curiosità di ieri e di oggi

Sagre de cuarte d'Avòst di Ueliês

Oleis (Manzano), 26 Agosto 2001

La sagra de "cuarte d’Avòst di Ueliês"

           Quest’anno, come l’anno scorso, dopo un’assenza di mezzo secolo, ho in qualche modo partecipato alla sagra de "Cuarte d’Avost" o "fiêste de Madone de cintûrie . Quest’anno, ho approfittato dell’occasione per dedicare all’avvenimento una pagina in "biel lant a Messe"… Per i soliti motivi che non sto a menzionare, non me la sono sentita di continuare la festa come tutti gli altri, perché avrei dovuto recarmi nell’area appositamente predisposta, per il solito spuntino, area che stimavo non avvicinabile dalla mia R5… Così, per non correre rischi, dopo la Santa Messa, sono ritornato a casa. D’altra parte non c’erano altre possibilità di svago, infatti, l’unica osteria di Oleis era chiusa per ferie.
          Certamente il carattere religioso della festa della Madonna della cintura, è rimasto immutato nel tempo, infatti è stata celebrata la "Messa Granda" con la partecipazione del Coro Parrocchiale di Ipplis, e nel pomeriggio il Vespero con la Processione per le vie del paese con la statua della Madonna, accompagnata dalla Banda di Manzano. Più tardi, nello spiazzo vicino alle scuole, è stata distribuita a tutti una buona pastasciutta, innaffiata da vino ed altre bevande. Sono seguiti canti e balli in allegria…!

          Nel preparare questa pagina, inevitabilmente il mio pensiero è volato a quand’ero bambino ed andavo a piedi alla "sagra de Cuarte d’Avost di Ueliês", fino alla prima adolescenza, quando avevo abbandonato i miei amici e compagni di gioco, perché essi cercavano divertimenti ai quali non potevo partecipare. Fino a quel periodo della mia vita, ho seguito i miei amici nelle varie sagre dei paesi vicini, come la sagra di "Santa Filumena" di Premariâs, San Luigi a Dìplis, Sant’Antoni di Orsaria, Sant’Ermacora a Dazan e par ultin, la Cuarte d’Avòst di Ueliês.
          Io ed i miei amici, aspettavamo l’ultima sagra della stagione per avere l’occasione di fare una buona scorpacciata di anguria. Ma non solo le "baracche" di anguria erano sistemate sulla piazza dove ora sorge il Monumento ai Caduti, e sulla strada che porta verso la chiesa e più giù… anche tante bancarelle con dolci e giocattoli vari, che non si vedono e non si vendono più…! Mi sembra quasi di vedere quel simpatico omino con i baffi, che arrivava da Grauglio su un carretto pieno di angurie, trainato da un asinello.           Purtroppo noi ragazzi, sebbene con la scusante di avere in tasca solo qualche spicciolo, non eravamo proprio degli angioletti… infatti, accadeva che mentre alcuni elementi del mio gruppo cercava di attirare l’attenzione del poveretto, altri gli fregavano un cocomero. Io solitamente stavo alla larga dal luogo del delitto, ma più tardi partecipavo volentieri al banchetto…! Ma è ladro tanto chi ruba, quanto chi tiene il sacco…!
          Ricordo con molta nostalgia, quando con i miei genitori ed altre persone, scendevamo a piedi verso Oleis, attraversando il "Prât Majôr", percorrendo strade e sentieri ora irriconoscibili o che non esistono più.
          Quella verde distesa, che durante la guerra del 15-18 era anche servita da aeroporto per piccoli velivoli, ora è stata assorbita dalla "zona industriale", o utilizzata per uso agricolo, e sui piccoli fazzoletti di verde rimasti, a stento si trova lo spazio per l’atterraggio di un aeromodello.
          Di solito si partiva in tempo per arrivare al Vespero ed alla Processione con la statua della Madonna, e si passava il tempo per le vie del paese o in qualche osteria fino a tarda notte, risalendo i prati tra il canto dei grilli. Ma non solo i grilli si sentivano cantare per strada… anche adulti e bambini improvvisavano cori più o meno intonati, conseguenza di qualche tajut di troppo, consumato in allegria nelle varie osterie.

A quei tempi ad Oleis c’erano ben quattro osterie ed una "frasca"…
L’osteria di Malie (in direzione di Poggiobello);
L’osteria di Lìe, o Ernesto di siôr Toni (di fronte alla chiesa);
L’osteria di Misàn, con rivendita di sali e tabacchi (tal bâs di fronte alla chiesa);
L’osteria "Al Ritrovo" (nei pressi del bivio per la Badia, l’unica rimasta);
In fondo ad una stradina che verso destra portava in mezzo ai campi, c’era una delle prime "frasche"… "Il magasên di Fabio Montina".

          Un altro aspetto, non legato necessariamente alla "cuarte d’Avost" ma che ha sempre polarizzato l’attenzione dei giovani di Leproso (e non solo), era il "vivaio di fiori meravigliosi" che per moltissimi anni ha prosperato ad Oleis… le ragazze…!
          Prima di ritirarmi definitivamente, anch’io ho accompagnato i miei amici in qualche loro "spedizione" in quel di Oleis, dove un gruppetto di bellissime ragazze di 15-16 anni, si ritrovavano nel cortile di "Malie", per ballare al suono di uno dei primi "giradischi"…
          Forse non si trattava in occasione di una "sagre de cuarte d’Avòst", ma un fatto per me straordinario che non ho mai dimenticato è accaduto in uno di questi festini… Il ricordo degli occhi meravigliosi di una bellissima ragazza, che sorridendo, gentilmente mi ha rivolto la parola. Era un fatto assolutamente straordinario, dato che solitamente io ero ignorato dalle ragazze, che nel migliore dei casi mi voltavano le spalle. Solo recentemente ho rivisto quella signorina (è ancora tale) e sicuramente lei non ricorda quell’episodio, ma anche se sono trascorsi più di cinquant’anni, i suoi occhi hanno conservato la stessa luminosità e la stessa dolcezza che erano rimaste impresse nella mia memoria.