i nostri emigranti

Luigi Mion

Luigi Mion, al centro della foto con i due figli, davanti al suo stabilimento. Durante una cerimonia all'Ambasciata d'Italia, ha recentemente ricevuto l'onorificenza di Cavaliere del lavoro. Luigi Mion e suo fratello Gustavo, sono originari di San Andrat del Cormor, nel Comune di Talmassons.



Luigi Mion e la leggenda della "Central Precast"

(Tradotto dal servizio "Costruttori di sogni – Lo sviluppo della Comunità italiana di Ottawa" di Roy Mayer apparso nel numero di Primavera 2000 del rotocalco canadese Capital Style, Ottawa’s Lifestyle Magazine.)

        Nel 1953 il ventiquattrenne Luigi Mion, terzogenito di una famiglia di sei sorelle e tre fratelli contemplava il futuro dalla seicentesca fattoria di suo padre nel paese di Sant’Andrat.
        Nonostante i suoi frequenti viaggi ad Udine alla ricerca di lavoro, Luigi era sempre in lotta per soddisfare le sue ambizioni, ma da quando la guerra era finita otto anni prima, tutta l’Italia era sprofondata nell’abisso della depressione e la gente era alla ricerca disperata persino delle cose basilari dell’esistenza: il mangiare, la casa e i vestiti.
        Udine, situata nella provincia Nordorientale confinante con la Yugoslavia, appena a Sud dell’Austria, dista circa 100 km da Venezia.
C’erano molto pochi posti di lavoro disponibili, dovunque. Difficilmente, quindi, vivere allora in Italia poteva essere il tempo ed il luogo ove un giovane di carattere, pieno di nuove idee, potesse fare piani per una carriera interessante e metter su famiglia.
        Luigi, di giorno in giorno, per tutto l’anno successivo, vide la sua situazione diventare sempre più critica. Nel frattempo, molti giovani della sua stessa condizione, a causa di situazioni simili avevano cominciato ad emigrare in Venezuela ed in altri paesi del Nord e Sud America. Ma suo padre, Giovanni, che era Sindaco del paese ed anche una persona molto stimata a cui tanti si rivolgevano per ottenere consiglio, non era molto d’accordo sul da farsi. Infine Giovanni pregò il suo giovane figlio di andare a cercare fortuna in Canada. Il suo destino era già nell’aria, perchè le Canadian National Railways (Ferrovie Nazionali Canadesi) tramite il governo canadese avevano richiesto un certo numero di lavoratori del Nord Italia. Luigi, tra le parecchie migliaia che avevano fatto domanda, ebbe la soddisfazione di essere tra i 500 che furono accettati.
        Sbarcato a Halifax, attraversò il paese verso ovest ed iniziò a lavorare per le CN riparando binari a New Westminster, British Columbia.
        Fu impressionato dalla natura selvaggia, immensa ed aspra con le sue grandi montagne ed i grandi laghi, le enormi nevicate e l’incredibile bellezza delle antiche maestose foreste attraverso le quali gli operai della ferrovia stendevano i binari.
   
   Due mesi più tardi, Attilio Iogna, un suo amico d’infanzia, si mise in contatto con Luigi. Attilio lavorava allora come Caposquadra per una ditta di Ottawa, la "Durie Mosaic and Marble" (mosaici e marmi). Egli riteneva che ci potessero essere delle opportunità per Luigi e lo invitò a raggiungere la Capitale. Nel frattempo Luigi stava pensando alle offerte che aveva ricevuto di lavorare come operaio agricolo in una fattoria a Kamloops o come "Cowboy" (offerta, quest’ultima, che appariva del tutto irresistibile per un giovane in cerca di avventure come Luigi). Infine venne a più miti consigli e prese la decisione che avrebbe così profondamente cambiato la sua vita. Partì in tutta fretta per Ottawa. Quasi non riuscì a farcela. Luigi ricorda ancora di come rischiò, ad una breve fermata a Winnipeg, che il treno partisse senza di lui, che, per fare uno spuntino, si era avventurato giù dal treno ad acquistare un barattolo di carne in scatola ed un litro di latte. Quando pensava a cosa il futuro avrebbe potuto riservare per lui ad Ottawa, Luigi era molto eccitato. All’arrivo alla Union Station tuttavia, la sua eccitazione si tramutò in apprensione, perché non parlava l’inglese e doveva chiedere informazioni su come raggiungere l’abitazione del suo amico. Mostrò ad un tassista il pezzo di carta con l’indirizzo di Attilio in McKay Street e con soli 70 centesimi in tasca, si sistemò nel taxi con un occhio al tassametro. Come superò i 50 centesimi, Luigi cominciò a sudare, ma fortunatamente, quando arrivarono a destinazione, il tassametro si fermò appena sotto i 70 centesimi. Il giorno dopo Attilio salvò ancora il suo amico prestandogli 25 dollari per acquistare un elmetto ed un paio di scarponi di sicurezza che erano obbligatori per i lavoratori dei cantieri edili. Compiaciuto dall’aver trovato un lavoro redditizio, Luigi era elettrizzato dal come le cose si erano messe per lui.
   
     A quei tempi tuttavia la paga oraria andava da 1,10 a 1,20 dollari e gli aumenti erano maledettamente lenti a materializzarsi. Il suo entusiasmo sparì rapidamente e Luigi si trovò presto ad esplorare tutta la gamma delle ipotesi d’affari che avessero una qualche possibilità di successo. Egli condivideva le proprie ambizioni con Dino Venier, un vecchio amico, più giovane di lui di circa cinque anni, originario della stessa regione italiana. Poco più tardi, nel 1956, solamente due anni dopo l'arrivo di Luigi in Canada, il risultato della loro collaborazione fu la nascita dell'attività nel campo dei prefabbricati in cemento. La loro impresa "Central Precast" cominciò la sua ascesa al vertice del successo nel settore dell’edilizia ad Ottawa e, successivamente, in Canada e negli Stati Uniti.
   
     In una piccola autorimessa non riscaldata di Willow Street nella Little Italy di Ottawa, i due giovani imprenditori furono lì, lì per perdere la camicia quando i loro primi scalini e piastrelloni da giardino prefabbricati si rovinarono per il gelo. Ripresero l’attività in un garage più grande e riscaldato e successivamente si trasferirono in St. Laurent Boulevard. I 2000 dollari dei loro risparmi che costituivano la capitalizzazione iniziale ovviamente si vaporizzarono in sei mesi per l’acquisto di un miscelatore, di una carriola, di cemento, sabbia e ghiaia, ma erano in affari. L’auto che possedevano in comune, fu data dentro per acquistare il loro primo autocarro, solido ma a buon prezzo, trovato da un rivenditore di auto usate a Smit’s Fall. Quelli furono anni di lotta secondo Luigi, ma fu allora che "pagarono i loro debiti". Nella primavera del 1962 la loro attività fiorì veramente e gli utili aumentarono ancora quando l’area da loro occupata fu acquistata per far passare una nuova autostrada, The Queensway. Decisero di comperare un terreno in Bongard Avenue nel quartiere di Nepean e nel 1963 passarono dai 930 m2 della loro vecchia sede ai 5581 m2 della nuova ubicazione e non ebbero mai rimpianti.
   
     Nel 1976 Luigi rilevò la parte del suo socio e da allora la Central Precast è diventata un punto di riferimento indelebile nell’industria edilizia per la sua attività pionieristica nella fabbricazione e commercializzazione di gradini di cemento, di piastrelloni da giardino e piastrelle usando tecnologie per i prefabbricati in cemento importate dall’Italia e dall’Europa. Oggi la Central Precast Products (1979) Ltd. è l’impresa di famiglia con le società controllate: M-Con Products Inc., Northcast Inc. e USI Utility Structures Inc. che sono gestite dai figli John e Rudy. Le figlie Anna e Marcella lavorano alla Central Precast, suo fratello Gustavo è Direttore di Produzione, mentre la moglie di Luigi, Ada, adora occuparsi dei loro dodici nipoti.
   
     Luigi è preso adesso dalla passione per il golf e la coppia, ora a riposo, si gode la vita con viaggi annuali in Florida e in Italia per ritrovare la famiglia ed i vecchi amici.
   
     L’impresa occupa centinaia di lavoratori di varie nazionalità con artigiani Cubani, Portoghesi, Italiani, Francesi e Tedeschi che, dice Luigi, "lavorano assieme in armonia, come dovunque in Canada". Le vendite annuali di pavimentazioni stradali, piastrelle, sistemi di pareti di contenimento, gradini, blocchi per parcheggi, pali, tombini, tubi per infrastrutture ed altri prefabbricati in cemento sono dell’ordine di parecchi milioni di dollari.
   
     Felice, a conti fatti, sia di aver lasciato l’Italia che di essere venuto in Canada, mentre ricordava il passato, Luigi mi ha dato una rapida immagine di quelli che erano stati, nel suo vecchio mondo, i valori per un giovane,... "Sapevo fin dall’inizio che qui non sarebbe stato facile – devi lavorare sodo e non puoi fare affidamento sulla famiglia come succedeva nella terra d’origine. E tanti anni dopo il mio viaggio in Canada anche mio fratello Gustavo ammette che avevo visto giusto".
   
     Recentemente, Luigi Mion è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito dalla Rideau Hall (N.d.T.: Residenza del Governatore Generale del Canada) ed ha ottenuto dall’Istituto Canadese per l’Industria, la Scienza e la Tecnica il premio per la Business Excellence.
        È membro di molte organizzazioni che danno assistenza ai nuovi Italo-Canadesi ed ha partecipato alla raccolta dei due milioni di dollari serviti per fondare Villa Marconi, una casa di riposo senza fini di lucro per gli Italo-Canadesi di Ottawa. Lucio Apolloni fu il presidente fondatore di Villa Marconi e Luigi Mion ne è attualmente il presidente da tre anni.
   
     Mentre la mia intervista con questo gentiluomo cosmopolita volgeva al termine, ci fu un lampo nei suoi occhi ed io non potei fare a meno di pensare a quanto migliore sia Ottawa per il fatto che Luigi Mion sia venuto a vivere qui.