando Miorini, ha raccolto i dati necessari per dedicare una pagina al triste avvenimento.
     Dopo aver lavorato una vita, riempiendo muri e pavimenti venezuelani di mosaici della scuola spilimberghese, ora Meneto riposa in pace in quel piccolo compendio di paradiso della Val Cosa dove era nato e che aveva sempre in cuore.

     In questi ultimi anni, più volte mi è capitata l'occasione di osservare persone di varie confessione religiosa, trarre tanta forza, entusiasmo e conforto dalla "loro Fede”. A volte mi hanno fatto compassione ed a volte le ho invidiate, ma pur rispettando le loro idee, io ho continuato nella ricerca di una "mia Verità”. Nell'attesa, mi comporterò come ho fatto fino ad ora: Starò molto attento a non far del male, cercando nel limite delle mie possibilità di fare del bene…