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Corgnolo di Porpetto, 17 Luglio 2005

     Corgnolo è una frazione del comune di Porpetto, mandamento di Palmanova e provincia di Udine.
     Dal lato spirituale, è una parrocchia, forania di Porpetto e Arcidiocesi di Udine. Parte integrante della parrocchia è la località di Pampaluna. Quindi, civilmente si tratta di due entità ed unica religiosamente.
     Al 31 dicembre 2003 gli abitanti risultavano così spartiti: Corgnolo 188 maschi e 197 femmine, con un totale di 385, mentre Pampaluna 89 maschi e, caso raro, altrettante femmine, con un totale di 178. Totale della parrocchia 563.

 



Immagini dell'interno della parrocchiale con le statue degli altari laterali...

...prima e durante la celebrazione dell'Eucaristia...


              


...animata con grande partecipazione dell'intera assemblea... e dall'organista...

    Corgnolo di Porpetto

 Corgnolo è ubicato a 12 metri s.l.m.; vi scorrono due corsi d'acqua, Corgnolizza e Avenale, e questo confluisce nel primo a sud del paese, che a sua volta confluisce nel Corno, a San Giorgio di Nogaro, da ultimo tributario del mare; cap 33050; prefisso t.s. 0431; autostrada (A4), con casello San Giorgio-Porpetto, ad un Km, sul tratto Venezia-Trieste; aeroporto a Ronchi dei Legionari a Km 25; a Porpetto, Km 2, le scuole elementari e medie, due banche e la farmacia; a San Giorgio di Nogaro, Km 5, ferrovia, I.T.C. e I.P; a Palmanova, Km. 10, l'ospedale (USL 8); a Torviscosa, Km 10, i carabinieri; a Porto Nogaro, Km 7, la guardia di finanza; a Cervignano, Km 15, i vigili del fuoco, l'ufficio imposte dirette e di registro; a Udine, Km 30, pretura, con sezione a Palmanova, e tribunale; a Trieste, Km 65, la corte d'appello. 
     Da quanto esposto, risulta che la frazione è ben servita per quanto concerne il normale andamento moderno. Riguardo ad usi e costumi locali, rimandiamo all'edizione di L. Targato, "Ricordi d'infanzia a Pampaluna".
    
Un cenno al toponimo. Se ci rivolgiamo agli etimologi, ci sbrigano la faccenda col far derivare il nome del paese da un albero, dovuto alla sua larga diffusione in zona. In italiano due sono le omografie e due le metatonie: còrniolo, còrgnolo, corniòlo e corgnòlo, propendendo per la prima. Si tratta di un albero, delle Cornacee, nome scientifico Corniis mascula. Va dai due ai cinque metri di altezza, con rami opposti, foglie opposte semplici penninervie ovali allungate, fiori gialli in ombrelle semplici terminali o laterali, frutti a drupa rossa acidula. Fiorisce in primavera, prima dello sviluppo delle foglie; la corteccia e il frutto, detto corniola, hanno azione tonica, quindi medicinale, astringente, gastrointestinale. Il legno è durissimo, ed è usato per la costruzione di alcune parti delle macchine soggette a intenso logoramento. In latino, il termine sostantivo è cornus, i, femm. e l'aggettivo corneus. Vari sono i termini vernacolari, e non manca un proverbio: "Vin di cuàrgnui", per indicare un vinello di sapore aspro.
     L'autore, infine, ricorda come era stato tradizionalmente insegnato, quando cadeva un dente di latte, di inserirlo in una fessura di muro, pronunciando l'ingenua frase, in quartina:

"Cjò, mûr,
tu dammi un plui dûr.
Jo cj'in doi un di sorgjâl,
tu damint un di cuargnâl".

CENNI STORICI
Leggiamo l'epigrafe, posta all'interno dell'odierno luogo di culto:

D.O.M.
HUIUS ECCLESIAE
SACR.mo CORDI JESU DICATAE
CONSECRATIONEM
17 AUGUSTI 1924
D.D. ANTONIUS ANASTASIUS ROSSI
ARCHIEPISCOPUS UTINENSIS
PEREGIT

     Una qualsiasi persona potrebbe chiedersi: "È così giovane questa comunità cristiana, d'aver un luogo di culto che non ha neanche un secolo?". Diciamo subito di no e da qui è necessaria una premessa storica. Non possiamo parlare di cura d'anime di questa zona senza far riferimento a Porpetto, già appartenente al patriarcato di Aquileia. Il nome compare per la prima volta, senza il raddoppiamento consonantico, nel 1186: "Dominus Voldoricus de Porpeto". Figura pieve nel 1275, con chiesa dedicata a San Vincenzo martire (sec. III-IV), diacono di Saragozza in Spagna.
     Nel 1295 è segnalato la prima volta il nome del pievano, il milanese Giovanni della Torre, divenuto in seguito patriarca di Aquileia (1316-'18).
     Con la data del 6 giugno 1420 cade il potere temporale del patriarcato ed il Friuli diviene parte integrante della Repubblica di Venezia, fino al trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797.
     Intorno al 1450 la pieve è aggregata, ma solo dal lato amministrativo, alla chiesa di Santa Maria di Udine, che nel 1753 diventa cattedrale.
     Questo legame dura poco e si scioglie dietro intervento di papa Sisto IV (1471-'84), nel 1472, con l'elezione del pievano Giovanni (+1528), dei nobili Frangipane.
Nel 1498 sono segnalate le comunità cristiane costituenti la pieve. Eccole, secondo la dicitura dell'epoca: Villa Porpeti, Castellum cum Burgo, Pampaluna, Villa Curgnuli, V. Bonit, V de Malisana, V. de Zuins, V. de Furnello, V. de Gonars, V de Favuglis, V. de San Giorgio, V. de Chiarisaco, V de Zucula, V de Nojar e V. Nova.
     Col tempo, però, le singole comunità aumentano di numero ed un po' alla volta sentono il desiderio e poi la volontà di rendersi autonome dalla matrice. Incomincerà Malisana, con l'aggregazione di Zuins e Fornello nel 1555; poi Gonars con Fauglis nel 1643, ecc. Non dimentichiamo come fin dal 3 maggio 1512 i Nobili Frangipane, per significativi aiuti alla Pieve, ottengono dall'autorità ecclesiastica il giuspatronato nei riguardi della medesima. Si tratta, in caso di sede vacante, di segnalare all'Ordinario diocesano e di presentare alla pieve il nuovo pastore d'anime.
     Papa Benedetto XIV (1740-'58), accedendo ai desideri dell'imperatrice Maria Teresa (1717-'80), con bolla del 6 luglio 1751, sopprime il patriarcato di Aquileia ed istituisce due nuove arcidiocesi: di Gorizia, formalmente il 18 aprile 1752, per il territorio arciducale austriaco, e di Udine il 16 gennaio 1753 per il territorio veneto, nominando, rispettivamente, come primi arcivescovi Carlo Michele d'Attems e Daniele Delfino. I confini devono coincidere con quelli civili. Ne risulta che la pieve di Porpetto, trovandosi in territorio austriaco, viene aggregata a Gorizia, tranne Corgnolo che rimase in territorio veneto. Durante questo periodo, nel 1760, è costituita la cappellania di Corgnolo, diventando parrocchia nel 1784, integrata da Zucula e Pampaluna. Questa situazione, dura fino al concordato del 1817 tra papa Pio VII (1800-'23) e l'Austria. Due anni prima, nel 1815, a seguito del congresso di Vienna, è istituito il Regno Lombardo-Veneto e con i nuovi confini Porpetto vi risulta compresa. Quindi, con decreto papale del 1° maggio 1818 la pieve viene aggregata a Udine, com'è al presente. Però, nel 1835 abbiamo la fondazione della parrocchia di San Giorgio con Villa Nova, Zucula e Porto. Ma questo ha comportato la soppressione della parrocchia di Corgnolo e la riaggregazione alla vecchia pieve.
     Passa quasi un secolo, fino al 1926, prima che la parrocchia venga ripristinata, ma con la sola aggregazione di Pampaluna, aspetto giuridico-pastorale che vige tuttora, anche a seguito della revisione del concordato tra la Santa Sede ed il Governo Italiano del 18 febbraio 1984. Con tale revisione, tra l'altro, cade il giuspatronato dei Frangipane nei riguardi della vecchia pieve di Porpetto e della parrocchia di San Giorgio.

Informazioni tratte da "La comunità cristiana di Corniolo e Pampaluna" di Nello Marcuzzi, che don Ercole Colautto mi ha donato al termine della Messa, apponendovi la seguente dedica:

A Aldo Taboga
con stima e simpatia,
per la sua presenza in quel di Corgnolo.
Don Ercole Colautto