nuvitâs dal Friûl e dal mont

Fagagna, 5 Agosto 2001
Fieste dai Furlans pal Mont


La "Corâl Feàgne" ha animato al Santa Massa.


S.E. Monsignor Domenico Pecile, saluta le autorità.

Alcune scene d'altri tempi, per le vie di Fagagna

Il Friuli abbraccia gli emigrati
Oltre duemila conterranei sono tornati per il grande raduno di Fagagna
Messaggero Veneto del 6 Agosto 2001

Toros: «Nascerà un’anagrafe mondiale».
Venier Romano: «Aiuteremo chi non ha avuto fortuna»

Momenti di serenità, di nostalgia, di memoria, di quel jessi furlans e di un felice ritorno, anche se temporaneo, in Friuli. Alla Festa degli emigranti, incontro annuale dei friulani nel mondo, ieri hanno partecipato almeno duemila persone che, su invito dell’ente Friuli nel mondo, si sono date appuntamento a Fagagna, centro importante sin dai tempi antichi perché attraversato da una via che collegava Concordia con la via Julia Augusta. Momenti di serenità e di memoria per coloro che da anni si danno convegno e si ritrovano in questo incontro approfittando delle ferie e del rientro in Friuli per salutare i parenti che sono rimasti.
L’emigrazione ha segnato importanti e laceranti pagine di storia del Friuli. Adesso, oltre il 2000, le cose sono cambiate di molto. Anche l’ente Friuli nel mondo, organizzazione di volontariato che vuol mantenere vivo e saldo il ponte tra la terra di origine e il resto del mondo, affina e ricambia la sua strategia. Il suo presidente, onorevole Mario Toros – che ha raggiunto prima la chiesa di San Giacomo, dove il vescovo monsignore Domenico Pecile ha celebrato una messa cantata dalla Corâl Feagne, e poi piazza Marconi aiutandosi con due stampelle per un recente intervento all’anca – ha posto l’accento sulle attività innovative come le convenzioni con lo Ial per azioni di formazione e riqualificazione professionale in Argentina e in Friuli (sta per iniziare a Buenos Aires, su sollecitazione della Provincia di Pordenone, un corso di gestione aziendale per la piccola e media impresa, finanziato dal ministero del lavoro) e un progetto pilota per una politica programmata di rientri selezionati dall’America Latina, con il sostegno della Provincia di Udine e della Regione. Parallelamente a questo progetto, partirà anche uno studio per la realizzazione dell’anagrafe dei friulani nel mondo, con particolare riferimento alla categoria degli imprenditori. Dopo anni di richieste incomprensibilmente inascoltate dai preposti uffici della Regione – si dice a Friuli nel mondo –, grazie all’intelligente sensibilità della Provincia di Udine, anche questa iniziativa, di portata strategica per il futuro dei rapporti con la diaspora, potrà prendere felice e concreto avvio.
Anche l’assessore regionale Venier Romano, dopo aver posto in evidenza che viviamo fondamentali e ineludibili tempi di globalizzazione, con cui ogni cultura è chiamata a misurarsi, ha anticipato che a livello regionale si sta lavorando a un progetto per far rientrare gradualmente in Friuli quegli emigrati che non hanno avuto molta fortuna all’estero, addirittura finanziando loro il viaggio di ritorno. Venier Romano non ha mancato di ricordare che la regione ha già avviato un servizio per i nostri conterranei all’estero, stringendo ancor di più i proficui rapporti con le associazioni che si occupano degli emigranti friulani, giuliani, sloveni, e senza dimenticare l’impegno in prima persona per il voto degli italiani all’estero. Infine, l’assessore regionale ha annunciato che nel prossimo autunno sarà organizzata in Argentina una grande conferenza sull’emigrazione e che il Friuli-Venezia Giulia sarà sede di un congresso di giovani emigrati.
E che l’incontro di Fagagna rapresentasse un momento importante (oltre che per il piacere di reincontarsi) per affrontare ancora una volta seriamente il problema dell’emigrazione lo si è visto subito anche dalla partecipazione delle autorità, a partire dai sindaci: Burelli di Fagagna (che nel suo saluto si è commosso ricordando il padre emigrato in Argentina che non ha conosciuto), Pizzolini di Buttrio, Gerolin di Sesto al Reghena, Caporale di Moimacco, Vattori di Tricesimo, Varutti di San Vito di Fagagna. Presenti anche il senatore Francesco Moro, l’onorevole Ferruccio Saro, i consiglieri regionali Franz, Molinaro e Violino, i tre presidenti delle Province di Udine, Pordenone e Gorizia, professor Strassoldo, De Anna e Brandolin con gli assessori Cigolot di Udine e Gover di Pordenone. S.B.

Festoso raduno a Fagagna con i presidenti di tre Province.
Il senatore Moro: trasferimento dei beni più snello

Due continenti, una sola cultura
Il Gazzettino del 6 Agosto 2001

Più di mille emigranti, anche dall’America, all’annuale riunione dei Friulani nel mondo
Fagagna
Una giornata all'insegna dei valori friulani, alla quale hanno partecipato oltre mille persone provenienti non solo da tutta Italia e da diversi Paesi europei, ma anche da oltreoceano.

Sono stati ricordati i tanti emigrati all'estero in cerca di fortuna ed è stato sottolineato come i legami con la terra natia si siano mantenuti forti e duraturi nel tempo grazie ai valori e alla cultura di cui i friulani vanno fieri. Numerosi gli interventi: oltre al sindaco di Fagagna Aldo Burelli anche Marzio Strassoldo, presidente dell'amministrazione provinciale di Udine, Giorgio Brandolin, presidente della Provincia di Gorizia, ed Elio de Anna, suo "collega" di Pordenone. Per la Regione, con il presidente Tondo impossibilitato a partecipare, l'assessore Giorgio Venier Romano che ha invitato a guardare al fenomeno dell'immigrazione, inteso come rientro in Friuli degli emigrati che lo desiderino. Ha parlato anche Mario Toros, presidente dell'Ente Friuli nel mondo, e i rappresentanti dei vari Fogolars Furlans in Italia e all'estero.

Nei vari interventi sono state ricordate le figure femminili che rimanevano a casa a curare il fogolar mentre i capi famiglia e i figli maggiori partivano in cerca di fortuna. Non solo, sono stati ricordati anche i passi che gli amministratori stanno compiendo per migliorare la condizione burocratica e legale degli emigrati, come quella pensionistica. Infatti, grazie all'interessamento di Adriano Degano, presidente dell'Associazione tra i friulani di Roma, è possibile per gli emigrati percepire contributi pensionistici per gli anni di lavoro effettuati all'estero. Non solo, il senatore leghista Francesco Moro, anch'egli presente ieri all'incontro di Fagagna, ha presentato nel pacchetto Tremonti un emendamento, in seguito accettato sia in commissione sia in aula, che prevede in caso di decesso di un emigrato di presentare la domanda di successione non più a Roma ma all'ufficio competente del territorio d'origine, risparmiando così ai familiari la lunga trafila burocratica. Venier Romano ha invece ricordato la candidatura del Friuli-Venezia Giulia, che vorrebbe ospitare il convegno mondiale dei giovani emigrati.

La giornata è proseguita nel pomeriggio con visite guidate al museo della vita contadina di Cjase cocel, all'oasi avifaunistica dei "Quadris" e a Villa Deciani di Villalta, futura sede della Casa dei friulani nel mondo.E.P.