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Orsaria di Premariacco, 21 Dicembre 2008

60° dell'Orso di Orsaria
(servizio fotografico di Giovanni Paoloni, Jenco)

     Baciati da un sole oserei dire primaverile oggi 21 dicembre 2008 si sono svolti i festeggiamenti per il simbolo della nostra piccola comunità. Una cerimonia semplice ma genuina con accenni e caratteristiche tipiche degli abitanti di Orsaria, poesie scenette teatrali e musica hanno accompagnato questa piacevole domenica dedicata all'animale più caro agli orsariesi. Non poteva mancare un delizioso rinfresco e con l'immancabile torta a forma di Orso.
     Un grazie quindi a tutti coloro che con il loro contributo hanno favorito questa ricorrenza che mantiene vivo lo spirito di "chej di Orsaria". Questa è l'ennesima dimostrazione che questa piccola comunità e formata da tante persone "speciali" che  malgrado i tempi moderni hanno mantenuto quella voglia e quella capacità di coesione che si può ancora ritrovare nel nostro piccolo ma attivo paese. Il vice presidente Jenco

Premariacco, festa a Orsaria per i sessant’anni dell’orso
 (Silvia Riosa - Messaggero Veneto del 22 dicembre 2008)

     Premariacco. Festa a Orsaria per i sessant’anni dell’orso simbolo del paese. Ieri mattina, in molti si sono presentati per festeggiare questo stravagante anniversario al bar “al Natisone”, che nell’occasione ha festeggiato anche il secondo anno di gestione.
    La storia dell’orso risale a molti anni fa. In passato era consuetudine per la gente del paese, alcune settimane prima della storica “mascherata”, riunirsi nella piazza ad ascoltare una piccola farsa che anticipava l’evento carnevalesco. In quell’occasione veniva issato al centro della piazza un palo intorno al quale la gente si ritrovava per assistere alla rappresentazione.
     Nel 1948 un’antenna telescopica recuperata dopo la seconda guerra mondiale venne issata e saldata al centro della piazza con in cima un orso simbolo del paese. Dai racconti pare che sia stato realizzato con un pezzo di alluminio di un aereo tedesco.
     Da quella data ha sempre dominato il paese. Nel 1991 il palo cadde rovinando sulla piazza e con esso l’orso. Dopo l’accaduto colui che nel 48 aveva realizzato il simbolo del paese, Urbano Orgnacco, lo aggiustò, vi incise la data 1948-1991 e lo rimise al suo posto.
     E ieri, per il suo sessantesimo “compleanno” alcuni cittadini di Orsaria, hanno organizzato dunque una festa con musica, discorsi e la lettura di due poemi in “marilenghe” e una breve animazione proposta da TeatrOrsaria che ha inviato sul posto due orsi e un domatore. Non sono mancati rinfresco e brindisi.

Orsaria, 22 dicembre 2008; sessantesimo compleanno dell’orso 
(di Devis Macor)

     Oggi a Orsaria si respirava decisamente un clima di festa, ed è stata senz’altro una giornata memorabile. Innanzitutto è stata celebrata la cresima di ben 32 giovani dall’arcivescovo Brollo proprio nella nostra chiesa di Orsaria, e già questo è un evento di una certa importanza. Poi, subito dopo la messa, la gente del paese è stata attratta dalle bandierine colorate e dalla musica proveniente dal bar “Al Natisone”, che hanno attratto gli spettatori, è il caso di dirlo, come il miele attira un orso. Si tratta di un paragone che cade a puntino, perché l’altro evento odierno era proprio la celebrazione del sessantesimo compleanno dell’orso, il simbolo di Orsaria.
     In questo articolo voglio riportare alcune impressioni “colte” durante questa bella festa, mentre per quanto riguarda i dati e le curiosità storiche, si rimanda all’articolo pubblicato il 22 dicembre dal messaggero veneto, riportato in questa pagina.
     Innanzitutto devo fare un po’ di autocritica. Questa volta difatti, non ero a conoscenza dell’evento a cui sono “capitato per caso dopo la messa”, ed ero quindi sprovvisto di macchina fotografica. Ho rimediato con alcune foto scattate con il cellulare e con quella di Jenco, che era ben attrezzato e sono contento di aver assistito a questa bella manifestazione. Fatta questa doverosa precisazione, veniamo alla festa.
     Constatato l’aumento dei curiosi davanti al bar, ben presto gli organizzatori hanno sospeso la musica e iniziato a fare i discorsi, spiegando la ricorrenza e la tradizione del simbolo di Orsaria, l’orso appunto. Per i curiosi c’era anche esposta una “bacheca” con tutti gli articoli pubblicati sui giornali dell’epoca, con la storia e il percorso di questo simbolo.


Le animazioni proposte da TeatrOrsaria

     E’ stata la volta della lettura di due bellissime poesie in friulano, veramente ben fatte e ben recitate. Una in particolare inneggiava all’orso che “controlla dall’alto gli avvenimenti del paese”, ha divertito il numeroso pubblico presente e non sarebbe male se l’autrice Maria Paoluzzi autorizzasse la pubblicazione dei testi sul sito “dal Nadison”.
     Dopo ulteriori discorsi e un saluto da parte del Sindaco, c’è stata la vera novità! Sono infatti arrivati due enormi orsi ammaestrati (ma non troppo) legati entrambi a una zampa, con le corde portate da un domatore. Ovviamente, come potrete vedere dalle foto, gli orsi sono finti, anche se il domatore insisteva a dire che erano pericolosi e si nutrivano solo di carne, umana perfino! Dal momento della loro entrata in scena, lo spasso e l’ilarità del pubblico non ha fatto che aumentare, al punto che anche le persone dal carattere più serio e composto… ridevano come non mai! E tutto per gli scherzi e la simpatia di questo fortissimo terzetto, che si è cimentato in una performance divertentissima a dir poco. Tutti ridevano come matti quando i due orsi, chiamati “bubu” e “yoghi” si sono messi a fare le flessioni e a rotolarsi per terra. O quando hanno imitato altri animali, riuscendo perfino a deporre un autentico “uovo di gallina decorato”, o facevano perfino esercizi “matematici”. Il tifo e gli incoraggiamenti maggiori, li ha avuti l’orso “yoghi”, volutamente “duro di comprendonio”, quando non riusciva a fare i “compiti assegnati”. C’è però da dire che gli “esercizi” di “bubu” erano molto facili (imitare una gallina e ripetere con la zampa un numero primo compreso da 1 a 10) a differenza di quelli assegnati a “yoghi” (anche io non riuscirei ad imitare un armadillo e dire senza calcolatrice quanto fa la radice quadrata di 356!), quindi l’orsetto ha avuto tutta la mia comprensione quando, spazientito, ha spezzato la bacchetta del domatore! Dopo i meritati applausi ai 3 “artisti”, c’è stato il momento conviviale del rinfresco, dove si è fatto un brindisi alla salute dell’orso e degustato delle squisite pizzette appena sfornate.


...le foto ricordo in piazza...

     E’ quindi seguita una foto di gruppo ai piedi del palo con l’orso in piazza ed è stata poi tagliata la torta “a forma di orso” quasi identica alla figura dell’orso sul pavimento del cortiletto del bar, con un orso “cameriere” che porta un vassoio con una bottiglia di vino ed un canovaccio.
     La festa comunque non era finita, poiché il bar festeggiava anche il secondo anno di gestione, e quindi è seguito successivamente un altro rinfresco, altra musica ed allegria!
     Concludo l’articolo congratulandomi con la squadra che ha organizzato questa bella festa: sono questi momenti che tengono unita la nostra comunità, e chiedo loro di continuare su questa linea.
 

    
(foto a risoluzione di stampa)

     Domenica 21 dicembre 2008 si è tenuta a Orsaria una curiosa festa: il compleanno dell’Orso che domina il paese dall’alto dei trenta metri del pennone posto al centro della piazza principale, che adesso porta il nome della Concordia (forse come auspicio per gli abitanti) e che una volta era  chiamata “Orsini”. Lo scontroso plantigrado, che ha dato il nome al paese, ne è diventato il simbolo e la sua immagine figura sugli stemmi e sui loghi di varie associazioni locali. Naturalmente gli abitanti ne sono orgogliosi e, a differenza dell’ animale di riferimento che è poco socievole, gli orsariesi sono delle persone allegre, sempre pronte a fare amicizia con tutti e che colgono tutti i pretesti per fare festa (questo almeno è quanto ritengono di essere). L’orso sul pennone fu realizzato nel 1948, quindi quest’anno ricorre il suo sessantesimo compleanno, per questo e per altri motivi, un gruppetto di giovani (che vanno dai venti agli ottanta e più anni) hanno pensato bene di organizzare una festa in suo onore. Le cronache di Jenco e di Devis, descrivono molto bene lo svolgimento dell’avvenimento, io mi limiterò a qualche considerazione.
     L’evento è prettamente locale, in teoria può interessare solo pochi al di fuori di Orsaria, però lo si può leggere anche sotto altri aspetti. Il primo è che una piccolo paese come il nostro, che ha una limitata importanza nel territorio, vuole mantenere, anzi ribadire con forza la propria identità e specificità, anche se oggi viviamo gli anni della globalizzazione, in cui non c’è spazio per le piccole realtà e tutti dovrebbero essere uguali, senza particolarità e differenze. (Magari questo è una delle cause della crisi finanziaria mondiale!).
     Altro motivo forse non evidente della manifestazione è dato dalla voglia da parte degli orsariesi di festeggiare con l’orso anche o soprattutto il paese stesso di Orsaria, quasi che quella di oggi ne fosse una specie di compleanno. Ma anche il desiderio di ricordare i tempi non lontani quando in quella piazza, sotto lo sguardo benevolo dell’orso, si svolgevano le famose Mascherate, che tanto successo ottennero in Friuli. E quelle non consistevano solo nelle solite sfilate di maschere più o meno splendide, ma erano delle vere recite teatrali in piazza, con la gente, accorsa da tutta la regione, che si divertiva un mondo alle battute e alle scenette sempre divertenti e allo spirito caustico di “quelli di Orsaria”. Le mascherate erano dirette da un presidente, che iniziava sempre con la frase: “Prima di comincià  ogni  discôrs – cun  rispièt e saludìn  el  Ôrs”. Tempi ormai passati: ora l’orso guarda silenzioso dall’alto e forse medita perplesso come tanti cambiamenti succedutisi in questi anni abbiano modificato profondamente il paese e magari rimpiange la grande allegria della gente che si accalcava ai suoi piedi e riempiva all’inverosimile la piazza, nelle domeniche di carnevale.
     Buon compleanno orso e auguri che tu possa vegliare ancora per secoli sul paese e sugli abitanti di Orsaria.  Mandi  da un altro… Orso Bruno  (Badino).

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