nuove dal friuli e dal mondo

Gorizia, 16 Settembre 2008

Gusti di Frontiera
nel più importante crocevia d'Europa

Gusti di Frontiera e “Le nuove frontiere del Vino” 
(Testi e foto di Devis Macor)

Il centro storico di Gorizia si è letteralmente trasformato, per un weekend, nel crocevia delle frontiere dei paesi europei e quelli prossimi a diventarlo. Curiosando nel sito, si trovano diversi articoli su Friuli Doc e altre feste, per creare una “variante” ed evitare di ripeterci, quest’anno abbiamo deciso di “saltare” il servizio su Friuli Doc (trattato con dovizia di particolari nel 2007) e di pubblicare invece qualche breve servizio su altre manifestazioni, come questa, che mai avevano trovato spazio in queste rubriche.

Già venerdi 26 settembre, all’apertura degli stand alle 16, il centro storico era frequentato da numerosi visitatori e turisti, folla che è andata via via crescendo con il passare delle ore e con un notevole successo nei due giorni successivi, complice il bel tempo.

I diversi stand enogastronomici (alcuni dei quali, come quelli di austriaci e stiriani erano gli stessi visti a Friuli DOC pochi giorni fa) erano dislocati “a tema” nel centro cittadino.

Così un turista di passaggio poteva trovare intere aeree dedicate alle specialità delle diverse regioni. Come accennato poco fa un’intera area era dedicata a Stiria e Carinzia in particolare e più in generale ad Austria e Germania, i chioschi che vendevano salsicce, wurstel, Wiener Schnitzel e birre tedesche e austriache erano sempre colmi di gente, con code che ricordavano le interminabili attese di “Friuli DOC”, anche se su scala ovviamene inferiore.

Un altro importante settore era dedicato alla Francia. Anche qui gli stand erano spettacolari e particolarmente ricchi di curiosità. Non mancavano i chioschi dove si potevano assaggiare i vini francesi più pregiati come il “Bordeaux” o il “Bourgogne”. Ma si potevano anche acquistare altri prodotti tipici francesi, come ad esempio il sapone di Marsiglia, o l’aglio. Un'altra area la occupavano i paesi dell’est-europa come Montenegro, Albania, Serbia, Ungheria, Repubblica Ceca. Anche qua si potevano degustare i loro tipici prodotti enogastronomici.

Non da meno erano tutti gli stand “locali”, delle pro-loco della zona, ed altri nei quali si potevano assaggiare i prodotti nostrani, soprattutto i vini del Collio, compresi i vitigni autoctoni.

Inoltre non pochi erano gli stand con prodotti di tipo artigianale (con prodotti molto curiosi, come ad esempio le rose di legno) affiancati da chioschi enogastronomici con specialità tipiche da tutt’Italia. Infine ogni settore presentava degli intrattenimenti musicali con complessi, band e spettacoli vari.

Sempre nell’ambito della manifestazione, ed in tema con la stessa, nella suggestiva cornice del castello di Gorizia presso la "sala del conte") il 26 settembre ha avuto luogo il convegno “le nuove frontiere del vino” al quale ho potuto assistere. Tra i relatori del convegno c’era il giornalista e agronomo Claudio Fabbro, noto amico del “Natisone” che ha trattato in modo impeccabile il tema “Brevi cenni storico ampelografici dell’area Mitteleuropea con focus sui vitigni autoctoni”. I vitigni autoctoni, appunto, sono stati i protagonisti del convegno. Tra le testimonianze, preziosa è stata quella di Patrizia Felluga, Presidente del Consorzio Tutela vini DOC Collio, che ha esposto la difficoltà da parte delel aziende di seguire un numero eccessivo di vitigni con la proposta di unificare le produzioni con il “Collio Bianco”.  Il convegno era organizzato e promosso dal Comitato Vinum Loci, Udine e Gorizia Fiere, comune di Gorizia, Camera di Commercio di Gorizia e banca popolare friuladria Credit Agricole.

Dopo le conclusioni è seguita, sempre in castello, una degustazione di ottimi vini autoctoni, friulani e sloveni soprattutto, con tanto di sommelier qualificati. Personalmente ho provato un Terrano e un altro vino sloveno autoctono molto buono dal nome però difficilmente pronunciabile. Ha cosi avuto luogo il brindisi inaugurale della manifestazione “Gusti di Frontiera” alla presenza del presidente della Regione Renzo Tondo, una festa che, nonostante la virtuale “caduta” di molte frontiere di confine del passato, continua ad essere espressione della diversità e dell’interazione di diverse culture.