FIRMANO

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La chiesetta del Battista a strapiombo sul fiume

Firmano è un paesetto di antica origine situato sulla sponda sinistra del Natisone di fronte a Premariacco e da questo dipendente. Il toponimo è di origine romana. La chiesa è dedicata a S.Giovanni Battista e si trova posta proprio sul greto del fiume a strapiombo, poggiante su un vasto piazzale ancora cinto dal muro cimiteriale.

La prima costruzione di questa chiesetta risale alla fine del secolo XVI. Ce ne fa fede una iscrizione che si trova incisa nell’architrave della porta laterale: BATTISTAE ET FRANCISCO CAMERARI: MDLXXXIII.

Sui fianchi del portale si vedono due tondi con dentro scolpite le teste di S. Pietro (a destra) e di S. Paolo (a sinistra).

Dall’inventario delle chiese fatto nel 1594 a Firmano appare elencata la chiesa di S. Giovanni Battista. Altre notizie intorno a questa prima costruzione le troviamo nella visita pastorale del 1701 dove s’apprende che la chiesa di S. Giovanni Battista di Firmano è detta sacramentale con "S. Giovanni Battista in scoltura" e l’altare in cornu evangelii con la statua di S. Antonio da Padova pure in "scoltura". Questa chiesa fu riedificata nel 1717 come si legge nell’iscrizione incisa sull’architrave della porta principale:

TEMPLUM D. IO.B.MARIAE SACRUM ANNO DOMINI MDCCXVII READIFICATUM.

L’anno di consacrazione porta la data del 14-6-1736 assieme alla consacrazione dell’altare della Addolorata con le reliquie dei santi Martino, Benedetto e Fulgente, e su cui fu collocata la pala della Deposizione "con Maria SS.ma in alto". Sull’altar maggiore fu messa "la pala di S. Giovanni Battista in alto fra i santi apostoli fratelli Giovanni e Giacomo in basso", fatta da Vincenzo Lugaro di Udine nel 1596. Infatti il 23 febbraio 1593 in Udine "Pre Joannes Batp Linza Vicarius Ecclesiae Premariaci et camerari eccl. S. Silvestri" da Premariacco contratta con Vincenzo Lugaro per una pala d’altare (V. Joppi, Not. II, c. 126). L’altar maggiore è in marmo bianco costruito nel 1761 su disegno di Carlo Pico di Palma, essendo vicario curato di Premariacco pre Wolfango Avian.

Nel 1820 troviamo cappellano a Firmano pre Domenico Zoppola. Qualche anno dopo viene menzionato il cimitero intorno alla chiesa e precisamente nel 1827. Da una visita pastorale effettuata nel 1891 veniamo informati che nella chiesa di S. Giovanni di Firmano vi sono tre altari: il maggiore con la pala dipinta; quello dell’Addolorata su cui si poteva ammirare il quadro della deposizione tolto nel 1890 e sostituito nel 1891 da una statua di Luigi Piccini di Udine.

La festa del’Addolorata fin da tempo antico fu solennizzata particolarmente, e si svolgeva il 15 settembre di ogni anno, per l’occasione si usava una pianeta cerulea di origine antichissima. C’era chi vedeva nel quadro della Deposizione pregi artistici tanto da insistere perché venisse esaminata da esperti prima della sua rimozione. L’altro altare era dedicato a S. Antonio con statua. In questo periodo era cappellano don Pietro Vanone da Premariacco, mentre nel 1899 appare cappellano pre Luigi Cicuttini. V’è menzione delle Fraterne del SS.mo e del rosario.

La facciata della chiesa è liscia con cornicione sotto la gronda e finestrone a mezzaluna al centro; gli angolari a vista fanno spicco negli spigoli e terminano a capitello a sostegno del cornicione. La porta è architravata in aggetto. L’aula è rettangolare con travatura a vista. A sinistra, entrando, c’è la nicchia col fonte battesimale affrescata: S. Giovanni che battezza Gesù con sopra l’Eterno Padre.

Un infelice restauro ha danneggiato nella sua originalità il lavoro. I due altaroli laterali con le statue lignee dell’Addolorata e di S. Antonio si trovano ai lati dell’arco trionfale. Un grande arco tondo apre il presbiterio quadrato con soffitto a quattro vele distinte da costoloni con affreschi di angeli. In mezzo c’è l’altare marmoreo già menzionato con la pala di Vincenzo Lugaro. A destra s’apre la porticina della sagrestia ove fino a poco tempo fa si trovava un armadio del Deganutto di Cividale ora sostituito da uno moderno; vi sono pure conservate alcune tavole raffiguranti i santi Pietro, Paolo, Nicolò ed altri. La porta secondaria si apre fra la torre campanaria e la sagrestia.

Accostata al fianco destro dell’aula s’erge la torre campanaria settecentesca a sezione quadrata, robusta e snella, con pietre angolari in evidenza; la cella ha quattro bifore strette a pieno sesto acuto. Il tetto è a basso padiglione.

Si ricorda che la campana grande fu rigettata il 7-11-1744 e riposta sul campanile il 24-12 dello stesso anno mentre la vecchia campana fu bonificata per L. 2,6 la libbra. La muratura è in sassi frammisti a pietre e la copertura è in coppi.

Di recente è stata di nuovo restaurata e dealbata.

Tarcisio Venuti - LA VITA CATTOLICA, 27 luglio 1974


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L'altar maggiore

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La City vecchia

La City "nuova"
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Mese di Giugno, festa di S.Giovanni Battista


"Scampanottatori" all'opera.

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