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San Leonardo (UD), 16 Dicembre 2012

Santa Messa di benvenuto
al nuovo parroco don Michele Zanon
accompagnato da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
ed altri sacerdoti della Forania di Cividale e San Pietro al Natisone

          Non avendo avuto la possibilità di essere presente alla cerimonia, ma disponendo dell'eccellente servizio fotografico dell'amico e collaboratore del "natisone" Oddo Lesizza, ho creduto opportuno creare questa pagina per documentare l'entrata di don Michele Zanon nelle comunità di San Leonardo e Stregna, implementandole con i testi tratti dal quindicinale Dom. Ora non resta che attendere l'occasione di effettuare un servizio completo come è nostra abitudine.

Il benvenuto a don Zanon
(Tratto da www.dom.it/)

          Domenica 16 dicembre don Michele Zanon ha fatto il suo ingresso nelle parrocchie di San Leonardo e Stregna. A concelebrare la messa insieme agli altri sacerdoti delle valli nella chiesa di Merso Superiore c’era l’arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di San Leonardo, Giuseppe Sibau, il vicesindaco di Stregna, Augusto Crisetig e il presidente del Consiglio pastorale, Simone Bordon. Ad accompagnare don Michele nella sua nuova missione pastorale c’erano molte persone di Tricesimo accompagnate dal loro Sindaco Andrea Mansutti, dove il giovane sacerdote ha prestato alcuni anni servizio come cappellano. La cerimonia è stata animata dal coro di voci bianche e dal coro San Leonardo. Dopo la messa è seguito un momento conviviale nella scuola media di San Leonardo, durante il quale don Michele ha potuto salutare la nuova comunità che gli è stata affidata.


...l'entrata del corteo...


...inizio della Messa...


...il saluto di don Michele...


...la benedizione...


...le foto ricordo con i genitori e con l'arcivescovo...

A colloquio con il nuovo parroco di S. Leonardo e Stregna
(Tratto da www.dom.it/)

Domenica 16 dicembre don Michele Zanon farà il suo ingresso ufficiale nelle parrocchie di San Leonardo e Stregna. La concelebrazione della santa Messa verrà presieduta dall'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Don Michele Zanon, originario di Cividale del Friuli, è alla sua prima esperienza pastorale come parroco. Prima di arrivare nelle Valli, è stato cappellano nella parrocchia di Tricesimo. Il cammino che sta per intraprendere non è facile. Si troverà a contatto con una realtà disagiata, in cui la maggior parte della popolazione è anziana, ma anche con forze che lavorano per la rinascita del territorio.

          Don Michele, con che spirito si avvicina alla sua missione pastorale nelle Valli? - «E sempre difficile riassumere questo tipo di emozioni. Quando si vive a contatto con le persone, spesso le emozioni sono contrastanti e variano a seconda dei momenti. C'è comunque da parte mia molto entusiasmo e molta voglia di mettermi a disposizione della gente e di ascoltare i bisogni dei miei parrocchiani».

          Come intende valorizzare l'iden­tità linguistica e culturale locale in cui la fede è profondamente radicata?- «Una parte delle mie origini è delle valli, mia nonna, infatti, è nata a Oblizza. Ricordo dei suoi discorsi con le compaesane in dialetto. Purtroppo, però, non ho mai avuto occasione di imparare questa parlata. Sarà un piacere, quindi, ritornare ai suoni della mia infanzia. Le espressioni di fede sono molto importanti ed è giusto che anche in chiesa le persone portino avanti le loro tradizioni e la loro cultura. Don Rinaldo, che mi ha preceduto in queste parrocchie, ha fatto molto per questi luoghi ed è riuscito ad approfondire la conoscenza di questa zona perché ha avuto la fortuna di rimanere qui molti anni».

          Come affronterà la realtà delle valli del Natisene in cui la maggior parte degli abitanti è anziana e vive in zone disagiate spesso prive di servizi? - «Mi sono sempre occupato con dedizione delle persone in difficoltà e credo che la capacità di ascolto sia una delle mie caratteristiche. Per quindici anni ho lavorato nella comunità Rinascita di Tolmezzo. È qui che ho imparato ad ascoltare i bisogni delle persone con più disagi. Certo, le difficoltà che vivono gli abitanti delle valli sono profondamente diverse da quelli che ho sperimentato in precedenza, ma sono aperto all'ascolto e disponibile ad aiutare chiunque ne abbia bisogno».

          Lei a Tricesimo è stato responsabile della pastorale giovanile, compito che probabilmente le verrà assegnato anche per la zona delle valli del Natisone. Come instaurerà il rapporto con i giovani che nelle valli sono sempre di meno e che in linea generale ai giorni nostri tendono ad allontanarsi dalla Chiesa? - «Ho intenzione di accogliere i giovani senza nessun tipo di riserva, perché penso sia molto importante coinvolgere tutti nelle attività parrocchiali. Se è vero che dobbiamo fare tesoro del nostro passato, non dobbiamo dimenticare di guardare al futuro. E questo va fatto prendendosi cura e dando voce anche ai più giovani».

Servizio fotografico di Oddo Lesizza