Rappresentazione Sacra
Abbazia di Rosazzo, 24 Giugno 2000

Coro Polifonico di Ruda
Direttore Andrea Faidutti
Regia Elena De Martin

TESTI DI SILVANO COLUGNATI

LA STRADA DI LEVATA
DANIELE ZANETTOVICH

STORIA DI MORTE E RESURREZIONE
NEL FRIULI DEL XIII SECOLO

RAPPRESENTAZIONE SACRA
 IN QUATTRO SCENE PER SOLI,
CORO MASCHILE E STRUMENTI

Il quadro storico

        La vicenda qui narrata può essere storicamente collocata agli inizi del XIII secolo, all'epoca del patriarca Wolfger di Ellenbrechtskirchen (1204-1218). Fu, quello di Volchero, rappresentante di una nobile famiglia della Bassa Baviera (Landshut), un patriarcato molto importante, sia dal punto di vista ecclesiastico, sia da quello politico e sociale. Basti dire che il prelato visse in un periodo dominato da eminenti figure della storia medievale quali gli imperatori Ottone IV e Federico II e i papi Innocenzo III e Onorio III; personaggi che con le loro decisioni influirono non poco nella storia dei rapporti tra Stato e Chiesa.


Un quadro dalla SCENA PRIMA

        Eletto vescovo di Passavia (Passau) nel 1195, Volchero partecipò, a Roma, alla cerimonia di incoronazione di Ottone IV. Fu crociato in Terrasanta e nel 1208 radunò il Parlamento, a Sacile, per comporre i contrasti del vescovo di Condordia con i suoi canonici. Nello stesso anno a conferma della sua spiccata arte diplomatica, negoziò la pace tra Trevigiani e Veneziani dopo i diverbi scoppiati al termine di una festa cavalleresca. (Questa pace, secondo Francesco Coronini nel suo "I sepolcri dei Patriarchi di Aquileia", sarebbe ricordata come epitaffio sulla tomba del patriarca: "Volcherius, Stabilita patriarchali dignitate, Atque auctoritate, Inter cæetera quce gessit sapienter, Patavinos et Tarvisinos populos, Venette reipublicce conciliavit"). Nel 1215 Volchero partecipò a Roma al IV Concilio Lateranense, nel quale l'imperatore Federico II venne riconosciuto legittimo Re d'Italia. Il patriarca - attivo anche nella lotta alle eresie, in particolare in quella contro i Catari - mori il 23 gennaio 1218 e, secondo alcuni storici, sarebbe sepolto proprio nella basilica di Aquileia.


SCENA SECONDA

        Tra le opere di carattere sociale di Volchero, anche per le finalità di questo lavoro, ricordiamo la costruzione, nel Camarcio - una zona paludosa compresa tra Villa Vicentina, San Nicolò di Levata (Ruda) e Capo di Sopra - di un "ospitale", probabilmente con una chiesa annessa dedicata a San Egidio (il protettore dei pellegrini), destinato alla cura dei lebbrosi o, forse, adibito a rifugio per viandanti e cavalieri. In un documento del 1298 - citato, fra gli altri, da Pio Paschini, Giulio Bernardi, Vincenzo Zandonati e Carlo Buttazzoni - si legge infatti: " ... Ecclesiam Santi Egidii et hospitale qux Volricus archidiaconus íedificavit... ad tenendos pauperas et leprosos"


SCENA TERZA

La "Strada di Levata", denominata perché sovrastava la campagna circostante fungendo anche da argine per le piene del Torre-Isonzo, congiungeva San Nicolò di Levata (Ruda) a Monastero; poi confluiva sulla strada che univa Aquileia ad Emona (Lubiana) e, verso nord, con quella che scendeva dalla Germania. Ed è verosimilmente lungo questa strada che si incamminavano i cavalieri tedeschi che intendevano raggiungere la Terrasanta: Aquileia, che nei primi decenni del XIII secolo viveva ancora un periodo di relativo splendore, era quindi allo stesso tempo un punto d'arrivo e un punto di partenza; una città dal passato glorioso e dal presente ancora potente.

E proprio lungo la strada di Levata scendeva il nostro cavaliere, rampollo della casa di Aumberch...


SCENA QUARTA


FINALE

Coro Polifonico di Ruda
Web: www.coropolifonicoruda.it 
E-mail: coro@coropolifonicoruda.it

        Fondato ufficialmente nel 1945, il Coro Polifonico di Ruda ha saputo continuare l'opera di tanti coristi, maestri e cultori del bel canto attivi a Ruda, e in altri paesi del Basso Friuli, fin dagli anni Venti e Trenta di questo secolo. Nella sua storia il complesso è stato diretto da diversi maestri che ne hanno via via modellato il modo di essere e di presentarsi al pubblico.
  
     In oltre cinquant'anni di vita artistica ininterrotta - nel corso dei quali il Polifonico ha sostenuto circa mille concerti di cui più di centocinquanta all'estero - il coro ha sostenuto tournèes in diversi paesi del mondo: dalla Norvegia alla Grecia, dalla Francia alla Bulgaria, dalla Svizzera all'Austria, dalla Jugoslavia all'Ungheria, dalla Cechia alla Slovacchia, dalla Germania alla Croazia, dalla Slovenia alla Russia, dall'Argentina alla Lituania alle Filippine.
  
     Numerose volte il livello artistico del gruppo è stato premiato in questi decenni: è avvenuto agli albori per il canto popolare, è proseguito negli anni Sessanta e Settanta per la polifonia sacra e profana (Arezzo, Roma, Ravenna, Orvieto) e negli anni Ottanta per il canto gregoriano (Arezzo, 1978), per la musica contemporanea (Montepulciano, 1983) e ancora per la polifonia sacra (premio speciale Rachele Basuino al concorso Seghizzi di Gorizia nel 1981). Vanno sottolineati anche i premi vinti in questi ultimi anni: il «Nonino, Risit d'aur» nel 1995 e il «Moret d'aur» nel 1996. Il primo è stato assegnato - unitamente al filosofo Klibansky, al poeta Zanzotto e allo scrittore Kroos - per l'attività artistica internazionale svolta dal Polifonico; il secondo «per aver contribuito a diffondere l'immagine del Friuli nel mondo».
  
     Infine, non meno importante, è l'attività di studio e di scambio con esperienze corali extraeuropee. Il Coro Polifonico di Ruda ha invitato ad esibirsi in regione cori dalle Filippine, dal Senegal, dalla Norvegia, dalla Bulgaria, dalla Francia, dalla Lituania, dall'Ungheria, dalla Russia e dalla Jugoslavia. Il gruppo ha più volte registrato per la RAI, per emittenti estere e per altre televisioni nazionali e locali. Ha inciso parte del repertorio polifonico classico e moderno.


I meritati applausi

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