appunti di viaggio

Cuarte d'Avost pal Friûl
(22 Agosto 2004)

 vedere anche >>>

Non è la prima volta che i miei progetti domenicali subiscano degli stravolgimenti "in corso d'opera", lo stesso è accaduto oggi IV Domenica d'Agosto, che in diversi paesi del Friuli viene dedicata alla Madone de cinturie. Avevo letto su internet, che anche a Ciconicco (Fagagna) si festeggiava Il Perdon del cuarte d'Avost e alle 9 di mattina stavo viaggiando sulla strada parallela alla statale 464 Udine-Spilimbergo-Maniago, che scorre ai piedi delle colline moreniche e che collega Martignacco porta a Villalta, Ciconicco e Fagagna.

Ciconicco, come tutte le borgate del nostro bel Friuli, era lindo e pulito, ma non mostrava i segni caratteristici dei festeggiamenti in corso, rappresentate dai classici festoni e striscioni di bandierine che scendono dal campanile, o che attraversano le vie del paese. Chiesto informazioni ad una signora che con una scopa armeggiava davanti al suo portone, ho saputo che quel giorno a Ciconicco non c'era la Messa, e che la sagra del paese si sarebbe festeggiata Domenica prossima 29 Agosto. Non mi sono perso d'animo, perchè avevo pronta una località di riserva poco lontano, precisamente San Vito di Fagagna, solo pochi chilometri più a ovest... Dieci minuti più tardi avevo parcheggiato di fronte alla chiesa di quel paese per scattare alcune foto, quando alle 9.30 in punto si è messa a suonare la campana maggiore, segno che il concerto a tre c'era già stato. Avrei potuto seguire la Messa in quella chiesa, ma non disponendo di uno degli elementi principali per il completamento della mia pagina di Biel lant a Messe, ho preferito abbandonare velocemente San Vît di Feagne, in cerca di uno dei tanti paesi disseminati sulle rive del Tagliamento, ma rendendomi conto che mi allontanavo troppo, all'altezza del bivio per Coseano ho invertito la marcia riavvicinandomi alla capitale del Friuli.

Ero quasi rassegnato alla perdita del mio consueto servizio domenicale, pensando di recuperarlo con qualche cerimonia pomeridiana, quando due cartelli che indicavano Faugnacco e Nogaredo di Prato, mi hanno ricordato due paesi che avevo visitato in altre occasioni, ma che non erano nell'elenco delle Messe. A Faugnacco conosco Vigji, un amico radioamatore che non vedo da qualche anno, mentre nella chiesa di Nogaredo avevo assistito ad un concerto per organo e tromba il 5 Ottobre 2001.
Transitando per Faugnacco, non avevo notato nessun movimento e la chiesetta in fondo al viale sembrava chiusa, ma arrivando Nogaredo e vedendola tutta imbandierata, ho capito che la mia ricerca aveva avuto successo. Infatti, un gruppetto di signore incontrate davanti al cimitero, hanno confermato le mie deduzioni, precisando che la Messa per la sagra del paese era alle 10.30, ed avevo tutto il tempo per appostarmi vicino alla chiesa e registrare il suono delle campane.
Non mi intrattengo in dettagli sulla Messa, dato che è sufficientemente documentata nella relativa pagina, anche se mi sarei aspettato la partecipazione di qualche coro, e l'accompagnamento con l'organo costruito da Pietro Bernasconi da Varese nel 1885 e restaurato dalla Ditta Cav. Giuseppe Zanin e Figlio Franz di Camino al Tagliamento nel 1988. Tuttavia, un musicista-cantore che sicuramente avevo già incontrato da qualche parte, con voce e tastiera elettronica aveva molto ben guidato l'intera assemblea nei vari canti, alcuni per me nuovi. Durante la Messa ho avuto qualche difficoltà tecnica con la mia nuova digitale, che non voleva assolutamente pilotare il flash esterno per cui sono stato costretto ad utilizzare la mie gloriosa C-2020 Z, miracolosamente recuperata dopo un lungo periodo di "morte apparente".

All'uscita della chiesa, avrei potuto avvicinarmi ad una serie di tavolate preparate sul sagrato proprio sotto il campanile, per un piccolo spuntino da consumare in compagnia, ma ho dovuto rinunziare non avendo individuato una possibilità di sedersi. Ho invece fatto un giro per il paese, per scattare qualche foto che non avevo avuto il tempo di fare prima e vedere se c'era qualche possibilità di ristoro, rinunziando all'invito di "Nonno Toni" che si leggeva su un cartello, per difficoltà nel trovare un parcheggio nei pressi del locale.
Dirigendomi verso l'uscita Nogaredo di Prato in festa, con la coda dell'occhio avevo intravisto un arco con dei veli bianchi ed un cartello, posto davanti ad un androne. Ho fatto retromarcia per scattare qualche foto e dare la possibilità a tutti di partecipare alla gioia di quella sconosciuta coppia, che vive il suo sogno in una delle tante borgate disseminate nel nostro bel Friuli.

Sulla strada del ritorno, sono transitato senza fermarmi davanti a due o tre locali dove avrei potuto sedermi ad un tavolo e mangiarmi in santa pace un piatto di pastasciutta, ma sfrecciando davanti ad un locale  comparso improvvisamente subito dopo la rotonda nei pressi di Casasola, mi sono detto che questa volta non ci casco ed invertita la marcia ho raggiunto l'agriturismo delle famiglia Loner, accomodandomi al suo interno. Certo che guardandolo dal di fuori, non ci si aspetterebbe di trovarsi in un ambiente così accogliente ed in aggiunta dei gestori così gentili... Una prima ordinazione a base di affettati vari, su consiglio del titolare è stata sostituita con un piatto di gnocchi con sugo di carne d'oca (come si vede dalla foto). Specialità a base d'oca è la caratteristica di quell'ambiente, pennuti allevati in proprio dalla famiglia Loner in uno loro tenuta di Ariis.

Mentre mangiavo gli gnocchi, il sapore dell'oca mi ricordava i tempi in cui mia madre ogni anno comperava una decina di ochette appena nate, ed era compito mio portarle... a passòn (al pascolo). Più tardi le poverine venivano imbocconadis (ingozzate)... Mi sembra ancora di vedere mia madre accovacciata con l'oca tra le gambe e mentre con la mano sinistra gli teneva aperto il becco, con la destra lo riempiva di granoturco, spingendolo dentro il collo con il dito indice, accompagnandolo poi dall'esterno giù giù fino nello stomaco. Con questo sistema l'oca diventava una fabbrica di grasso pregiato, condimento che doveva servire per tutto l'anno ad integrazione o in alternativa al grasso di maiale.

Dopo il buon piatto di gnocchi e qualche assaggio dell'affettato che avevo incartato per portarmelo a casa, mi sono avvicinato al banco per pagare il conto, azionando il telecomando verso la fotocamera che avevo ben piazzato, scattando due o tre foto insieme ai coniugi Loner, originario del Trentino lui e friulana di Manzano lei.
Dopo aver saldato il conto ho consegnato un biglietto con le informazioni sul nostro sito, spiegando che le foto sarebbero state pubblicate in una pagina della rubrica "appunti di viaggio". Non ho voluto farlo prima, perchè non volevo sembrasse un modo per ottenere uno sconto, non accettando nemmeno l'offerta di un digestivo alla grappa, nel timore che sommandosi al precedente quarto di merlot, diventasse pericoloso in caso di un eventuale test del palloncino...
Dato che sulla statale 464 ci viaggio molto frequentemente, sicuramente in quell'agriturismo ci ritornerò, non fosse altro che per assaggiare un piatto completo a base d'oca.
Mentre rientravo in sede, pensavo che avendo ormai rotto il ghiaccio e che mangiare fuori casa mi diverte, approfitterò dei miei frequenti viaggi per le strade delle nostra regione alla ricerca dei vecchi sapori. Nella peggiore delle ipotesi, mi accontenterò del classico: panin cul salam e tajut di merlot.

 vedere anche >>>

     Nel tardo pomeriggio, una sorpresa poco prima dell'inizio della Messa nell'Abbazia di Rosazzo... l'incontro con Claudia Beltrame e suo marito Oreste (originaria di Manzano ma ora residente a Monza), tutt'e due soci del "Natisone".
     Stringere la mano a nuovi cari amici, è sempre una grande gioia.


 Al centro, Claudia Beltrame con il marito e la madre