ascoltato per voi

Manzano, 14 Luglio 2006
 

Nei Suoni del Luoghi
festival musicale internazionale

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Antico Foledôr Boschetti della Torre
Duo violino-pianoforte

Mauro Tortorelli - violino
Giacomo Fuga -
pianoforte

Mauro Tortorelli si diploma con il massimo dei voti e la lode sotto la guida del M° C. Giuntoli; in seguito frequenta i corsi di perfezionamento al Mozarteum di Salisburgo. E’ stato invitato in qualità di solista da diverse orchestre e prestigiosi enti musicali. Oltre al repertorio solistico si dedica a quello cameristico collaborando con artisti quali F. Maggio Ormezowski, R. De Saram, F. Petracchi, V. Balzani, A. Gutu, Nuovo Quartetto Italiano. Ha inciso per Nuova Era, Musikstrasse, Domani Musica, Aulos, Bongiovanni e Phoenix. Nel 2001 è stato invitato a tenere una Masterclass nella prestigiosa scuola del Conservatorio Ciaikowski di Mosca. Attualmente è docente di violino al Conservatorio di Musica e al Politecnico "Scientia e Ars" di Vibo Valentia.

Giacomo Fuga si è diplomato al Conservatorio "G. Verdi" di Torino, con il massimo dei voti e la lode. Premiato in alcuni concorsi pianistici internazionali, ha subito intrapreso una notevole attività concertistica suonando in sedi prestigiose. Tra i musicisti con i quali ha collaborato ricordiamo. A. Gavazzeni, M. Amfiteatroff, F. Petracchi, F. Maggio Ormezowski. Dal 1987 è componente del Trio di Torino, col quale svolge un’intensa attività concertistica, suonando anche in Francia, Austria, Svizzera, Germania e Giappone. La sua discografia comprende opere di Faurè, Dukas, Bizet, Chopin, Brahms, Dvorak e Rachmaninov.Tutte le registrazioni sono pubblicate dalla Real Sound. Giacomo Fuga è docente di pianoforte principale al Conservatorio "A. Vivaldi" di Alessandria.

Manzano - (Udine / Italia)
Manzano, conosciuta in tutto il mondo come la "Capitale della Sedia" è una cittadina posta sulla sponda del fiume Natisone, circondata da colline ricoperte da vigneti. Nel 1878 a Manzano sorse la prima fabbrica di sedie ad opera dei fratelli Fornasarig, trasferitisi in questa località da Mariano, che si trovava sotto l’Austria, per ovviare al pesante dazio imposto da quel governo sui prodotti esportati in Italia. A questi primi pionieri si aggiunsero numerosi imprenditori. Il primo conflitto mondiale interruppe ogni attività. Dura ripresa e nuovo arresto fu causato dalla seconda guerra mondiale, alla quale Manzano partecipò attivamente nella lotta di liberazione. Dopo la pace, vi fu un nuovo decollo per l’industria della sedia, la creazione di un marchio collettivo di qualità e di un Ente per la commercializzazione. La coltivazione della vite ha trovato in questo territorio il suo ambiente naturale. Famoso il Picolit, apprezzato fin dai tempi dei Romani e la Ribolla Gialla di Rosazzo. Tutt’oggi, accanto agli opifici, un’altra cospicua parte del reddito è rappresentata dalla produzione di vino Doc dei Colli Orientali e delle Grave Friuli.
L’Abbazia di Rosazzo, il monastero delle rose, è un vero gioiello del territorio manzanese che conserva intatto il suo fascino misterioso e millenario. La chiesa, dedicata a San Pietro, fu edificata nel 1070 ad opera dei monaci agostiniani. Nel 1090 subentrarono i benedettini e il complesso monastico fu elevato al rango di Abbazia dal patriarca aquileiese Voldarco di Ortenburg. Nel XIII secolo raggiunse il suo massimo splendore: ebbe scuole, possedeva cappelle, un ospedale per lebbrosi, un ospizio. Un governatore civile amministrava le consistenti rendite e sorvegliava i lavori agricoli, infliggeva pene e condanne. Nel 1323 dopo un incendio, fu ricostruita e fortificata. Ai benedettini, nel 1522, subentrarono i domenicani. Al suo interno si custodiscono numerose e pregevoli opere d’arte.

 

PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA

     Concerto ricco di ricorrenze questa sera, essendo il 250° anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart ed il 150° anniversario della morte di Robert Schumann. E proprio con questi due autori si apre il programma che ascolteremo.
     La sonata K 380 fa parte delle opere mozartiane del primo periodo viennese, composizioni realizzate su ordinazione. Questa sonata è stata scritta a Salisburgo e stampata dall'editore Artaria in una raccolta comprendente anche la Sonata K 296 e le 3 Sonate per violino K 376, 377 e 378; la raccolta ha avuto subito grande successo, proprio perché il problema moderno, l'equilibrio delle due parti strumentali e la fusione dell'elemento virtuosistico con quello musicale sono magistralmente risolti.
     Una delle principali caratteristiche della vicenda creativa di Robert Schumann, è data dall'addensarsi di certi aspetti della sua produzione in un unico periodo. Nel 1851, in un periodo di grandi difficoltà morali e lavorative, Schumann scrisse, a breve distanza di tempo Funa dall'altra, le due Sonate per violino e pianoforte op. 105 (12/16 settembre) e op. 121 (26 ottobre / 2 novembre). La Sonata op. 105, articolata in tre soli movimenti, si segnala, innanzitutto, per la sua brevità e per l'assoluta purezza della forma, che pare qui giungere, dopo una tormentata stagione di sperimentalismi e di studi, ad un'esemplare concisione. Il primo movimento ha tutti i caratteri più nobili del linguaggio schumanniano, le accensioni appassionate, i ripiegamenti, le tenerezze. Segue un Allegretto, in Fa maggiore, pieno di una malinconia sognante, di quel rimpianto per le cose perdute che pochi musicisti sono riusciti ad esprimere con la stessa perfezione di Schumann. Nel movimento conclusivo (Lebhaft) i due strumenti sembrano inseguirsi senza mai trovarsi; qui il virtuosismo, come spesso avviene in Schumann, è utilizzato, essenzialmente, per esprimere l'inquitudine e l'affanno interiore, in una sorta di dramma idealizzato che pare non giungere mai ad una conclusione vera e propria.
     I 4 pezzi romantici op.75b di Dvorak sono una serie di brevi composizioni ricche però di un lirismo sincero che si realizza con scritture eleganti, dove il violino ha il ruolo essenziale. Dvorak scrisse i 4 Pezzi all'inizio del 1887, con alle spalle l'esperienza di ben 7 Sinfonie. Queste pagine, tuttavia, appaiono come annotazioni d'ambiente, prive di particolari ambizioni, suadenti nel loro tratto vagamente salottiero.
«Nelle mie composizioni non ho fatto nessuno sforzo per essere originale, né romantico, né nazionalistico, o qualunque altra cosa. Sono un compositore russo, e la terra in cui sono nato ha influenzato il mio temperamento e il mio modo di vedere. La mia musica è il prodotto del mio temperamento, e così è musica russa; non ho mai cercato coscientemente di scrivere musica russa, o ogni altro genere di musica. Quello che cerco di fare, quando scrivo la mia musica, è far sì che dica in modo semplice e diretto quello che ho nel cuore quando compongo. Se c'è amore, o amarezza, o tristezza, o religiosità, queste atmosfere diventano parte della mia musica, e questa diventa bella o amara o triste o religiosa». Così, con un atteggiamento inconsueto per un compositore di quel periodo, si descriveva Sergeij Rachmaninov nel 1941, due anni prima della morte. E dell'autore russo ascolteremo Morceaux de Salon, due bellissime composizioni per violino e pianoforte.
     II costume delle trascrizioni e delle parafrasi, introdotto dai compositori di musica pianistica con fini spettacolari e in qualche caso divulgativi, trova nella Fantasia su Carmen di Sarasate un esempio applicato al violino. La tecnica del violino non può ambire alla complicazione di quella del pianoforte, eppure con l'inventiva scintillante di Sarasate, che sfrutta abilmente le scoperte paganiniane potenziandone le qualità decorative, questa Fantasia diventa una pagina irresistibile, che mantiene intatto il sapore dei temi di Georges Bizet. Scritta probabilmente attorno al 1883, consta di 5 sezioni. La prima è un'Introduzione: "Allegro moderato" che riprende r"Entr'acte" fra il terzo e il quarto atto dell'opera. Seguono un "Moderato" ("Habanera"), quindi un "Lento assai", un "Allegro moderato" e di nuovo un "Moderato" via via più animato, dove risuonano il "Tra la la" e la "Seguidilla" ancora dal primo atto e l'Habanera, e la "Chanson Bohème" del secondo atto, in un crescendo di virtuosismo entusiasmante. (Roberto Lizzio)

Manzano, 14 Luglio 2006
Antico Foledôr Boschetti della Torre
Duo violino-pianoforte
Mauro Tortorelli - Giacomo Fuga
01 19.50 W.A. Mozart (1756-1791)
Sonata K 380 in Mi b Magg.
Allegro - Andante con moto - Rondò: Allegro
02 17.09 R. Schumann (1810-1856)
Sonata in la min. op. 105 n. 1
Con appassionata espressione - Allegretto - Vivace
03 14.41 A. Dvorak (1841-1904)
4 pezzi romantici op. 75b
Allegro moderato - Allegro maestoso - Allegro
Appassionato - Larghetto
04 10.21 S. Rachmaninoff (1873-1943)
Morceaux de Salon op. 6
Romanza-Danza ungherese
05 13.13 P. De Sarasate (1844-1908)
Fantasia da Concerto su “Carmen” op. 25
Allegro moderato - Moderato - Lento assai - Allegro
moderato - Moderato
06 02.47 Saluto d'amore (Fuori programma)