ascoltato per voi

Palazzolo dello Stella (UD), 26 Dicembre 2009
Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano

Concerto di Santo Stefano

Coro polifonico "Antonio Foraboschi" di Palazzolo dello Stella (UD)
Orchestra da camera "Nova" di Nova Gorìca (Slovenja)

Soprani solisti: Rudiana Rasha - Chiara Signori
Trombe: Giuseppe Minin - Andrea Bonaldo
Timpani: Patrick Quaggiato - Organo e basso continuo: Michele Bravin
Direttore: Devis Formentin
 


          Il Coro polifonico Antonio Foraboschi è un'associazione culturale che si propone di divulgare la musica polifonica attraverso lo studio della Musica Sacra, la promozione di percorsi concertistici e la realizzazione di incisioni. L'associazione, fondata nel 1977 per desiderio di don Luigi Milocco, nel corso degli anni, attraverso un approfondito studio vocale e stilistico, ha arricchito il proprio repertorio passando gradualmente da un genere prevalentemente folcloristico a quello polifonico classico e romantico. Sulla scia dei progressi ottenuti, il coro si è dedicato ad un intenso lavoro di ricerca musicale, privilegiando la qualità e l'originalità del repertorio caratterizzato, oltre che da brani popolari nazionali ed internazionali, da musiche sacre di autori quali Handel, Mozart, Rossini, Mendelssohn, Bruckner, Fauré, Elgar, e molti altri. Per la casa discografica Rainbow Classic e con l'apporto del gruppo strumentale “Forum Julii Ensemble” ha inciso il cd “Cantate Domino – Musica sacra tra '800 e primo '900”. In occasione del trentennale di costituzione il coro, diretto dal M° Devis Formentin, ha eseguito la Choralkantate di F. Mendelssohn “Wer nur den lieben” per Soprano solo, coro, archi ed il Gloria RV589 di A. Vivaldi per soli, coro e orchestra.

          Direttore Devis Formentin - Si è diplomato in Organo e Composizione Organistica con Marcello Girotto al Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, in Pianoforte sotto la guida di Teresa Trevisan e in Musica corale e Direzione di coro con Antonio Piani al Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine. Ha frequentato le Masterclass di Radulescu e Tagliavini dedicate alla prassi esecutiva organistica e i Seminari dedicati alla Direzione corale tenuti da Grün, Scattolin, Kuret e Marzilli, curando gli aspetti compositivi con Fabio Nieder e Giovanni Bonato. Compositore En résidence dal 2006 presso l’Associazione La Posta in Gioco di Vidor, Devis Formentin è responsabile musicale di “Colours”e “Play & Play”, progetti che immaginano la coralità come metafora di un’integrazione possibile tra le nuove generazioni. Direttore titolare del Coro Antonio Foraboschi di Palazzolo dello Stella e della Corale  Synphonia di Griis-Cuccana, ha inciso per la Rainbow Classics “ Flor Peeter – Organ Music”, “Ad Aquas Gradatas” in duo con il trombettista Giuseppe Minin e “Organ Duets” con Valentina Salucci. Ha composto “La pietà non era contemplata” su testo di Sergio Licursi e regia di Fabio Sartor, opera realizzata in anteprima assoluta il 4 aprile 2008 dedicata allo statista Aldo Moro ed eseguita in presenza della figlia Agnese. E’ membro della commissione liturgica della diocesi di Udine.

Presentazione della serata
A cura del prof. Lucio Cepparo

          Rinnovando gli auguri per il S. Natale appena trascorso, do il benvenuto al pubblico convenuto questa sera in occasione del tradizionale Concerto di Santo Stefano del Coro Polifonico “Antonio Foraboschi” di Palazzolo dello Stella.
          Come ricorderete, il Coro “Foraboschi”, accompagnato dall'Orchestra Nova, di Nova Gorìca, e dai soprani Rudiana Rasha e Chiara Signori, si è esibito esattamente due mesi fa in questa chiesa dedicata a S. Stefano Protomartire, Patrono della Pieve palazzolese, in occasione della rassegna di Concerti d'Autunno intitolata: “Haendel, Haydn, Mendelssohn - 200 anni di musica sacra in Europa”.
          La tournée è proseguita tra i primi di novembre e i primi di dicembre, sempre con grande partecipazione di pubblico e un'entusiastica accoglienza, a Nova Gorìca, Fossalta di Portogruaro e Udine.
          Con la rassegna di Concerti 2009, il Coro, confermando la propria predilezione per la produzione sacra che va dal periodo barocco a quello romantico, cioè dal '700 all'800, ha inteso onorare tre grandissimi compositori europei di cui si è celebrato quest'anno l'anniversario, tracciando un interessantissimo percorso che ha mostrato le peculiarità, ma anche i punti di continuità nel linguaggio e nella struttura, di questi tre sommi musicisti.
          Nel Concerto di questa sera, ed in particolare nella prima parte, il Coro ci farà riassaporare alcune gemme presentate nella rassegna d'Autunno e che, in parte, si ricollegano al tempo liturgico che stiamo vivendo, mentre per la seconda parte, sono stati scelti brani che esprimono in modo diretto e immediato il significato e l'atmosfera del Santo Natale.  
          Per la realizzazione del Concerto di questa sera si ringraziano sentitamente l'Assessorato all'Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine, la Fondazione CRUP, il Comune di Palazzolo dello Stella e la Parrocchia per aver messo a disposizione questa Chiesa.
          Il Coro è affiancato dall'Orchestra da camera “NOVA” di Nova Gorìca, con l'apporto dei musicisti Giuseppe Minin e Andrea Bonaldo alla tromba, Patrick Quaggiato ai timpani, Michele Bravin all'organo e basso continuo, e dalle voci soliste dei soprani Rudiana Rasha e Chiara Signori. Dirige il maestro Devis Formentin.
 

 Programma

          Prima parte - Il programma esordisce con la Missa Brevis in Fa maggiore “Jugendmesse”, per soli, coro, orchestra e basso continuo di Franz Joseph Haydn, di cui abbiamo ricordato il 200° anniversario della morte, avvenuta a Vienna nel 1809, a 77 anni, durante l'occupazione napoleonica. Haydn, che fu amico e grande estimatore di Mozart e maestro del giovane Beethoven, è stato non solo uno dei massimi rappresentanti del classicismo musicale, ma seppe anche aprire la rotta verso il romanticismo. Il valore artistico delle sue musiche, secondo Gian Andrea Lodovici, “sta tutto in un esemplare equilibrio fra riflessione e improvvisazione, in quella piacevolissima logica alla quale sottomette un'inesauribile vena melodica e un traboccante ottimismo”.
          Della vasta produzione sacra di Haydn, i cui vertici sono rappresentati dalle sei grandi Messe composte fra il 1796 e il 1802 su commissione del principe Anton Esterhazy, viene riproposta la Missa Brevis in Fa maggiore (Jugendmesse), composta nel 1750 a soli 18 anni ma che rappresenta ben più di un componimento giovanile, tanto che Haydn la revisionò mezzo secolo dopo, mettendone in rilievo le affinità con le pagine più mature. La Jugendmesse si articola nelle consuete parti della Messa latina: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Benedictus e Agnus Dei.
          Seguono ora due pagine di George Frideric Haendel, tedesco di nascita ma cosmopolita riguardo alla formazione ed allo stile, di cui abbiamo celebrato i 250 anni dalla morte, avvenuta a  Londra nel 1759. La sua musica si caratterizza per uno stile solare e per l'evidenza melodica. Con l'oratorio Haendel sviluppa quella forma musicale che più di ogni altra gli avrebbe garantito celebrità: in esso troviamo una sintesi di tutte le passate esperienze di musica corale, elaborate con grande efficacia e maestria.
          Il primo brano è la brillante aria Let the bright seraphim, per soprano solo, tromba e orchestra, collocata prima del coro conclusivo dall'oratorio Samson, composto nel 1741. Nello stesso periodo, in un momento di particolare serenità, Haendel scrisse e presentò quello che è il suo lavoro più conosciuto: l'oratorio Messiah, il cui testo consiste esclusivamente in versi tratti dalla Sacra Bibbia e che, sin dall'esordio,  ricevette trionfali accoglienze. Del Messiah viene presentato il coro conclusivo: Worthy is the Lamb. Amen, il cui testo è tratto dall'Apocalisse: “Degno è l'Agnello che è stato ucciso e ci ha riscattati a Dio con il suo sangue, di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione”. La solennità e grandiosità della musica ben sottolinea il trionfo di Nostro Signore Gesù Cristo nel suo secondo Avvento glorioso, alla fine dei tempi.

          Seconda parte - La seconda parte del concerto è dedicata a musiche direttamente ispirate al S. Natale, la festa più cara a noi cristiani, in cui celebriamo la nascita di Gesù, il “Verbo fatto carne” secondo le parole del Vangelo di San Giovanni. Mistero che ha lasciato anche sul pentagramma, lungo i secoli e sino ai giorni nostri, le tracce di una fede profonda e radicata.
          Il primo brano in programma è il canto Tradizionale Adeste fideles, nella versione per soprano solo e orchestra.  Nella traduzione italiana “Venite fedeli” è un canto che si esegue ogni anno, nel Tempo di Natale, nelle Assemblee liturgiche e rappresenta un invito ad adorare il Divino Bambino nato a Betlemme.
          A seguire, in luogo del previsto Cantique de Jean Racine di Faurè, verranno eseguiti tre tempi della Cantata corale Wer nur den lieben Gott läβt walten (“Chi si affida soltanto al buon Dio”), per soprano solo, coro e orchestra, di Felix Mendelssohn, di cui abbiamo ricordato il 200° anniversario della nascita. Nella produzione sacra, concentrata negli ultimi anni della sua breve esistenza, Mendelssohn seppe fondere mirabilmente linguaggio romantico e tradizione, come in questa pagina in cui la fresca invenzione e l’irreprensibile eleganza del segno melodico, si uniscono a precisi riferimenti alla severa polifonia bachiana.
          «Notte silenziosa, notte santa, / tutto dorme, tutto è mistero, / solo una madre sorride d'amore / e veglia col gaudio nel cuore: / tra Giuseppe e Maria / dorme il bambino Gesù»: la musica di Stille Nacht crea un vero incanto. Gran parte del suo fascino nasce dalla sua semplicità, ed essa è così schietta e genuina forse perché Franz Gruber, modesto organista e maestro di coro attivo nella provincia austriaca dell'800, ebbe poco tempo per scriverla, ma certo bastò per quel piccolo capolavoro, una melodia semplice, orecchiabile e gentile, da imparare subito e non dimenticare mai più. Lo ascoltiamo questa sera nella versione in lingua inglese (“Silent Night”) per voci femminili e orchestra.
          L'ultimo brano in programma, Joy to the world, per coro e orchestra, di Georg Friedrich Haendel,  è una pagina insieme gioiosa e solenne che esprime tutta l’incontenibile gioia che dà al mondo l’annuncio della nascita di Gesù.
          È il modo più appropriato per congedarci, sottolineando ancora una volta, con le parole dell'angelo ai pastori tratte dal Vangelo di Luca, il vero motivo per cui il Natale è tempo di gaudio e letizia per noi e per il mondo intero: “ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”.


...meritati applausi...


...del folto pubblico presente...

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IL PROGRAMMA

Palazzolo dello Stella (UD), 26 Dicembre 2009
Concerto di Santo Stefano

Coro polifonico "Antonio Foraboschi" di Palazzolo dello Stella (UD)
Orchestra da camera "Nova" di Nova Gorìca (Slovenja)

Soprani solisti: Rudiana Rasha - Chiara Signori
Trombe: Giuseppe Minin - Andrea Bonaldo
Timpani: Patrick Quaggiato - Organo e basso continuo: Michele Bravin
Direttore: Devis Formentin
 

01 1.20 Kyrie

Franz Joseph Haydn
Missa brevis in Fa magg.

2 soprani, coro, orchestra
d'archi e basso continuo

02 1.43 Gloria
03 4.36

Credo

04 1.09

Sanctus

05 3.07 Benedisctus
06 2.42 Agnus dei
07 6.29

Let the bright Seraphim (dal "Samson")
soprano solo, tromba e orchestra d'archi

G. F. Händel

08 8.10

Whorty is the Lamb - Amen (dal "Messiah")
 coro e orchestra

09 5.57 Adeste fideles - soprano solo e orchestra Tradizione natalizio
10 7.30 Cantique de Jean Racine - coro e orchestra Cabriel Faurè
11 3.06 Silent night - voci femminili e orchestra d'archi

Franz Xavier Gruber

12 3.14

Joy to the world - coro e orchestra

G. F. Händel

13 5.06

Alleluja, da “Messiah” -  coro e orchestra

G. F. Händel