nuove dal friuli e dal mondo

Leproso, 28 Dicembre 2004

Gradita visita di padre Franco

Gradita visita di padre Franco Lizzit, un salesiano che per 20 anni ha prestato la sua opera missionaria in Sierra Leone e conosceva molto bene padre Attilio, un suo confratello che io collegavo via radio quando ero attivo sulle frequenze dei radioamatori.
Da Udine, dove era si trova per qualche giorno, padre Franco mi aveva telefonato per dirmi che era alla ricerca di alcuni canti in friulano, per una Messa che sarà celebrata tra breve.

Per padre Franco sono riuscito a mettere insieme una serie di canti in friulano, brani "pescati" con una certa difficoltà tra le migliaia di registrazioni eseguite in questi ultimi anni. Sono però riuscito a mettere insieme nell'ordine:

Il suono delle campane di Sedegliano (suo paese d'origine);
Vignît a cene;
Signôr vêt dûl di nô:
Dal font de mê anime;
Fradis miêi;
Ave o Vergjne;
'E lûs une Mari Divine;
Suspîr da l'anime.

E' stato commovente osservare padre Franco, che non resisteva alla tentazione accompagnare con il suo canto, mentre gli facevo ascoltare i brani per predisporre un ordine di esecuzione e creare il CD.

Io con padre Franco

Prima di salutarmi, padre Franco mi ha donato una matita, una semplice matita di grafite nera, ma dal significato molto importante. "La sua figura rappresenta molto bene la descrizione di una vita che si consuma ma che lascia dietro di sè una traccia visibile, una testimonianza profonda", è scritto in un foglietto che la accompagna.
Secondo padre Franco, anch'io sono una matita nelle mani di Dio, che aiuta a disegnare un mondo migliore. Non credo di meritarmi un simile paragone e comunque non credo di avere il tempo per esaurire la grafite... sicuramente consumerò prima la gomma fissata all'altra estremità, per cancellare tutti i miei errori...! 

Ritenendolo uno degli esempi da includere nell'elenco delle persone straordinarie delle quali il Friuli deve esserne fiero, ho strappato a padre Franco la promessa di mettere insieme per il nostro sito, la sua storia di missionario e di emigrante.

Cercando via internet, ho trovato una delle tracce della sua opera missionaria...

ESPERIENZE VOCAZIONALI
"Tu, che mi hai battezzato..."

Otto anni fa mi trovavo nella comunità saveriana di Genova, quando mi arrivò una lettera dalla Sierra Leone. Vi era scritto:
“Caro padre Franco, non so se ti ricordi ancora di me. Mi chiamo Emmanuel Sesay e, insieme a Pius, il figlio del catechista, ti aiutavo a cacciare via i pipistrelli dalla soffitta della vostra casa di missione a Mangeh Bureh.
Dopo che tu sei partito, ho completato le scuole superiori e ho insegnato nelle scuole cattoliche. Ma questo non mi lasciava contento del tutto; mi sono accorto che il Signore voleva qualcos’altro da me. Dopo aver pregato, riflettuto e preso consiglio, ho deciso di entrare in seminario per farmi sacerdote. Tu devi essere il primo a saperlo, perché tu, proprio a quel tempo, mi hai battezzato”.
L’otto maggio scorso, Emmanuel, quel ragazzo che avevo battezzato, è stato ordinato sacerdote. Ora, secondo la parola di Gesù, insieme ai suoi tre compagni è diventato pescatori di uomini.

p. FRANCO LIZZIT, sx