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Talmassons (UD), 10 Agosto 2008

Messa per la Festa di San Lorenzo

CAP: 33030   -  Abitanti: 4177
Altitudine (s.l.m.) : m. 30   -  Superficie : Kmq. 43,00

     Talmassons (UD) - Il nome del paese deriva probabilmente dal latino mans, grandi appezzamenti che i consoli romani davano ai vecchi soldati che avevano partecipato alle guerre per l'espansione imperiale. Come quasi tutti i villaggi della bassa pianura friulana, anche Talmassons, con le sue frazioni, fu ceduto come feudo dai Patriarchi di Aquileia ai Conti di Gorizia, che esercitarono il loro potere fino al 1500, quando, peraltro per un breve periodo, passò a Massimiliano d'Austria. Dopo alcune vicende belliche infatti Talmassons e la più importante Pieve di Flambro (una delle più antiche del Patriarcato ricordata per la prima volta in un documento del 1126) passarono ai Conti Savorgnan, che ricevettero il territorio in regalo dalla Repubblica di Venezia. Il comune poi seguì le sorti di altri paesi della zona, passando dalla Repubblica di Venezia all'Austria e infine venendo annesso al Regno d'Italia (1866).


...non crediamo valga la pena proporvi il suono delle campane diffuso attraverso un altoparlante,
ma promettiamo di inserirlo "ripreso dal vivo", al termine dei lavori di consolidamento del campanile...


...uno sguardo all'interno della parrocchiale...


         
 CANTO D'INIZIO E GLORIA



...estratto dall'omelia di padre Graziano Zanin, originario di Talmassons,
da diversi anni in missione nella lontana Patagonia argentina...



 PADRE NOSTRO



 LA PRIMA PARTE DELL'INNO A SAN LORENZO
ESEGUITA DAL CORO CHE HA ACCOMPAGNATO LA MESSA


...una panoramica sui fedeli presenti alla "Messe dal Perdon di San Lurinç"...



Talmassons (UD) - Arte e cultura

     Il grande edificio ottocentesco della Chiesa parrocchiale di Talmassons è decorato dagli affreschi che intorno al 1850 vi condusse il pittore udinese Rocco Pitacco, celebrandovi i fasti della Chiesa aquileiese con fare solenne e monumentale, impostando un discorso storico accentuato dalla teatralità dei gesti e delle pose.
     Elegante ma discontinuo nello stile l'altar maggiore settecentesco, con ciborio in marmi pregiati; i primi due altari laterali, provenienti dalla Chiesa di S. Pietro Martire in Udine, arricchiti da fregi fitomorfi condotti con estrema finezza, sono del primo Cinquecento e possono essere attribuiti alla bottega di Bernardino da Bissone. La pala d'altare, raffigurante una coloratissima Passione di S. Lorenzo, è stata eseguita nel 1952 da Ernesto Mitri di Udine (1907- 1978).
     Nella Parrocchiale di S. Andrat i resti di un portale di Giovanni Antonio Pilacorte (1507) ed un bel paliotto settecentesco (Madonna con Bambino e due angioletti in bassorilievo) nel secondo altare di sinistra; il ciclo d'affreschi che si sviluppa nelle pareti e nel soffitto si deve a Giuseppe Barazzutti, gemonese (1938-1939).
     Nella Parrocchiale di Flambro un fonte battesimale arricchito di putti nel fusto (XVI secolo), un bassorilievo con S. Giacomo che porta i segni inconfondibili dell'arte di Carlo da Carona (secolo XVI) ed un ciclo d'affreschi di Fred Pittino (1939-1940), una delle pitture sacre più riuscite di questo maestro della pittura friulana contemporanea.
     La decorazione è assai articolata, talvolta magniloquente nell'impostazione (Adorazione del Santissimo nell'abside o Discesa dello Spirito Santo nella cupola del presbiterio); talaltra, invece, è percorsa da fremiti di lirica dolcezza, come nella delicata Annunciazione; superba, anche per la particolare iconografia, la Cacciata dal Paradiso Terrestre in cui le figure di Adamo ed Eva peccatori sono sovrastate dall'immagine della Madonna, simbolo della redenzione.
     Negli altari al sommo della navata, due pale dipinte intorno al 1729 dall'udinese Francesco Pavona, il Martirio dei Ss. Felice e Fortunato e il Transito di S. Giuseppe, teatrali nell'impaginazione ma ben condotte sul piano coloristico. Spariti, per la recente imbiancatura, gli affreschi di Pietro Venier (secolo XVIII) nella Chiesetta di S. Antonio a Flambro in cui ancora si vedono gradevoli ex-voto a ricordo della passata devozione.
     Nella Chiesa di Flumignano, la sagrestia è costituita dall'abside dell'antica chiesetta del primo Cinquecento: nella volta costolonata figure di Evangelisti: affreschi condotti in maniera alquanto modesta da uno sconosciuto pittore che mostra (nella impaginazione, nelle forme, nel colore) i caratteri tipici della scuola friulana dell'inizio del Cinquecento. Non è da avallare l'antica attribuzione a Domenico da Tolmezzo.
     A Flambro interessante la Villa Savorgnan articolata in diversi edifici il cui nucleo più antico sembra risalire al XVII secolo.

 Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia