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Duomo di Udine, 25 Dicembre 2008

Messa nel giorno di Natale
presieduta da S.E. Mons. Pietro Brollo


Piazza Duomo e l'albero di Natale "tecnologico" di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi...

...veduta dal fondo della navata centrale...


 CANTO D'INIZIO



 CANTO



 LETURIS



 OMELIA


...le navate del Duomo stracolme di fedeli...



 CANTO



 PADRE NOSTRO



 BENEDIZIONE



 CANTO FINALE

 

Crisi e lavoro, la preoccupazione del vescovo
(Renato Schinko - Messaggero Veneto del 27 dicembre 2008)

     La crisi economica mondiale ha “dominato” anche nelle parole dell’arcivescovo, nel duomo gremito per la tradizionale messa di Natale della mattina.
     Un giorno di festa segnato profondamente dalle preoccupazioni per l’andamento dell’economia, che ha visto una grande partecipazione da parte degli udinesi in cerca di conforto nella Chiesa. L’arcivescovo Pietro Brollo ha presieduto la celebrazione, insieme ad altri 5 sacerdoti, tra cui il vicario generale dall’arcidiocesi di Udine, monsignor Giulio Gherbezza. E proprio nell’omelia del vescovo c’è stato subito un riferimento al periodo difficile che tutto il mondo sta vivendo. E il Friuli non è escluso da questa crisi, visto che molte realtà industriali nel corso del prossimo anno potrebbero ridurre gli organici.
     «Nel giorno della nascita di Gesù a Betlemme – ha esordito l’arcivescovo – desidero fare i miei auguri a tutti coloro che soffrono, come i malati e gli anziani, oppure a coloro che sono costretti a trascorrere la loro vita in guerra. Ma un pensiero non può non andare anche a coloro che rischiano di perdere il posto di lavoro. Questa sarebbe una grande tragedia, perché avrebbe forti ripercussioni sulla vita degli individui».
     La crisi finanziaria sconvolge i mercati e le sue ricadute economiche mettono in ginocchio le persone, famiglie e nazioni non riescono a far quadrare i conti, così anche il Papa aveva indicato la strada della fraternità fattiva, che il vescovo ha subito seguito. Poi, l’arcivescovo ha continuato ricordando a tutti i presenti il significato della presenza di Dio. «Cristo è giunto tra noi – ha ricordato Brollo – come una luce che illumina le tenebre e grazie alla sua presenza riusciamo a dare un significato alla nostra esistenza».
     Ma, continuando la sua omelia, Brollo ha ritenuto doveroso soffermarsi su un altro aspetto. Le parole che hanno chiuso il suo intervento sono preoccupate, perché l’arcivescovo ha notato il diffondersi nella società di un nuovo problema, sempre più presente negli animi delle persone: «Esiste il male oscuro dell’individualismo – ha continuato –, che spesso si trasforma in egoismo. Questa piaga soffoca la vita nelle famiglie e in tutte le comunità di individui».
     Infine, Brollo ha ribadito ancora una volta che «solo il Cristo ci può salvare e bisogna festeggiare colui che ci ha reso persone libere, allontanandoci dal peccato e dalla morte». Tutta la celebrazione è stata accompagnata dal suggestivo coro con organo della cappella musicale della Cattedrale di Udine, diretto da Gilberto Della Negra. Molte le musiche eseguite durante la messa, tratte soprattutto da Mozart, Perosa e Puccini.