ascoltato per voi

Casarsa della Delizia , 10 Gennaio 2004

Concerto
In occasione della consegna dei:
Premio Cittadino dell'Anno (XIII Edizione)
Premio Diploma Humanitas (X Edizione)

Coro "Juvenes Cantores" del Duomo di Udine
Organo e direzione: Cristiano dell'Oste, Davide del Lucia
Zita Musci, Sonia Altinier: violino
Mauro Zavagno, violone

PROGRAMMA DEL CONCERTO

R. GIOVANNELLI - Jubilate Deo
In dulci jubilo: corale ornato BWV 729 (organo)
In dulci jubilo BWV 368

J. S. BACH
 

Vater unser im Himmeireich BWV 683 (organo)
Vater unser im Himmeireich BWV 245
G. E HAENDEL
Concerto per organo in Sib Maggiore Op. 4 n. 6
Andante - Largo - Un po' allegro
P. BELLINZANI
Vespro "De Dominica" a doppio coro e strumenti
Fuori programma

Nell'intervallo del concerto, sono stati consegnati i premi
"Cittadino dell'Anno" e "Diploma Humanitas", con la lettura delle motivazioni.

Premio diploma humanitas – anno 2003

La giuria del premio cittadino dell’anno e diploma humanitas – anno 2003 – formata dai signori:
prof. Giovanni Bettagno, dott. Andrea Canzian, sig. Elio Ciol, dott. Claudio Colussi, dott. Renzo Colussi, sig. Stefano Cozzarini, sig. Alberto Francescut, dott. Paolo Lamanna, dott.ssa Flavia Leonarduzzi, sig.ra Monica Biasutti, sig. Adolfo Molinari, dott. Raffaele Pisani, dott. Stefano Polzot, sig. Pierluigi Rosa, dott. Marco Salvadori, sig. Antonio Tesolin, dott. Angioletto Tubaro
ha deciso, all’unanimità dei voti, di conferire il diploma humanitas per l’anno 2003 – decima edizione – alla croce rossa italiana, sezione di Casarsa della Delizia.

Motivazioni

     Il gruppo casarsese della CRI nasce poco prima del 1982 quando un gruppo di aderenti al comitato provinciale di Pordenone, che faceva volontariato anche in ambito sportivo, avvertì l’esigenza di istituire a Casarsa della Delizia un proprio gruppo di soccorso al fine di garantire il necessario supporto durante le corse podistiche e altre manifestazioni sportive realizzate nel nostro paese. Per questo motivo venne realizzato un corso di preparazione, presso i locali del Centro Comunitario, iniziando anche l’opera di informazione alla popolazione sulle nozioni fondamentali di primo soccorso. Al termine di queste lezioni, seguite fin dall’inizio da circa cinquanta persone, venne formalmente costituito un nuovo gruppo di volontari della Croce Rossa, con sede presso il Centro Comunitario Parrocchiale. Era il mese di febbraio del 1983.
     I primi anni vedono il sodalizio impegnato nell’opera di aggiornamento di primo soccorso unitamente alla necessità di reperire i fondi utili per l’acquisto di una propria ambulanza. La mancanza di finanze adeguate non ha sminuito l’entusiasmo dei volontari, tanto che non deve passare sotto silenzio il fatto che all’inizio anche l’abbigliamento viene acquistato dagli stessi volontari con propri fondi. Vengono realizzate manifestazioni benefiche di vario tipo ma concorrono anche l’aiuto di Enti e privati che con il proprio contributo permettono di incrementare la dotazione di beni e strumenti del sodalizio. Dopo circa tre anni di iniziative si realizza il sogno principale di acquistare una ambulanza con la quale si intensificano le attività richieste dai cittadini e gruppi sportivi. L’impegno profuso dai volontari è presto testimoniato dalle cifre: oltre 13 mila chilometri percorsi, trasporti di infermi, anziani ed emodializzati, assistenza a competizioni podistiche, gare ciclistiche oltre che il rally di Piancavallo, per un totale di 11800 ore da parte dei volontari.
     Dopo dieci anni di attività la mole di interventi svolti aumenta vertiginosamente, fino a rendere necessario un radicale miglioramento dei mezzi di servizio. A questo accorato appello risponde prontamente e con generosità il signor Arved Mohrenschildt della Zincheria Ponterosso di San Vito al Tagliamento che dona una nuova ed attrezzata ambulanza. Grazie a ciò i volontari casarsesi intensificano il servizio di assistenza, soprattutto a favore dei dializzati che vengono accompagnati tre volte alla settimana presso l’Ospedale Civile di Pordenone per le necessarie terapie. In breve, si concretizza la naturale vocazione umanitaria a favore delle persone più vulnerabili e bisognose, adottando risposte specifiche ad ogni problema particolare.
     Il gruppo di Casarsa della Delizia dimostra negli anni successivi di svolgere pienamente e con dedizione i compiti dell’Associazione sia in tempo di pace che di guerra. Infatti, la Croce Rossa Italiana, in conformità alla Convenzione di Ginevra ed ai loro Protocolli aggiuntivi del 1977 "partecipa alla cura dei feriti e dei malati di guerra nonché alle vittime di conflitti armati, oltre che assistere i prigionieri di guerra, i profughi, i deportati e rifugiati". È così che i nostri volontari compiono innumerevoli interventi presso le situazioni urgenti di calamità con pubblici encomi per l’attività svolta. Essi, infatti, si distinguono per il servizio umanitario svolto presso i centri di accoglienza dei profughi della ex Jugoslavia, situati nei pressi di Cervignano e Sequals, ma anche presso i campi profughi di Buje e Umago in Croazia. Inoltre organizzano e svolgono servizio di assistenza socio sanitario in favore di popolazioni nazionali in occasione di calamità naturali e catastrofi, svolgendo al contempo i compiti di struttura operativa nazionale di Protezione Civile. Valga su tutti l’impegno dimostrato in occasione dell’alluvione che ha colpito il Piemonte nel 1994 e la città di Pordenone lo scorso anno e il terremoto in Umbria, fra i casi più recenti e vivi nella memoria di tutti. In Piemonte i casarsesi si distinsero per il lavoro svolto a Diano d’Alba, in Provincia di Cuneo, dove – aggregandosi ad altri volontari friulani – effettuarono operazioni di sgombero e riparazione di alloggi, trasporti, distribuzione di generi alimentari, funzionamento della mensa ed altro. Un lavoro encomiabile che ha generato un’infinita riconoscenza da parte degli albesi colpiti dall’alluvione. Ancora oggi restano a testimonianza di tanta dedizione le poesie di ringraziamento scritte dagli alunni della locale scuola elementare: "Invece di andare al mare/ siete venuti a lavorare, qui da noi, amici/ ci avete fatto felici./ Vi ringraziamo del vostro aiuto/ e ci dispiace darvi l’ultimo saluto".
    
Contestualmente a questi interventi molti dei volontari della Cri aderirono al nascente gruppo di Protezione Civile. Un’ulteriore dimostrazione di un forte impegno nel settore del volontariato che prevede per ogni iscritto un impegno non inferiore a duecento ore annue da svolgere nel campo delle attività della CRI.
Nel 2001 viene acquistata una seconda ambulanza, con il contributo della Pro Loco e della Città di Casarsa della Delizia e finalmente viene trovata una nuova sede presso il capannone comunale, adeguato alle esigenze di servizio e di deposito dei propri mezzi.
     Attualmente la struttura operativa della Croce Rossa Italiana di Casarsa della Delizia è ben consolidata e funzionante. I soci, circa una cinquantina, sono in continua evoluzione e le giovani leve permettono un ricambio indolore con coloro che abbandonano l’attività per vari motivi. È un gruppo compatto di volontari, che hanno aderito, cioè, senza alcuna costrizione. Essi hanno fatto una scelta ben precisa e libera, con il desiderio di aderire ai principi fondamentali e, soprattutto, di aiutare il prossimo sofferente, a dimostrazione che chi aderisce alla Croce Rossa deve avere in sé la convinzione e la forza morale di vivere in spirito di servizio.
     È stato recentemente creato un gruppo di "Pionieri", ovvero ragazzi di età compresa tra i 16 e 25 anni, che affianca la componente storica dei volontari del soccorso di Casarsa della Delizia. Questi ragazzi sono molto attivi in particolare nel settore socio assistenziale a favore dei bambini e degli anziani, e recentemente si è creata una proficua collaborazione con l’Associazione "Il Noce", che qualifica le scelte fatte da questa nuova formazione locale.
     Il gruppo della CRI di Casarsa della Delizia è mediamente impegnata per circa 15.000 ore di attività svolte in un anno. In quello appena trascorso sono stati eseguiti più di 500 servizi di vario genere e problematiche, per una somma di circa 32.000 Km percorsi con le due ambulanze attualmente a disposizione.
     Questi dati non lasciano spazio a molte interpretazioni, piuttosto giustificano la legittima aspirazione di diventare entro breve un Comitato Locale, per avere maggiore autonomia organizzativa e amministrativa. Scelta questa a cui sono già arrivate adesioni formali da parte di altri gruppi operanti nella nostra Provincia.
     Per tutti questi motivi – qui riassunti per evidenti motivi di spazio – la giuria sopra citata ha deciso di attribuire alla Croce Rossa Italiana, gruppo di Casarsa della Delizia, il diploma humanitas – anno 2003.
Il presidente della Giuria Premio Cittadino dell’Anno 2003, dott. Raffaele Pisani

 

MOTIVAZIONE PREMIO CITTADINO DELL’ANNO 2003

     Lucio Bortolussi nasce a Casarsa, il 4 giugno 1951, da una storica famiglia condotta da papà Sante, artigiano e calzolaio, che ha da sempre ha la propria attività proprio accanto alla chiesa. Nella stessa zona, poi, opera anche lo zio, Angelo Cancellier, valente ciclista in gioventù (corse con Gino Bartali), che di quella passione fece poi un lavoro, con la storica attività di rivendita e riparazione biciclette.
     Un contatto diretto con il mondo dello sport, vissuto in prima persona, che rimane nell’animo di Lucio.
     Dopo aver frequentato, con ottimi profitti, le scuole elementari e medie di Casarsa, Lucio Bortolussi decide di iscriversi al prestigioso Istituto Magistrale Caterina Percoto di Udine. Diplomatosi brillantemente, comprende sempre di più la sua vocazione all’insegnamento, e decide perciò di iscriversi a lettere, con indirizzo antico, ma nel contempo (nel 1973) comincia la sua attività di insegnante di educazione motoria, proprio nella scuola elementare di Casarsa.
     Una scelta quasi casuale, da conciliare con gli studi universitari, che finirà però con il condizionarlo: riesce infatti ad unire le sue due grandi passioni, lo sport e l’insegnamento.
     Quello che fin dall’inizio Lucio Bortolussi cerca di portare nel proprio modo di educare è la capacità di insegnare, divertendo. Fin da subito i giovanissimi scolari casarsesi si accorgono della sue capacità e della sua preparazione, che cresce costantemente, e lo ricambiano con grande affetto ed attenzione. Una capacità di rapporto diretto con i giovani, che non sfugge a Gino Morello ed Enzo Piccoli.
     Entrambi ex calciatori, con il primo allora assessore comunale, ed il secondo insegnante di educazione fisica, che assieme a Antonio Fantin e ad altri pionieri, chiedono a Lucio Bortolussi di collaborare nell’attività della neonata Polisportiva. L’idea di fondo è quella di offrire ai giovani ed alle giovani casarsesi, una possibilità sportiva in più: con due specialità in primo piano, la pallavolo e la pallacanestro.
     Proprio di pallacanestro si sarebbe dovuto occupare Lucio Bortolussi, appassionato per la grande Snaidero sin dai tempi della scuola, che inizia a frequentare i primi corsi provinciali di insegnante di minibasket. E’ una vera illuminazione: si tratta di uno sport-gioco, che in sé raccoglie la possibilità di insegnare schemi motori di base, divertendo.
Al primo corso casarsese di minibasket, dove insegna quello che per tutti i bambini casarsesi è ormai il maestro Lucio, si presentano in 110: un vero, grande successo.
     Da qui l’inizio dell’avventura della Polisportiva Casarsa Basket, con la stretta collaborazione di Gualtiero Fabris. Tre anni in cui Lucio Bortolussi segue personalmente tre corsi da 30 ragazzi ciascuno. Il gruppo di giovani atleti nati negli anni 1965, ‘66 e ‘67 diventerà così la prima squadra di pallacanestro di Casarsa. Parallelamente, grazie anche alla collaborazione di un altro grande appassionato ed ex giocatore, Franco Kerniat, si sviluppa la pallacanestro femminile.
Casarsa comincia ad essere un nome importante nel mondo cestistico regionale. Le giovanissime in biancorosso, con Lucio Bortolussi in panchina, conquistano per quattro anni di fila il prestigioso torneo minibasket di Trieste, di fronte a realtà storiche come Ginnastica Triestina e Muggia, tant’è vero che alla quinta edizione i giuliani sono costretti a fare una rappresentativa provinciale, per battere Casarsa!.
     Nel settore femminile Lucio Bortolussi apre un ciclo straordinario. Vince a ripetizione campionati giovanili zonali e regionali, partecipando a finali Interzonali e Interregionali. Sotto la sua guida un gruppo di atlete, partendo dal minibasket, ha vinto il campionato di Promozione e nel 1990 il campionato di serie C, salendo sino in serie B Nazionale (l’attuale serie A/2). Nell’anno seguente giunge ad affrontare alla pari squadre come Bologna e Thiene, riempiendo domenicalmente il Palarosa con centinaia di casarsesi entusiasti, e sfiorando i play-off di approdo in serie A, perdendo l’ultimo incontro di spareggio per un punto, dopo due tempi supplementari.
     Nello stesso tempo cresce la sua cultura sportiva, soprattutto verso i più giovani. La sua sfida è quella di sempre: unire apprendimento e divertimento. La sperimenta a scuola, la propone nelle varie realtà sportive provinciali regionali.
Una capacità che raccoglie l’interesse dei vertici Nazionali della Federazione Italiana Pallacanestro, che guardano con sempre maggiore interesse all’attività di quel docente pordenonese, che ha rinunziato a contatti e contratti con importanti realtà professionistiche, pur di continuare a insegnare nella sua città.
     Diventa Formatore Nazionale Minibasket e Scolastico e, dal 2000, è componente del Settore Scolastico della Federazione Italiana Pallacanestro: in pratica il punto di unione tra il mondo della scuola e quello della federazione sportiva.
Non solo rapporti istituzionali, però, ma un confronto diretto sul campo. Bortolussi viene infatti chiamato in tutta Italia a tenere seminari, master di aggiornamento e corsi di formazione per insegnanti delle scuole elementari e medie: da tre anni la sede fissa di questo appuntamento di carattere nazionale è diventata la Città di San Remo.
Nell’ultimo anno ha anche tenuto un Master per Istruttori Nazionali di Minibasket a Follonica, ed è il punto di riferimento per il basket nelle scuole ed il minibasket dei comitati provinciale e regionale. Se nel 1985 Lucio Bortolussi e l’Allenatore dell’Anno per il Coni di Pordenone, nel 2003 riceve il premio dalla Federazione Pallacanestro Italiana di Pordenone, per i trent’anni di attività e di promozione sviluppo dello sport in provincia.
     Rilevante anche la carriera a livello scolastico. Dopo 12 anni di insegnamento diviene insegnante Vicario della direzione Didattica di Casarsa. Per un decennio insegnante capogruppo di Casarsa, e componente del Consiglio di Circolo, oltre ad essere Presidente del Consiglio d’Istituto della Scuola Media di Casarsa .
     E’ formatore dell’Istituto Regionale di Ricerca e Sperimentazione del Friuli Venezia Giulia e tiene molteplici corsi di aggiornamento sull’educazione motoria ai docenti di scuole elementari della regione.
Negli ultimi anni ha sviluppato anche una profonda conoscenza dell’educazione dell’informatica nelle scuola tanto che, su invito dell’Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente, ha tenuto diversi corsi sulla multimedialità per docenti delle scuole elementari, medie e superiori ed ha fatto parte della Commissione del Provveditorato agli Studi di Pordenone per l’introduzione delle nuova tecnologie multimediali nella scuola.
     Ha diretto e coordinato i corsi di formazione a distanza sull’uso delle tecnologie multimediali, previsti dalla Commissione Ministeriale nell’ambito della convezione tra il Ministero dell’Istruzione e la Rai.
     Suo anche l’impegno diretto nella Commissione Sicurezza del Provveditorato agli Studi, dove ha tenuto corsi di aggiornamento sul tema, ai Docenti dei Distretti scolastici della Provincia, ed ha anche partecipato in qualità di relatore ai Corsi per Dirigenti scolastici sul rischio incendi e sulla didattica della sicurezza.
     E’ responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione del Circolo Didattico di Casarsa.
Diversi i suoi scritti rivolti ai docenti: "Educazione motoria e continuità scolastica dai 3 ai 14 anni"; "Il gioco sport Minibasket nella scuola elementare"; "Computer essenziale"; "Word in pillole"; "L’ipertesto nella didattica".
     Tre anche i lavori multimediali realizzati direttamente con gli alunni delle scuole elementari di Casarsa: "Il Boscat e zone limitrofe"; "Il rischio sismico"; "Vita quotidiana nell’antica Roma".
     Quello che più resta è comunque una grande capacità di educare, che si confronta nello splendido ricordo alcune migliaia di giovani. Generazioni di casarsesi ha cui il maestro Lucio ha saputo trasmettere concetti importanti e, soprattutto, dimostrato come si possa imparare e crescere, divertendosi.
     Un’idea vincente, riconosciuta a livello nazionale: in Italia, infatti, la pallacanestro per i più giovani viene oggi insegnata secondo forme e concetti che nascono a Casarsa.
     Il riassunto delle capacità e della qualità dell’attività svolta da Lucio Bortolussi, lo espresse però con una salace espressione triestina l’allora presidente regionale della Federazione Italiana Pallacanestro, Iacobucci, che vedendo la preparazione e il divertimento dei giovanissimi casarsesi esclamò: "Bortolussi savaria far zogar anche i soti! (gli zoppi)".
Il fatto che si il premio sia dovuto all’impegno nella scuola e nello sport, ha poi portato la giuria a consegnarlo ad una persona ancora giovane, con la certezza che sia la base di partenza per una attività in crescita, che continuerà a dare lustro alla comunità di Casarsa, che gli deve molto in termini umani, prima che professionali, ed a cui Lucio Bortolussi è sempre rimasto profondamente legato
     Per tutti questi motivi, la Pro Casarsa, assieme all’Associazione Forum Democratico e a tutti i componenti della giuria, presieduta dal dottor Raffaele Pisani, nominano:
il maestro Lucio Bortolussi, Cittadino dell’anno 2003.

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