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Valvasone (PN) - 29 Settembre 2013
Duomo Ss. Corpo di Cristo

          Le origini antichissime di Valvasone si perdono tra storia e leggenda. Una prima tradizione popolare indica in Volusonio o Valvisonio, cittadino romano, il fondatore di questo paese nel 132 a.C. Altre fonti vedono come fondatore Lupo, duca del Friuli, tra il 663 e 665 d.C. Questa versione trova riscontro nell’etimologia del nome Walvesonum da Wolf, che in germanico significa lupo e nel fatto che la prima famiglia feudale di Valvasone avesse come simbolo il lupo. Un’ultima versione fa risalire l’origine di Valvasone all’epoca romana; l’abitato infatti sembra sorgesse all’incrocio di due importanti vie di comunicazione: la strada consolare Postumia che da Oderzo arrivava ad Aquileia, e la Via Giulia che da Concordia saliva fin sopra Gemona. In ogni caso, la documentazione storica sicura inizia dal XIII secolo. Valvasone o Walveson deriverebbe da vasso, vassallo, valvassore, vocaboli d’origine germanica. Valvasone potrebbe dunque significare Curia Vassalorum cioè corte feudale. Infatti il feudatario di Valvasone era valvassore, cioè dipendeva dal potente Patriarca d’Aquileia. Il medioevo senza dubbio è il periodo storico che più di ogni altro ha caratterizzato la storia di Valvasone; infatti, risalgono a quell’epoca il castello con i suoi affreschi, l’impianto urbanistico con le sue rogge e le chiese.Il suggestivo borgo medievale di Valvasone al giorno d’oggi, per la sua bellezza, fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”; grazie alla sua cornice romantica si propone inoltre come “Borgo delle spose”.

Santa Messa in friulano
in occasione del
90° Congresso della Società Filologica Friulana

officiata dal parroco don Domenico Zannier con il suo predecessore
mons. Ferruccio Sutto e accompagnata dal coro parrocchiale



Su, fati dongje, int di sant Ermacure, al tô Pastôr e a Fortunât rivolziti,
ai testemonis che tu sâs in glorie percè che par lôr fede àn dât la vite
Chi l'om furlan e chel da la Slovénie e il todesc a cirin amicizie
e, tant diviers, a cjatin une patrie, che e à tai martars dute la sô fuarce.
Chi la semence de Furlane Glesie, di redenzion e puartave lis primiziis
e tal martìri si viestì di glorie, sfidant a muart la prepotence umane.
Laudât Idiu, Trinitât santissime, Pari, cul Fî, a par cul unie Spiri tu
che al sielç i debui, cun dissen di gracie, par palesa tal mont la sô potence.
Amen.



 BENVIGNÛTS



Glorie a Diu tal plui alt dal cîl
E pas in tiere ai umign di buine volontât.
Nô ti laudin. Ti benedìn. Ti adorin. Ti glorifichin.
Ti ringrassin pe tô glorie che jé immense.
Signor Idiu ré dal cîl, Diu Pari che dut tu puedis.
Signor Fî unic Gjesu Crist, Signor Idiu Agnel di Diu Fì dal Pari.
Tu che tu cjapis-su i pecjâz dal mont: vê dul di nô.
Tu che tu cjapis su i pecjâz dal mont, scolte la nestre supliche.
Tu che tu ses sentât 'e gjestre dal Pari, vê dul di nô.
Parceche dome tu tu sês il Sant. Dome tu il Signôr Dome tu l'Altissin, Gjesu Crist
cul Spirtu Sant te glorie di Diu Pari. Amen.


...il plevan e la ìnt durant la predicja...



 PREJERA DEI FEDÊI

          Il Duomo del Ss. Corpo di Cristo di Vavasone - Sorge all' interno della seconda cortina, nella zona più centrale del borgo antico. Fu costruito nella seconda metà del '400 per custodire la Sacra Tovaglia: corporale macchiato di sangue a seguito di un fatto miracoloso avvenuto a Gruaro nel 1294. Una donna che stava lavando la biancheria della chiesa di S. Giusto alla roggia Versiola, vide improvvisamente l'acqua tingersi di rosso e notò che usciva del sangue da una particola consacrata rimasta tra le pieghe del lino. Passato lo stupore iniziale, della donna, del parroco e dei fedeli di Gruaro, attorno al fatto straordinario nacque una lunga contesa: il parroco di Gruaro desiderava conservare la preziosa reliquia nella propria chiesa, mentre il vescovo di Concordia l'avrebbe voluta in cattedrale. Anche i Conti di Valvasone, che possedevano in feudo Gruaro ed erano gius-patroni di quella chiesa, ne reclamavano il possesso. Per risolvere la delicata questione fu interpellata Santa Sede che assegnò la preziosa reliquia a questi ultimi. Nel 1454 papa Nicolò V diede ordine di costruire una nuova molto più grande e bella chiesa da dedicare al Corpo di Cristo per conservare la venerata Reliquia, già presente a Valvasone almeno dal 1413, come risulta da un documento dell'Archivio parrocchiale.


...la liturgja eucaristica...


...la prejera del Pari Nestri...


...la int dopo la Comunion...


                   
...i saluti, la benedizione, il canto finale e l'intervento di Danilo Macor...
che ha percorso la storia dell'organo monumentale di Vincenzo Candito..


...seguita da una dimostrazione eseguita dall'organista Marco Rossi...

          L'organo monumentale - E' l'unico esemplare superstite dell'arte organarla veneziana del '500, per cui assume un ruolo di primissimo piano nella storia dell'organo italiano. Fu costruito negli anni 1532-39 da Vincenzo Colombo, organaro originario di Casale Monferrato, ma operante a Venezia.
          Quanto ci è pervenuto di integro dello strumento originario e quanto è stato possibile ripristinare con rigore filologico nel restauro del 1999, costituisce una preziosa testimonianza della cultura musicale che conobbe nella Venezia del '500 il massimo splendore. Le opere pittoriche che lo adornano e la cui tematica eucaristica è suggerita dalla presenza della Sacra Tovaglia e dal titolo della Chiesa, sono di Giovanni De Sacchis detto il Pordenone e del suo discepolo Pomponio Amalteo.

...all'uscita dalla chiesa le condizioni meteo hanno permesso al corteo guidato dalla Filarmonica di Valvasone di sfilare fino all'Auditorium della scuole medie "Erasmo da Valvason", per lo svolgimento del 90° Congresso della Società Filologica Friulana...



 BANDA

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