ho ascoltato per voi
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Terzo di Aquileia, 29 Settembre 2001
Omaggio a Verdi
Concerto per il centenario della morte di Giuseppe Verdi.

Quartetto d'archi "Bernini" di Roma

Enrica Guarini, soprano
Aurio Tomicich, basso
Rolando Nicolosi, pianiforte


Terzo di Aquileia - La chiesa di San Biagio al tramonto.


I meravigliosi affreschi dell'abside.

Nella foto di sinistra, il quartetto "Bernini" di Roma.
A destra, Rolando Nicolosi, Enrica Guarini e Aurio Tomicich. 

I protagonisti

Quartetto d'archi "Bernini"
Fondato a Roma, il "Quartetto Bernini" è composto da Marco Serino, Yoko Ichihara, Gabriele Croci e Valeriano Taddeo, tutti musicisti formatisi nelle più prestigiose accademie: Vienna, Lussemburgo, Parigi, Ginevra, Osaka, Roma. Il Quartetto ha studiato con Pietro Farulli, viola del celebre Quartetto Italiano, e con i Quartetti Milos, Amadeus, Berg e Tokyo. I membri italiani sono stati fondatori del disciolto Quartetto di S. Cecilia, risultando vincitori in numerose competizioni internazionali (Cremona, Bucchi di Roma, Viotti di Vercelli), esibendosi anche al fianco di solisti come Accardo, Petracchie Ellippini. Recentemente ha inciso "L'arte della fuga" di J S. Bach. Da Ennio Morricone, l'ensamble ha ricevuto il Premio Michelangelo 1999 per particolati meriti artistici. Dal 1998 il Quartetto Bernini e il Quartetto in Residenza all'Accademia Filarmonica Romana. Il Quartetto ha effettuato toumée in America (meritandosi dal Washiington Post la qualifica di "esplosivo ensamble di musicisti"), in Europa e in Medio Oriente.

Enrica Guarini
Diplomata in pianoforte e canto presso il Conservatorio di S. Cecilia, attualmente insegna presso il Conservatorio di Frosinone. Ha vinto diversi concorsi nazionali ed internazionali, tra cui quello perla Musica Contemporanea del Teatro alla Scala. Ha cantato nei principali teatri italiani, sotto la direzione di maestri come Sawallisch, Gavazzeni, Markevich, Rescigno, Ciciliato e Gelmetti, interpretando molte opere, concerti, oratori nonché prime esecuzioni assolute. La sua attività concertistica l'ha portata ad esibirsi in tutta Europa, in Sud Africa, negli Stati Uniti e in Giappone. Ha effettuato registrazioni per la Rai, la RTV di Lubiana, la Nbc di Londra, la Rtv francese, la Radio Vaticana e la Radio della Svizzera Italiana. Ha più volte curato la direzione artistica di diverse rassegne, interpretando vari concerti da lei stessa illustrati con cicli di conferenze. Dal 1990 si è dedicata alla direzione artistica ed al solo concertismo. Ha al suo attivo più di 500 titoli eseguiti tra oratori, messe, musica da camera. Per un quinquennio è stata direttore artistico degli "Incontri musicali di Aquileia" da lei fondati. Per tale manifestazione, la collaborazione è continuata fino al 2000 con la produzione del "Trittico Dantesco" di R. Rizzi, grande spettacolo multimediale di cui ha curato la regia, eseguito nelle Basiliche di Aquileia e Padova e trasmesso in tre serata nel luglio 2001 da Sat2000.

Aurio Tomicich
Nato a Trieste, ha studiato sotto la guida di Giannella Borelli e ha debuttato al Teatro Lirico sperimentale di Spoleto. La sua attività si svolge presso i maggiori teatri lirici sia in Italia (Opera di Roma, Massimo di Palermo, Fenice di Venezia, Comunale di Firenze, Regio di Torino, Verdi di Trieste, Filarmonico di Verona, Bellini di Catania, Carlo Felice di Genova) che all'estero (Concertgebow di Amsterdam, Opera Bastille, Chatelet e Opera Comique di Parigi, Alte Oper di Francoforte, Gran Liceu di Barcellona, Zarzuela di Madrid, Bellas Artres di Mexico City, Nacional di Brasilia, e in altre città come Los Andeles, Dresda, Buenos Aires, Dublino, San Paolo). Tra i Festival a cui ha partecipato figurano il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival d'Automne di Parigi, il Festival di Santander, le Settimane di Musica Sacra di Monreale, Karternfestival. Ha cantato alla Radio e Televisione in Italia, Svizzera, Yugoslavia, Olanda e Irlanda. Ha inciso nove CD. Il suo repertorio spazia dal barocco al romanticismo, dal moderno contemporaneo, sia sul fronte lirico che su quello concertistico, includendo alcuni tra i maggiori ruoli per basso.

Rolando Nicolosi
Nato a Rosario (Argentina), si è diplomato in pianoforte a Buenos Aires ed ha frequentato corsi di perfezionamento con Carlo Zecchi, Wilhem Kempft, Walter Gieseking e Alfred Cortot. Ha compiuto numerose tournées come solista e come accompagnatore nei più celebri teatri del mondo. Ha suonato alle televisioni nazionali d'Europa e delle Americhe; ha partecipato ai più importanti festival internazionali come quelli di Hong Kong, Berlino, Bonn, Vienna e Praga. Per molti anni è stato direttore musicale del Festival i Due Mondi di Spoleto. Ha suonato per tutti i regnanti d'Europa, per diversi Capi di Stato nel mondo e per Sua Santità Giovanni Paolo II. Nel corso della sua brillante carriera ha ricevuto numerosissime onorificenze e premi, ultimo dei quali "Una vita per la musica" conferitogli dall'Accademia Barocca di Lecce. Numerose associazioni musicali, auditorium, scuole e licei di musica, concorsi internazionali portano il suo nome e diverse città del mondo gli hanno conferito la cittadinanza onoraria. L'imperatore del Giappone gli ha conferito il "Trofeo dei Campioni" con questa motivazione: "L'altissima maestria e professionalità dell'artista maturata nel corso di una grande e luminosa carriera artistica in costante ascesa, fanno del maestro Rolando Nicolosi un illustrissimo personaggio che non soltanto onora l'Italia, bensì il mondo intero".


L'attento pubblico all'interno della chiesa.

Il concerto

Prima parte: il quartetto per archi

Nel ricco catalogo verdiano, la presenza della musica cameristica si riduce a due soli titoli: una romanza senza parole per pianoforte e un quartetto per archi. A fare riferimento a quanto scritto dallo stesso Verdi, il quartetto nacque quasi per scherzo nel 1873. "Ho scritto proprio nei momenti d'ozio a Napoli un quartetto - afferma il maestro - l'ho fatto eseguire una sera a casa mia senza dargli la minima importanza e senza fare invito di sorta: erano presenti soltanto setto o otto persone solite a venire da me; se il quartetto sia bello o brutto non so ... però so che è un quartetto." La notizia fu subito riportata dalla "Gazzetta musicale" che accolse la novità con entusiasmo commentando in questo modo: "sissignori, proprio un quartetto puro sangue, come i cavalli arabi della razza degli Emiri." Prima Filarmonica di Napoli e poi la Società dei Quartetto di Napoli si affrettarono a richiedere la musica del quartetto per farlo eseguire nei loro concerti ma Verdi non volle saperne: "Senza importanza lo scrissi - rispose - e dei pari senza importanza, una volta scritto, venne eseguito in casa mia... ma se si accentuano le cose scritte appositamente per il pubblico, non amo far eseguire altro genere di musica se prima non sia stata pubblicata e non e, per ora, mia intenzione pubblicare questo quartetto...". Le ragioni del comportamento del maestro sono facilmente comprensibili se si tiene conto del clima storico e di costume dell'epoca quando, come reazione al dominio pressoché incontrastato del melodramma, stava sempre più prendendo piede in Italia la pratica della musica cameristica. Verdi volle dimostrare a se stesso di averne le capacità: la scommessa gli riuscì e, fiero com'era, del giudizio altrui non si curava.

Seconda parte: la preghiera, l'invocazione del perdono, il desiderio di redenzione nell'opera verdiana

"Giovanna d'Arco". Tratto dalla tragedia di Schiller su libretto di Temistocle Solera, l'opera fu rappresentata per la prima volta alla Scala nel 1845. Nel brano proposto dal primo atto, Giovanna sogna di avere le armi per poter soccorrere la Francia dal pericolo e prega la Vergine di esaudire il suo desiderio. "I Lombardi alla prima crociata". L'opera fu eseguita per la prima volta al teatro alla Scala nel 1843. L'aria presentata e tratta dal II atto: in una località nelle vicinanze di Antiochia, Pagano, un nobile milanese, vive da eremita in una grotta, pentito dei suoi trascorsi, e attende i Crociati per unirsi a loro. "Otello". La prima rappresentazione dell'Otello avvenne alla Scala nel 1877 cori esito trionfale. Con "Otello", Verdi ritorna all'antica scuola del "recitar cantando"; splendido esempio ne è proprio la struggente "Ave Maria" del IV atto, preghiera per antonomasia dei repertorio lirico verdiano, pervarsa dal presagio della morte come evento ineluttabile. "Nabucco". L'opera fù rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala nel 1842. Il libretto del "Nabucco" propone un argomento di sapore attuale e cioè la lotta durissima tra il popolo ebraico e quello assiro, divisi dalla fede religiosa. L'aria presentata è la preghiera di Zaccaria. gran Pontefice degli Ebrei, per la conversione di Fenena, figlia di Nabucco, re di Babilonia e persecutore del Popolo ebraico. "La forza del destino". Eseguita per la prima volta a San Pietroburgo nel 1862, deriva da un dramma del Duca di Rivas ed e ambientata in Spagna e in Italia nella seconda metà del XVIII secolo. Il recitativo e la scena di Eleonora, la protagonista, sono tratti dal Il atto. Nel cortile di un monastero presso Hornachuelas, Eleonora decide di darsi alla religione, convinta di aver perso oltre al padre, anche la persona amata. II padre guardiano, dopo averla ammonita della difficoltà della vita religiosa, la accoglie e le assegna una grotta nel giardino del convento. Il sentimento di espiazione pervade questa scena e la mescolanza di sacro e profano assumono dimensioni di un caso di coscienza che si placa con la commovente e conosciutissima "Vergine degli Angeli".

I brani


Terzo di Aquileia, 29 Settembre 2001
Chiesa di San Biagio

Omaggio a Verdi
 nel centenario della morte
 

01 07:44  Allegro

"Quartetto in mi minore"

Quartetto d'archi
 "Bernini"

03 07:34  Andantino
03 03:06  Prestissimo
04 04:24  Allegro assai mosso
05 04:36  da "Otello"
  "Ave Maria" - soprano

Enrica Guarini
soprano

Auro Tomicich
basso

Rolando Nicolosi
pianoforte

06 03:57  da "I Lombardi alla prima crociata"
 
"... e ancor silenzio" - basso
07 05:47  da "Giovanna d'Arco"
 
"Sempre all'alba ed alla sera" - soprano
08 04:17  da "Nabucco"
 
"Tu sul labbro de' veggenti" - basso
09 14:30  da "La forza del destino"
 
pagine scelte dall'atto II° - soprano e basso
10 03:14  da "La forza del destino"
 
"La Vergine degli angeli" - soprano


"Quartetto d'archi "Bernini":
Marco Serino, primo violino
Giulio Arrigo,  secondo violino
Gabriele Croci,  viola
Valeriano Taddeo, violoncello

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