biel lant a Messe a...

Medea (GO), 5 Giugno 2011

Messe ta glesiute di Sant'Antoni

          La parrocchiale di Medea è una delle prime mete raggiunte per la rubrica "Biel lant a Messe", servizio effettuato il 23 dicembre 2001, quando il lavoro che avevo appena iniziato non aveva ancora assunto un precisa fisionomia ed i servizi erano di modesta consistenza. Ero giunto quindi il momento di ritornarci per effettuare un servizio più completo, trovando qualche difficoltà giungendo a Medea proveniente Chiopris, per una fastidiosa situazione di controluce. Ho quindi proseguito fino a Borgnano per poi tornare indietro e riprendere le segnaletiche stradali ed il paese ben illuminati dal sole. Questo potevo farlo senza fretta perchè mi rendevo conto che era ancora presto, anche se non conoscevo esattamente gli orari. Tutto questo anticipo sui tempi si è rivelato un vantaggio, quando ho saputo che la Messa si sarebbe celebrata "das undis" (alle undici) nella chiesa di Sant'Antonio, sulla strada che porta sul colle dell'Ara Pacis.
          Mi sono allora ricordato di esserci già stato per la Festa di Sant'Antonio il 13 Giugno del 2005, e l'idea di ritornare in quel posto non mi sorrideva affatto, ricordando le difficoltà incontrate per raggiungere la chiesa salendo a piedi attraverso una precaria scalinata di pietra... quando ancora non utilizzato il deambulatore per i miei spostamenti... Mi sono comunque avviato su per la collina, pensando che alle prime difficoltà mi sarei ritirato... ed ho fatto bene a continuare perchè, la mezz'oretta trascorsa in solitudine (o quasi) muovendomi molto agevolmente con il mio supporto a rotelle nel verde attrezzato intorno all'antica chiesa, è stato un piacevole intermezzo di pace e serenità... Mentre con il registratore attivato aspettavo che suonassero le campane, un concerto di uccelli ed un delicato profumo di fiori di tiglio riempivano l'aria.
         Mentre lontani suoni di campane giungevano dai vari paesi sparsi  nella pianura sottostante, io ero preso da un senso di gioia e di pace, che anche il gracchiare di un corvo che volava per conto suo nel cielo, pareva dolce armoniosa... In quel momento mi rendevo conto di essere una persona molto fortunata, per avere il privilegio di trovarmi in quel luogo incontaminato dove si riesce ancora ad apprezzare le cose semplici che madre natura continua ad offrirci, e sopratutto di esserci arrivato da solo... con le sole mie forze, anche se la mia strada era sbarrata da una catena...
          Alcuni rumori provenienti dalla cella campanaria mi hanno distratto dai miei pensieri... erano due persone che sistemate alcune corde, hanno azionato a mano le campane in un concerto che qui sotto vi propongo. Dopo aver attirato la loro attenzione per scattare una foto, ho ritenuto di aver portato a termine la prima fase del servizio e quindi mi sono diretto verso l'entrata della chiesa per la seconda parte: la Messa.



 CAMPANE



 CANTO D'INIZIO



 SALMO



 SANTO



 LODE A SANT'ANTONIO

Salve, o Santo da tutte le terre
a te accorron le genti invocando
i tuoi doni celesti da quando
tu volasti al trionfo immortal.

Sant'Antonio la luce possente
dei prodigi diffondi quaggiù.
Deh, tu guidaci il cuore, la mente
sul sentiero che mena a Gesù.
Deh, tu guidaci il cuore, la mente
sul sentiero che mena a Gesù.

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          Il tratto di strada lastricata di porfido (con la catena) che porta alla zona parcheggio, l'ho percorso insieme a Suor Luigia Cuffolo, una cara amica che conosco da tanti anni, quando la religiosa prestava il suo prezioso servizio presso l'Abbazia di Rosazzo insieme a don Dino Pezzetta e ad altre care persone. E' in quel contesto che alla soglia dei 60 anni sono riuscito ad uscire dalla crisi mentale in cui mi ero rinchiuso e come una farfalla uscita dalla crisalide (si potrebbe anche definire "calabrone") ho cominciato a "volare" in tutte le località delle nostre quattro province e scoprire i meravigliosi angoli più sperduti del nostro bel Friuli. A distanza di oltre dieci anni, ora sto raccogliendo i frutti del mio lavoro, in quanto non è rara l'occasione di essere accolto con sincero entusiasmo e stima nelle località in cui mi reco per i miei servizi. Grazie Suor Luigia.

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          La chiesetta di S. Antonio sembra sia più antica della Chiesa Parrocchiale, come riportano le due date MCCXXXI-MCMXXXI che si trovano su un blocco di pietra del portale. E' stata eretta all'interno del parco, all'ombra di una pineta, ed è circondata da un'area adibita a pic-nic. "Tale era la divozione del Popolo di Medea e di tutte le Ville circostanti" per questa Chiesetta che, quando l'imperatore d'Austria Giuseppe II ordinò la sua demolizione, verso la fine del 1700, i fedeli pensarono di costruire intorno ad essa il cimitero, caratteristica questa che non rientrava nell'ordinanza imperiale.
           La burocrazia austro-ungarica (in questo caso fiscale), pesante e pignola, fu anche responsabile nel 1875, della fine di una singolare usanza paesana. Da secoli a Medea era costume che la popolazione acquistasse ed allevasse un maiale. Il suino veniva "ospitato" e nutrito a turno da una famiglia del paese finchè non raggiungeva il giusto peso. Si allestiva allora una lotteria che attribuiva al vincitore il maiale e all'Amministrazione della Chiesa i proventi incassati dalla vendita dei biglietti.  Ancor oggi si usa dire di uno che si sposta continuamente di casa in casa "Tu ses come il purcit di S. Antoni".
          La chiesetta, scelta da molti sposi per sancire la loro promessa d'amore,
è affiancata da un tozzo e sproporzionato campanile. All'interno della chiesa possiamo ammirare tre altari marmorei. Il maggiore, dedicato a S. Antonio, è del 1755, quello posto nella cappella della parete sinistra dell'aula, dedicato alla Beata Vergine del Rosario, è del 1753. Entrambi sono opere dell'udinese Simone Pariotto.
          L'altare del Crocifisso del 1814
è opera invece del goriziano Francesco Zolli. Dei tanti ex voto dedicati al Santo ne rimangono ancora una dozzina: si tratta di dipinti popolareschi del XIX e XX sec. Sopra il portale si trova una statua raffigurante S. Antonio. La chiesetta è collegata al paese di Medea da una scalinata di ben 130 gradini ,costruita nel 1815 dai fratelli Biagio e Antonio Martinis.
          (Tratto da:
www.ilpontecodroipo.it/)