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 Marano lagunare, 23 Febbraio 2003

MARANO LAGUNARE (Ud)
2 metri s.l.m. - 9,26 km2 - abitanti - C.a.p.: 33050

Informazioni turistiche: Centro visite Valle Canalnovo
Biblioteche: Biblioteca Comunale, e/o Centro Civico, v. Sinodo
Musei e archivi: Museo dei reperti archeologici, e/o Centro Civico, v. Sinodo - Mostra di arti e tradizioni maranesi, e/o Centro Civico, v. Sinodo (apre in estate nei giorni festivi o su richiesta di gruppi)
Escursioni: Oasi di protezione avifaunistica del WWF - Foci dello Stella (apre tutti i giorni da ottobre ad aprile. Per la motonave tel. 0431- 67 m) - Centro visite Valle Canalnovo, informazioni turistiche, visite guidate all'oasi, passeggiata con osservazione avifauna e casone di ristoro


CAMPANE

 Alcune immagini riprese durante la Santa Messa

 Un flash sui fedeli e sul gruppo che ha animato l'Eucaristia

Principali monumenti e opere d'arte:
Marano Lagunare conserva ancora, nella sua struttura urbanistica, l'antica caratteristica di città murata, anche se l'imponente cerchia, che volle addirittura il patriarca Poppone nei primi anni dopo il Mille e che si può ammirare nelle vecchie piante (come in quella celebre eseguita nel 1542 dal pittore udinese Giovanni Antonio Cortona e conservata in originale all'Archivio di Stato di Venezia ed in copia ottocentesca fatta da Vincenzo Joppi nella Biblioteca Civica di Udine), venne distrutta, per un malinteso senso di modernismo, alla fine del secolo scorso (se ne vedono ancora pochi tratti).

Rimane invece, nella piazza centrale, la Torre patriarcale del XV secolo (la parte superiore con la cella campanaria è un rifacimento del 1911) robusta e massiccia, nella quale sono murati stemmi e busti di Provveditori veneti che, insieme a quelli che si trovano negli edifici che circondano la piazza, costituiscono una vera e propria antologia di ritratti. Di scultori di buone capacità sono i busti secenteschi di Nicolo Gradenigo (1620), Pietro Bemardo Bembo (1660), Vincenzo Bragadino (1673), Zaccaria Bemardo (1673), Bernardino Contareno (1677). Nata per scopi liturgici, la torre fu adoperata come carcere (secolo XVI) e come osservatorio della fortezza. Nella stessa piazza, altri due edifici di notevole importanza storica: la Loggia dell'inizio del secolo XV (con due pesanti aperture ad arco gotico) ed il Palazzo dei Provveditori, anch'esso databile al XV secolo.
La Chiesa parrocchiale di S. Martino, che ha preso il posto di un precedente edificio, è stata costruita nel secolo XVIII: la prima pietra fu posta il dicembre 1752, i lavori vennero iniziati il 12 marzo 1753 e terminati il 12 settembre 1756; la consacrazione avvenne il 24 giugno 1763. L'imponente facciata ritmata da quattro semicolonne contiene oltre il portale maggiore sormontato da una statua, al centro, due statue ai lati; nel timpano, gruppo statuario di S. Martino e il povero. L'interno è ad unica navata, con calibrato presbiterio e nicchie laterali; il monumentale altar maggiore in marmi policromi (secolo XVIII) con statue laterali, di S. Marco e di S. Giustina, ha un bel paliotto con il bassorilievo di S. Martino e il povero: contiene una pala (per la quale è stato fatto l'improponibile nome di Palma il Giovane) raffigurante la Madonna in trono con S. Martino e S. Vito. E opera dell'avanzato Cinquecento con riflessi veneziani, vicina ai modi di qualche seguace dell'Amalteo. Più conosciute sono le tre pale d'altare settecentesche. Madonna del Rosario e Santi, S. Giovanni Battista e Apostoli, S. Giuseppe con i Ss. Antonio da Padova e Francesco, la prima firmata da Antonio Marinetti detto il Chiozzotto (1719-1790) e le altre a lui attribuite.
Un'altra pala d'altare (i Ss. Vita, Modesto e Crescenza è opera recente di Antonio Morocutti, autore anche dei due quadroni laterali a fresco nel coro (1959: l'episodio della Pesca miracolosa, quanto mai intonato in una cittadina come Marano che è ritenuta capitale della pesca nell'Alto Adriatico, presenta soluzioni di notevole efficacia). La recente decorazione a fresco della volta del coro ha preso il posto di quella eseguita nel 1924 da Giovanni Furlani di Udine (Evangelisti e, nella lunetta. Crocifissione).
Nella Chiesa, anche patere medioevali nell'atrio-sagrestia, tre statue lignee (i Ss. Vita, Modesto e Crescenza, secolo XV-XVI) provenienti dalla chiesetta di S. Vito, un tesoro opportunamente custodito in luogo sicuro dopo il furto del 1928 che l'ha fortemente depauperato (sono scomparsi gli splendidi bracci-reliquiario del 1362), un organo del 1774 costruito da Francesco Dacci ed una palma processionale con l'immagine lignea della Madonna con Bambino (detta «la Madonna in sercio») intagliata alla fine dell'Ottocento dallo scultore maranese Gerolamo Raddi.

Cara ai Maranesi è la Chiesetta della Beata Vergine della Salute, costruita tra il 1905 e il 1908 su progetto dell'architetto G.A. Vendrasco di Dolo: vi si custodisce nell'altare maggiore barocco, appartenente ad una precedente chiesa di ugual titolo, la venerata immagine lignea della Madonna della Salute (secolo XVII), oltre ad una discreta collezione di ex voto moderni.
Presso il Centro Civico, in via Sinodo, è allestita a cura dell'Associazione «Archeosub» un'esposizione permanente di reperti archeologici rinvenuti nella laguna di Marano. Si tratta di anfore, mosaici, monete, pietre da costruzione, tegole, ecc., risalenti all'epoca romana e testimonianti i primi insediamenti abitativi in laguna. Accanto a questa esposizione va segnalata la Mostra delle Arti e Tradizioni Popolari Marcinosi, che ricostruisce gli usi, i costumi, le tradizioni della gente di Marano. La raccolta tiene conto degli aspetti della vita maranese dall'inizio del Novecento ed è ben ambientata in un'unica stanza, chiamata «leto-fogo» (era d'uso, nel tempo passato, vivere in una sola stanza).
Per quanto riguarda lo splendido ambiente lagunare in cui è situata Marano, va ricordato che con D.M. 11 aprile 1979 la zona umida denominata «Marano Lagunare - Foci dello Stella» situata nei comuni di Marano Lagunare e Latisana, è stata dichiarata di valore internazionale ai sensi e per gli effetti della convenzione relativa alle zone umide di interesse internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, firmata a Ramsar, il 2 febbraio 1971.
Sono state inoltre istituite dalla Regione Friuli-Venezia Giulia le nuove Riserve Naturali: Foci del Fiume Stella e Valle Canalnovo.

 Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
 
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org