biel lant a Messe alla Plêf di Guârt

Pieve di Gorto (Ovaro), 14 Agosto 2001
N 56.28 - E 12.51 - slm 559
Messa Granda da Vèa



E' disponibile il CD con la registrazione della "Messa Granda da Vèa".
Sarà inviato gratis, a chi ne farà richiesta.


CAMPANE

Tratto da "PLÊF DI GUART"
di Prè Lurinč Dentesan e Prè Sef Gjargnel

UNA PIEVE IN UN PATRIARCATO
" ... Tra tutte le chiese principali e vetuste che sono onore ed ornamento della nostra Sede (Arcivescovile) vi è quella che si chiama Pieve di S. Maria di Gorto, nella provincia della Carnia e che viene riconosciuta come matrice di tutte le parrocchie del Canale e del Distretto di Gorto e precisamente: San Giorgio di Comeljáns, San Canziano di Prato, San Giacomo di Rigolato, San Giovanni Battista di Sigilletto, San Matteo di Monài, Santa Margherita di Sappada e San Martino di Cercivento. Talepieve, all'atto difondazione del Monastero di San Gallo di Moggio, da parte del nostro predecessore Federico, Patriarca di Aquileja, nell'anno 1072, fu associata a quel monastero.
... Soppressa ora l'Abbazia di Moggio... perché questa pieve insigne venga onorata con un titolo adeguato... stabiliamo e dichiariamo che il Vicario di questa pieve... porti il titolo di Preposito della chiesa di S. Maria di Gorto... ".

Il documento citato (anno 1781) dell'Arcivescovo di Udine, Gerolamo Gradenigo, ci suggerisce di iniziare la conoscenza della Pieve di Gorto, nel contesto della storia della Chiesa Locale e della diffusione del Cristianesimo tra la nostra gente. Nei primi secoli dell'era cristiana, si forma, nel cuore d'Europa, un'immensa circoscrizione ecclesiastica in cui i vescovi, che sono più di una ventina, ricordando il ruolo preminente svolto dalla città di Aquileja nell'attività missionaria, riconoscono in essa la Chiesa Madre e nel suo vescovo il loro Patriarca. Tale circoscrizione che dalla Padania raggiunge la Carmola (Slovenja) salendo poi fino al Danubio e alla Baviera, prende il nome di Partiarcato di Aquileja: l'unico patriarcato dell'Occidente, assieme a Roma. Nell'ambito di tale ordinamento, anche Juliurn Camicum (Zuglio) diviene sede vescovile, ma perde ben presto il suo vescovo, a causa della distruzione subita da parte dei barbari (sec. VII).

LE PIEVI DELLA CARNIA
Per rendere possibile la gestione della vastissima Diocesi Metropolitica di Aquilej a, questa viene ripartita in arcidiaconati, con forti competenze decentrate. Uno di questi è l'Arcidiaconato della Carnia, che raggruppa i territori di undici pievi: la Carnia odierna, fino a Sappada.
Il piviere (= territorio plebanale) della nostra Pieve di Gorto, comprende tutta la parte centrale dell'alta Carnia, includendo Cercivento, nel Canale di S. Pietro.
La pieve deve essere considerata la struttura di base dell'ordinamento ecclesiastico, nonché della diffusione capillare del cristianesimo delle origini: una circoscrizione non troppo vasta, che possa raggruppare una popolazione omogenea (plebs) su un territorio che permette gli incontri e gli scambi economici, anche in epoche a economia chiusa. La comunicazione fra i vari vicus del piviere fa sì che la chiesa della pieve rivesta, accanto alla funzione prettamente religiosa, una valenza socio-economico-culturale, come punto di riferimento e come centro di aggregazione, specialmente in tempi in cui viene a mancare l'ordinamento statale.

LA "ECCLESIA PLEBIS"
Tutto il piviere aveva un'unica chiesa plebanale, a cui si conveniva per ricevere i sacramenti - specialmente il Battesimo - e si tornava per la sepultura...
La chiesa di S. Maria di Gorto viene citata dai documenti scritti solo nel 1299, però la, sua origine è molto più remota, come molti fatti attestano.
Osserviamo infatti che:

  • l. Essa esisteva all'atto di fondazione dell'Abbazia di Moggio, poiché il piviere di Gorto, che in tale occasione fu aggregato a quel monastero, aveva certamente una sua chiesa, sulla cui ubicazione sul Colle di Gorto nessuno avanzò mai dubbi.

  • 2. Durante gli ultimi restauri, gli scavi sotto il pavimento hanno restituito tracce di edifici cultuali cristiani riferibili all'alto Medioevo.

  • 3. La tipologia della chiesa, almeno come ci viene descritta dai documenti antichi, richiama precedenti longobardi;

  • 4. Il titolo di "S. Maria" senza altre specificazioni, è tipico di età molto antiche, se non addirittura paleocristiane (il Biasutti pensa al sec. V).

La "Kirchenfamillie"
Merita un cenno il fatto che sul Colle di Pieve esistevano, accanto alla chiesa matrice, almeno fino al sec. XVII, altre tre chiese:

  • S. Giovanni Battista
  • Ss. Giuseppe, Vincenzo, Giovanni e Paolo
  • Ss. Michele ed Elena

Forse si deve indicare in quest'ultima l'antico ossario dove secondo un'usanza riscontrabile in tutta l'area celto-alpina (cfr. Zuglio, Hallstatt. ..) si custodivano i crani dei defunti, che venivano recuperati alcuni anni dopo l'inumazione.
Lo strano assembramento di chiese, raro da noi, ma usuale in Austria e zone germaniche, prende la denominazione di Kircherifamilie, ossia: 'famiglia di chiese".

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