ascoltato per voi

Codroipo (UD), 26 Novembre 2010
Duomo di Santa Maria Maggiore

Mario Montico: la musica sacra
Presentazione dell'edizione critica integrale in cinque volumi
a cura di David Giovanni Leonardi

- Presentazione di Milvio Trevisan, Presidente del Coro "Giovanni Battista Candotti";
- Indirizzi di saluto dell'Arciprete mons. Ivan Betuzzi;
- Dell'Assessore alla Cultura del Comune di Codroipo, Luca De Clara;
- Intervento del prof. Franco Colussi, Presidente USCI-FVG;
- Del prof. Bruno Rossi, delle Edizioni Pizzicato.

E' seguita la dettagliata relazione del prof. David Giovanni Leonardi, curatore dell'opera, con successivi interventi e commenti tra le varie esecuzioni musicali...


Nelle foto: Trevisan, Bettuzzi, De Clara...


...Colussi, Rossi e Leonardi...

Il Coro "Giovanni Battista Candotti" di Codroipo ha voluto cogliere l'occasione offerta dagli studi del prof. David Giovanni Leonardi, inerenti le composizioni di musica sacra del Maestro Mario Montico, per promuovere questa collana di pubblicazioni dedicata al musicista friulano. Già nel 1985 il coro organizzò in Codroipo una giornata di studi sul tema "Mario Montico e il Novecento corale in Friuli", dedicandosi allo studio di alcune sue composizioni. Ci è sembrato perciò importante dare l'opportunità anche ad altri cori di accostarsi a queste musiche, che finora era possibile trovare solo in manoscritto. Ringraziarne per la collaborazione alla realizzazione del progetto e la cortese disponibilità, il prof. David Giovanni Leonardi, la Provincia di Udine, l'U.S.C.I. del Friuli-Venezia Giulia e il suo presidente, Sante Fornasier, e la Pizzicato Edizioni Musicali. Un augurio di buon lavoro a tutti coloro che vorranno accostarsi a queste musiche. Milvio Trevisan, Presidente del Coro "Giovanni Battista Candotti"

PIANO DELL'OPERA
Vol. I
- Messa in mi bemolle maggiore, a tre voci miste e organo
Vol. II -Messa in mi bemolle maggiore, a due voci maschili (o femminili) e organo (o harmonium)
Vol. III - Messa in la minore, a due voci maschili e organo (o harmonium)
Vol. IV - Messa da Requiem, a quattro voci miste e organo
Vol. V - Inni, Mottetti, Sequenze, Fughe

Interventi musicali


Gloria - da Messa in mi bemolle maggiore (versione a tre voci miste)
Coro "G. B. Candotti" - organo Claudio Zinutti - direttore Roberto Frisano



Sanctus - Elevazione
(organo solo) - Benedictus
da Messa in mi bemolle maggiore (versione a due voci femminili)
Coro Femm. "S. Giacomo" di Pasian di Prato - Coro Femm. "Notis dal timp" di Zompicchia
organo Claudio Zinutti - direttore Giulio Tavian


Ave Maria
baritono Michele Gallas - organo Carlo Rizzi


Kyrie da Messa in la minore
Offertorio - da Messa da Requiem
Hymnus Sancti Zenonis
Coro "Faisi dongje" di Racchiuso di Attimis
organo Carlo Rizzi - direttore Michele Gallas

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LA VITA E L'OPERA - Mario Montico nasce a Udine il 9 gennaio 1885 da una famiglia di nobili tradizioni musicali. Il padre Camillo (1845-1925), maestro elementare, pianista e compositore, originario di S. Vito al Tagliamento e a sua volta figlio di un organista, approda a Udine per dar vita a un'attività commerciale ed editoriale in campo musicale che, retta per oltre un secolo dai discendenti della famiglia, costituirà un insostituibile punto di riferimento nella vita culturale friulana. Il fratello di Camillo, Domenico (1852-1931), si diploma in composizione al Conservatorio di Milano nel 1875 e alla composizione, divenuto totalmente cieco in giovane età, si dedicherà per il resto dell'esistenza nel settore teatrale, oratoriale, cameristico e pianistico. Ricevute dallo zio le prime lezioni di musica, si reca giovanissimo a Milano dove consegue il diploma di composizione nel 1906, allievo, assieme a Ettore Pozzoli, Riccardo Pick-Mangiagalli e Italo Montemezzi, di due valenti teorici del contrappunto e della fuga, Vincenzo Ferroni e Amintore Galli, quest'ultimo, a sua volta, discepolo di un grande udinese, Alberto Mazzucato. Poco dopo aver raggiunto l'ambito traguardo didattico si reca a Parigi per seguire le lezioni di Georges-Eugène Marty, allievo di Jules Massenet, e di Gustave Doret, amico di Camille Saint-Saens e direttore d'orchestra nella prima esecuzione di Prelude a l'après-midi d'un faune di Claude Debussy. Nel 1913 esce la sua prima raccolta a stampa, Nuances et Rhytmes per pianoforte e nello stesso anno, il 29 maggio, è spettatore di uno dei più importanti eventi della storia della musica, la prima esecuzione di Le sacre duprintemps di Igor Stravinskij. L'anno seguente, poco prima di assumere l'incarico di maestro sostituto all'Opera Comique, deve rientrare in Italia a causa dello scoppio della guerra; arruolato in fanteria, ottiene il privilegio di rimanere a Udine, dove segue le attività del Teatro Puccini mentre l'intera famiglia è in esilio a Pisa. Nel 1924 vince il concorso per la cattedra di armonia e contrappunto complementari (con obbligo dell'armonia, contrappunto e fuga principali e speciali) presso il Liceo Civico Musicale "B. Marcello" di Venezia, incarico che detiene fino al 1928 e che, a partire dall'anno precedente, concilia con quello di direttore dell'Istituto Musicale Pareggiato "J. Tomadini" di Udine, chiamato a succedere a Mario Mascagni, trasferitosi a Bolzano. Nel 1928, a Venezia, grazie alla collaborazione con il compositore Gabriele Bianchi (1901-1974), che gli rimarrà per tutta la vita amico fraterno, è allestita presso il Gran Teatro "La Fenice" una rappresentazione del proprio balletto Saluto alla primavera, replicato nel 1936 al Politeama "Ciscutti" di Pola con il titolo Vere Nova. Rinuncia alla docenza a Venezia per stabilirsi definitivamente a Udine, domicilio che alterna con la grande casa rustica che domina la frazione di Racchiuso, in comune di Attimis (UD); abbandonata da tempo la carriera di pianista e direttore d'orchestra, ricoprirà fino al settembre 1950 gli incarichi di direttore e insegnante di composizione all'Istituto "J. Tomadini", coordinando al tempo stesso l'attività commerciale ereditata dal padre. Alla sua scuola si formeranno buona parte dei grandi musicisti friulani del Novecento, tra i quali Mario De Marco, Rosa Mega, Albino Perosa e Piero Pezze, diplomatisi in composizione sotto la sua guida. Scompare improvvisamente a Udine l'8 aprile 1959, dopo aver percorso una lunga, anche se intermittente stagione creativa, intensificatasi alquanto negli ultimi anni e spaziante dalla musica per il teatro alla musica sacra, sinfonica, cameristica vocale e strumentale, pianistica e corale. Interamente perduta durante l'invasione austriaca del 1917 la copiosa produzione giovanile, spiccano tra le opere compiute e conservate, oltre a due Messe e alla Messa da Requiem per coro e organo, l'Opera lirica in un atto Una tragedia fiorentina da Oscar Wilde, il Balletto Vere Nova, la Fiaba in tre atti Il pesce rosso, le pagine sinfoniche Stàiare (Motivi di danze popolari friulane), Notturno e scherzo, Corale e fuga e Elegia e caccia per corno e orchestra da camera, due quartetti per archi, Trio per violino, violoncello e pianoforte, Quattro momenti musicali per flauto, clarinetto e pianoforte, Visione, Moto perpetuo e due sonate per violino e pianoforte, Sonata per violoncello e pianoforte, Sonata per clarinetto e pianoforte, Sonatina villereccia per corno e pianoforte, una quindicina di pezzi per pianoforte e pianoforte a quattro mani, venti per canto e pianoforte, ventitre Vilòtis (canti popolari friulani per coro maschile), fughe, madrigali scolastici e altre pagine per coro su testi italiani, appunti di teoria musicale, contrappunto e storia della musica. In piccola parte pubblicata dai più importanti editori italiani del suo tempo, Bongiovanni, Carisch, Curci e Ricordi, la produzione musicale di Mario Montico trovò, vivente l'autore, entusiastica accoglienza in numerose edizioni, organizzate nei primi anni Trenta, della Mostra di musiche nuove di Castelvecchio in Verona e, al termine del secondo conflitto mondiale, della Rassegna di musiche nuove di Udine, dedicata ai compositori contemporanei friulani, entrando altresì a far parte del repertorio del pianista Vincenzo Vitale, del Quartetto di Milano e del Trio di Bolzano.Il suo stile, che in gioventù aveva subito l'influsso del melodramma verdiano e wagneriano, muta radicalmente all'indomani dell'esperienza parigina, accogliendo principalmente i modelli di Debussy, Paul Dukas, Vincent d'Indy e Florent Schmitt. Negli anni Trenta si riscontra la predilezione per un colorismo denso e lussureggiante, in grado di avvicinare la sua musica a quella del contemporaneo Franco Alfano, mentre la produzione più tarda rispecchia pienamente, pur mantenendo decise impronte francesi, l'evoluzione testimoniata dai compositori italiani della «Generazione dell'80», della quale Mario Montico è illustre rappresentante.

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Codroipo, 26 Novembre 2010
Mario Montico: la musica sacra
Presentazione dell'edizione critica integrale in cinque volumi
a cura di David Giovanni Leonardi

01 16.06 Intervento del prof. Franco Colussi dell'USCI-FVG...
02 4.59 ...del prof. Bruno Rossi, delle Edizioni Pizzicato
03 17.26 Relazione di David Giovanni Leonardi
04 5.49

Gloria
da Messa in mi bemolle maggiore
(versione a tre voci miste)

Coro "G. B. Candotti"
organo Claudio Zinutti
direttore Roberto Frisano

05 5.06 Intervento di David Giovanni Leonardi
06 6.55

Sanctus - Elevazione - Benedictus
da Messa in mi bemolle maggiore

Coro Femm. "S. Giacomo"
 Coro Femm. "Notis dal timp"
organo Claudio Zinutti
direttore Giulio Tavian

07 10.47 Intervento di David Giovanni Leonardi
08 2.35

Ave Maria

baritono Michele Gallas
organo Carlo Rizzi

09 2.06

Kyrie - da Messa in la minore

Coro "Faisi dongje"
organo Carlo Rizzi
direttore Michele Gallas

10 2.10 Offertorio - da Messa da Requiem
11 4.59 Hymnus Sancti Zenonis