ho visto per voi

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In viaggio nell'Alta Val Torre
1 Aprile 2001
      

        Una piccola relazione sul viaggio in Alta Val Torre, valeva la pena farla, anche perché ho ricevuto alcuni messaggi e telefonate da parte di persone che hanno voluto ringraziarmi per aver "messo in rete" dei pezzi di Friuli a loro molto cari. Era da parecchio tempo che pensavo di visitare quelle località, ma ora c’era la necessità di fare una ricerca fotografica sul paese di Cesariis prima del terremoto, foto che interessavano a Raffaele Battoia di Parigi. Un’altro motivo, era quello di rispondere alla tiratina d’orecchi di Oscar Fèrvidi, un tarcentino di Milano, che mi aveva scritto: Ma parcè nome che il Natison? E ce ise la Tor, une pissade di cjan?
       
Sono partito verso le 09:30, con la ferma intenzione di "cjapà Messe" a Lusevera, e prevedendo che la cerimonia si svolgesse solo un’ora dopo, durante il viaggio di andata non mi sono soffermato molto per fotografare quello che di più attirava la mia attenzione, anche se ero tentato di immortalare innumerevoli meravigliosi tratti del percorso del Torre. Mentre viaggiavo, pensavo a come certi tratti dei fiumi che scendono dalle nostre montagne, si assomigliano in modo incredibile. Sarei quasi tentato di attivare un quiz a premi intitolato… "Indovina dov’è…!", ed il premio potrebbe essere… un tajut bevuto in compagnia all’osteria di Leproso. Boh…! Vedremo più avanti…
Manco a dirlo, anche questa volta ho sbagliato strada, imboccando quella che porta a Sedilis, attirato dal quel nome, che solo un "imbranato" come me poteva confondere con Cesariis.
        Tutto sommato, pur avendo farro due o tre soste per scattare qualche foto, intorno alle 10:30 ero a Lusevera e, mentre mi aggiravo in periferia per inquadrare il meraviglioso paesaggio, stavo con l’orecchio teso per ascoltare eventuali suoni provenienti dallo svettante campanile. Non ascoltando alcun suono, mi sono recato davanti alla chiesa, aspettando di incontrare qualcuno per accertarmi se era il caso di aspettare, o recarmi in altri paesi della vallata, dai quali giungevano richiami giulivi di campane a festa.
        Finalmente, davanti al cancello del cimitero, un ragazzino mi informa che la Messa sarebbe stata celebrata alle 11:30 e che sarebbe stata "animata" da un gruppo strumentale. Aspettando quell’ora, avrei potuto visitare qualche paese vicino, ma nel timore di perdere il "posto macchina" vicino all’entrata della chiesa, ho preferito non muovermi ed ho approfittato di quello spazio di tempo per ascoltare due amiche, chiamandole con uno dei miei cellulari. Con il segnale "a fondo scala", (questo era il gergo di noi radioamatori quando il segnare radio giungeva molto forte), ho spiegato dove mi trovavo in quel momento, promettendo ad ognuna che avrei pregato un'Ave Maria per loro. A distanza di quindici giorni, non sono sicuro di avere mantenuto la promessa…!
        Nel frattempo il sistema elettronico aveva attivato per tre volte le campane ed alle 11 e mezzo è iniziata la Sacra Cerimonia. Naturalmente, io non avevo perso tempo e davanti al gruppo di ragazzi con i loro strumenti, avevo piazzato un microfono collegato al mio DAT. Non saprei in che lingua normalmente si recita la Messa a Lusevera, ma quel giorno il celebrante (che veniva da fuori) ha officiato in italiano, mentre la prima lettura del Vangelo è stata fatta in sloveno.
        Dei quattro brani eseguiti dal gruppo musicale, il terzo "Suspîr da l’anime" era anche accompagnato da tutta l’assemblea, e sicuramente sarà incluso tra i brani della mia raccolta di brani friulani. Insomma, una simpatica cerimonia in una "simpatica" chiesa, naturalmente nuova, in quanto costruita dopo il terremoto, come del resto gran parte del paese.
        Dopo la cerimonia, potevano essere le 12:30, sono sceso verso la SP646 e poi in direzione Nord verso Pradielis, dove ho bevuto un caffè, prima di proseguire per Cesariis. Durante quella sosta ne ho approfittato per chiedere se c’era la possibilità di trovare delle vecchie foto di Cesariis, ma purtroppo non hanno saputo darmi una risposta. Alle pareti di quel bar, ho potuto vedere (e fotografare) delle vecchie foto di Pradielis di prima del terremoto. A Cesariis ha sostato per circa mezzora davanti alla chiesa, senza incontrare anima viva. Mentre riposavo appoggiato al parapetto rivolto verso il cimitero, pensavo a quanto sarebbe stato bello se quei poveretti che riposavano tra quelle mura, avessero potuto ascoltare il gioioso canto degli uccelli, in quella splendida giornata di primavera. Mentre ero assorto nei miei pensieri, le note di un’armonica a bocca indirizzavano lo sguardo verso un signore anziano seduto su una panchina nella strada sottostante. Pensando di avere finalmente trovato un "locale" per chiedere qualche informazione, ho messo in moto e sono sceso per fare la sua conoscenza. Dopo il saluto e le solite frasi di circostanza, con le solite lagne sul tempo, ho scoperto che quel signore è un ex funzionario di banca di Udine, ed era la prima volta che si trovava a Cesariis.
        Sono ridisceso dall’Alta Val Torre piuttosto stanco ma abbastanza contento per aver potuto raccogliere una buona documentazione fotografica. Naturalmente non ho visitato che una minima parte di quelle verdi vallate, che saranno meta di un futuro viaggio nell’Alta Val Torre, magari seguendo l’itinerario suggerito da Raffaele Battoia di Parigi, che ha scritto:
       
"Devi fare senz'altro un giro da quelle parti che, come tutto il Friuli, sono ricche nella loro diversità di paesagi. Il bello è di fare il giro andando in Slovenia via Tarcento, Pradielis, Tanamea, passare il confine a Uccea, fermarsi a Bovec (dove si mangia e beve benissimo), e scendere seguendo il confine fino a Gorizia per ritornare in Italia. Una bella gita che raccomando a tutti per averla fatta parecchie volte."

Molinis

Vedronza

Lusevera


Parrocchiale di Lusevera - Gruppo di ragazzi che animava la Santa Messa

Cesariis

Pradielis

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