ascoltato per voi

Cormons, 3 Settembre 2005

PALAZZO LOCATELLI a CORMONS - Come testimoniano i resti del castello medievale sul monte Quarin, Cormons è uno dei centri di maggiore interesse storico nel territorio di Gorizia. Il centro è caratterizzato dalla presenza di molte chiese: alcune conservano intatta la loro impronta medievale, altre quella rinascimentale, altre ancora sono in chiaro stile barocco. Oltre che di edifici sacri, la cittadina è ricca di numerosi palazzi nobiliari. Tra essi è degno di attenzione Palazzo Locatellt (XVIII sec.), dalla facciata monumentale che risente di modelli veneti, affrescato all'interno da Antonio Picco.

De Toust Biens Plaine
Diminuzioni, Composizioni, Improvvisazioni e Contrappunto sui Tenor e
Basse Danze più popolari del rinascimento

fIFfaro Ensemble
Daniele Bernardini, Giovanni Brugnami e Cristina Bernardini
Flauti diritti, Cromorni, Traverse, Flauti da Tamburo, Cornamuse e Flauti di Corno
Enea Sorini: Voce, Salterio, Campane, Tamburelli a Cornice

Fino alla fine del quattrocento il flauto dolce convive con altri tipi di flauto a fischietto, spesso indistinguibili nelle numerose (ma non di rado ambigue) fonti iconografiche e documentarie, che ci mostrano flauti a fessura di varie fogge e con un numero variabile di fori. Molto diffusi dall’anno mille erano i flauti a sei fori senza foro posteriore, i flauti a tre fori (che si suonavano con una mano mentre l’altra era impegnata nell’utilizzo di una piccola percussione) e i flauti doppi, due canne legate assieme vicino all’imboccatura, o due canne distinte imboccate contemporaneamente che permettevano l’esecuzione di brani a due voci.

L’inizio del ‘500 segna l’avvento di uno dei secoli d’oro del flauto dolce, diffusissimo in tutta Europa, dai paesi mediterranei sino alle Isole Britanniche; e tanto era popolare e apprezzato nelle terre d’oltremanica da avere da più di un secolo un nome proprio (sopravissuto nell’attuale termine di recorder), i cui echi si facevano sentire anche sul continente dove non di rado era definito come fistula anglica o, all’inizio del ‘600 in Francia, come fluste d'Angleterre. Le forme dei modelli rinascimentali ricalcano quelle medievali, ma, durante questo secolo di straordinaria fioritura della musica strumentale e delle tecniche costruttive, si amplia, o per meglio dire si crea, la famiglia dei flauti dolci, includendo taglie di dimensioni sempre più grandi, in grado, secondo l’estetica del tempo, di coprire (e molto rapidamente anche di oltrepassare) l’ambito del tipico quartetto vocale. Abbiamo così flauti dolci soprani, contralti, tenori e bassi, che possono suonare assieme senza bisogno d’altro, oppure mescolati con altri strumenti e voci; in quest’ottica di ampliamento della famiglia si possono contare a fine secolo almeno dieci taglie diverse di flauti diritti (è l’ennesimo e non ultimo nome che incontriamo per lo stesso strumento, in questo caso evidentemente derivato dalla posizione in cui è tenuto durante l’esecuzione), con dimensioni variabili da meno di 20 centimetri a circa due metri, dal sopranino ai grandi bassi.

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