gnovis dal Friûl e dal mont

Ottawa, 25 Febbraio 2001
Esposizione dell'Unione Emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia
(Documentazione di Walter Cibischino)


Emma Vogrig, Presidente del Circolo di Ottawa.

A sinistra, il Consigliere Cospito dell'ambasciata italiana, dà il benvenuto agli artisti sloveno-friulani ed elogia le opere d'arte. A destra, Renzo Mattelig di Cividale del Friuli, Direttore dell'Unione degli Sloveni del Friuli Venezia Giulia.


Il Consigliere Cospito, assieme agli artisti provenienti dal Friuli.


Il Quartetto d'Archi "Glasbena Matica" ed al pianoforte il M° Davide Clodig

Il Quartetto d'Archi della "Glasbena Matica' di Trieste si è formato ed è attivo ininterrottamente dal 1985. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali con buon successo. Ha tenuto concerti in Italia, Slovenia, Croazia, Austria e nell'ex Unione Sovietica. Ha registrato per diverse reti radiotelevisive nazionali. Esegue brani che abitualmente formano il repertorio quartettistico ma anche composizioni contemporanee.

Fulvio - Žarko Hrvatič - violino
Stefano Iob - violino
Bogomir Petrač - viola
Peter Filipčič - violoncello
Davide Clodig - piano

Il Maestro Davide Clodig di Stregna (Udine) si è formato con gli insegnanti della "Glasbena Sola" di San Pietro al Natisone e si è diplomato presso il Conservatorio "Tomadini" di Udine. Animatore dell'attività musicale delle Valli del Natisone è attualmente coordinatore della locale scuola di musica, oltre che concertista e Maestro di numerosi gruppi corali locali.

"Tam Gor Je Moja Vas" - "Lassù è il Mio Paese" di SILVANA BUTTERA  e DARIO PINOSA, vernissage della mostra presso il "St. Anthony Soccer Club" di Ottawa.


SILVANA BUTTERA - Silvana Buttera è nata a Buttera - Pulfero (Udine) nel 1945. Risiede a Uodnjak, sempre nello stesso Comune, dopo una lunga esperienza di emigrazione in Svizzera. Artista autodidatta, ha cominciato a cimentarsi con l'arte dell'intaglio casualmente, riproducendo una maschera del Carnevale di Rodda che era stata rubata.
Osserviamo come la ricchezza e la varietà dei materiali, specialmente il legno, abbia sempre suggerito agli artisti autodidatti della Slavia l'elaborazione di forme, sulla base di alcune linee che possiamo così riassumere nell'opera di Silvana.
Fonte di ispirazione sono anche le figure religiose presenti nelle nostre piccole chiese e negli altari dorati, che debbono certamente rappresentare un forte richiamo per le persone sensibili all'arte. In altri esempi l'intagliatore è mosso dalla voglia di dar corpo a oggetti pratici, anche puramente decorativi. Un'ispirazione istintiva proviene dalle forme naturali: tronchi, ceppi, radici, che suggeriscono all'artefice l'idea da completare con ritocchi personali. La radice diventa serpente, pesce, capriolo o altro, con un lavoro di aggiustamento e rifinitura. A volte l'inventiva dell'intagliatore non si ferma all'intervento sui ceppi, le radici, i rami, perchè, come la Buttera, assembla vari elementi naturali in un'unica mostruosa composizione.
C'è chi ha raccolto l'ispirazione soprattutto del patrimonio etnografico. Esso conduce lo scultore a realizzare personaggi leggendari, fiabeschi e, nel caso di Silvana Buttera, più di tutto le maschere del Carnevale. Proprio a Rodda i riti del Carnevale sono la manifestazione più radicata e interiormente partecipata del paese e la forza della tradizione ha spinto la nostra scultrice a prediligere l'intaglio delle maschere.
Ciò che suscita sorpresa è che in questa mostra ci imbattiamo nell'opera di una donna. L'eccezione alla tradizione che vuole l'intaglio e la scultura lignea prerogativa maschile mi pare originale e forse unica. Accentuata dalla vivace mobilità, dallo sguardo vivace e dall'abbigliamento maschile, la figura di Silvana Buttera sembra voler deliberatamente sottolineare questo ruolo capovolto della donna rispetto all'uomo. Così soprattutto quando impugna con maestria e piglio sicuro la roncola per sbozzare il legno e le sgorbie nella rifinitura dell'opera.
Tornando alle maschere, osserviamo che queste sono tratte, come si diceva sopra, dalla tradizione che vede nel «Pust" un momento di esaltazione collettiva del paese. Alcune di queste maschere sono oggetti di arredamento; altre, decorate a colori vivaci, possono essere utilizzate nei cortei mascherati. La figura più ambita, nel rovesciamento dei ruoli del "Pust", deve essere il diavolo, che la brava Silvana interpreta in infinite varianti grottesche, sulle quali sovrasta la maschera nera dalle lunghe corna e dagli occhi di fuoco.

Paolo Petricig - Le opere di Silvana Buttera sono esposte nel suo laboratorio di Ubdnjak e fanno parte della sua vita. Ha partecipato a diversi laboratori sull'arte dell'intaglio, assieme ad artisti del Friuli e dell'area alpina.


DARIO PINOSA - Nasce a Udine nel 1953 e risiede da sempre a Villanova delle Grotte (Zavarh) nell'alta valle del Torre. Vivere in un piccolo centro di montagna dove le occasioni di lavoro e di espressione artistica sono praticamente nulle, è una scelta che presuppone una volontà e un amore per la propria comunità, sterminata dall'emigrazione e violentata dalla cultura dominante e dai mezzi di informazione, che vanno al di là dell'ordinario.
Anche la pittura di Dario è una Sfida, forse ingenua ma consapevole a chi, assieme alla Cultura, distrugge l'anima del suo popolo.
Le storie quotidiane che Dario Pinosa dipinge nella sua casa di Zavarh, tra la sua gente, non fanno riferimento, come ci si potrebbe attendere, ai ricordi della fame antica, alla fatica dei lunghi percorsi per attingere l'acqua quando le strade non c'erano, agli incontri nelle chiese e nelle osterie.
Anche le lacerazioni più recenti, quelle provocate dal sisma del 1976 e che hanno segnato il giro di boa del modo di vivere in queste valli, sono estranee alla poetica del nostro artista.
Lo sguardo con cui Pinosa tocca cose e persone del suo mondo è incantato: l'artista si lascia coinvolgere dalle emozioni mantenendo un sorriso un po’ staccato, una sorta di leggera ironia (sempre che all'ironia vogliamo riconoscere valenza poetica). Da questo atteggiamento nascono le due figure portanti della sua pittura: il sentimento e la bellezza. Pinosa è ben consapevole di queste presenze e vorrebbe che, grazie ad una sorta di osmosi, esse potessero svegliare una parte assopita all'interno di chi guarda, ma soprattutto all'interno di chi sa guardare con occhi liberi da scontati stereotipi.
Com'è diversa infatti l'osteria dipinta da Pinosa, così piena di luce e con le piante verdi, da quelle fumose e notturne care alle immagini della tradizione. Le figure che si accalcano in questo luogo stabiliscono con l'osservatore un dialogo fatto di sguardi dalla fissità dolce, quasi arcaica, di sorrisi appena accennati sulle labbra chiuse. Le immagini femminili sovente non sono vestite né infagottate in abiti tradizionali, perché l'artista affida alle linee sinuose del corpo un completo messaggio di bellezza.
Il raffinato gioco di luce e di cromia offre a chi osserva tutta l'opera di Pinosa un momento di appagamento intenso, fa di esso un luogo di accoglienza di emozioni talvolta nuove. Di ciò all'artista dobbiamo dire grazie.

Giovanna De Piero - Dario Pinosa ha iniziato a esporre le sue opera all'inizio degli anni ottanta e successivamente ha realizzato numerose mostre nella Slavia e in Friull, aggiudicandosi anche il prestigioso premio della «Biennale d arte 1982 del Friuli- Venezia Giulia. Notevole anche la sua attività nella creazione di ceramiche artistiche.
 


Nell'ambito delle iniziative volte a mantenere e sviluppare i rapporti tra i nostri emigranti all'estero ed i paesi d'origine, L'Unione emigranti sloveni del Friuli-Venezia Giulia - "Sloveni nel mondo" ha organizzato in Canada una serie di manifestazioni culturali che si sono svolte a Ottawa e Toronto.

La storia, le tradizioni culturali e la situazione attuale della Slavia sono stati al centro dell'attenzione in un convegno di studi. Ampio spazio è stato poi dedicato alla musica. Protagonista il Quartetto d'archi della Glasbena Matica - Scuola di musica di Trieste che ha presentato tra l'altro la composizione "Tam gor je moja vas", scritta da Daniele Zanettovich prendendo lo spunto dai motivi della tradizione popolare della Slavia e "Rezijanska citira" di Julijan Strajnar che invece riecheggia la musica popolare resiana. Il quartetto d'archi della Glasbena Matica era accompagnato al pianoforte da Davide Clodig.

Gli emigranti sloveni a Toronto hanno potuto visitare anche una mostra d'arte in cui hanno esposto i loro lavori il pittore Dario Pinosa, originario delle Valli del Torre e Silvana Buttera di Pulfero che si è dedicata alla scultura in legno e come motivo predilige le maschere tradizionali, in particolare quella del diavolo.

Le manifestazioni sono state realizzate con il sostegno finanziario della Regione, dell'Ambasciata italiana in Canada nonchè delle locali associazioni politico-culturali.