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 Buia, 23 Marzo 2003

BUIA (Ud)
226 metri s.l.m. - 25,50 km2 - 6.700 abitanti - C.a.p.: 33030

Sede del Comune: Santo Stefano
Frazioni/Località: Andreuzza - Avilla - Camadusso - Camartino - Campo Garzolino - Caspigello - Codesio - Collosomano - Madonna - Monte - Ontegnano - Saletti - San Floreano - Solaris - Sopramonte - Sottocolle – Sottocostoia - Strambons - Tomba - Tonzolano – Urbignacco - Ursinins Grande - Ursinins Piccolo
Informazioni turistiche: Pro Buia, via Santo Stefano 16, tei. e fax 0432-964151
Biblioteche: Biblioteca Comunale, v. Ursinins Piccolo 2, tel. 0432-961284 (apre dal lu. al ve. dalle 15 alle 18.30 e il sa. dalle 10 alle 12)
Associazioni: Circul Culturâl Laurenzian, tel.0432-961333
Musei e archivi: Museo d'arte della Medaglia, v. Santo Stefano 110 (apre sa. dalle 16 alle 18 e do. dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 (per visite guidate tel. 0432-960151 orario ufficio)
Escursioni: Monte (scavi archeologici) – Colle di S. Sebastiano e Fiume Ledra

 Il Duomo di Santo Stefano


CAMPANE

Durante la celebrazione della Santa Messa, sono stati presentati i giovani, che tra qualche settimana riceveranno la Prima Comunione

BUIA (Ud)

Principali monumenti e opere d'arte
Il terremoto del 1976 ha gravemente lesionato, quando non addirittura distrutto, gli edifici storici del comune di Buia, alcuni dei quali sono stati rifatti, altri restaurati o modificati, altri ancora sono in fase di ristrutturazione. Tale è il caso dell'antica Pieve di S. Lorenzo in Monte, costruita in località abitata da sempre (come testimoniano i ritrovamenti archeologici di quest'ultimo decennio, iscrizioni e monete romane, una cisterna romana nel sito della pieve, un forno tardo antico per la fusione di piccoli oggetti di bronzo), semidistrutta dal terremoto. Chiesa storica, ricordata da un diploma del 792, assunse la forma a croce latina nel 1871-1883, quando il presbiterio fu abbattuto per dar luogo ad un allungamento della chiesa ed alla costruzione di una piccola cripta. La torre campanaria pentagonale, definita la vera meraviglia di Buia, addossata alla facciata, è un'antica costruzione rimaneggiata nel XVI secolo. Le opere d'arte di maggior prestigio sono all'esterno un architrave con i rilievi del sole e della luna, dell'aquila e del bue; all'interno, in una cappellina (che si è salvata) affreschi dovuti ad un pittore friulano della fine del Trecento o dell'inizio del Quattrocento che provincializza stilemi e tematiche emiliani. Nella volta a botte, e nelle pareti, dieci riquadri con Storie della Vergine (Natività, Presentazione al Tempio, Fidanzamento, Sposalizio, Annunciazione, Nascita di Gesù, Adorazione dei Magi, Presentazione di Gesù al tempio, Incoronazione della Vergine), l'unico ciclo completo sulla vita della Madonna esistente in Friuli; nella chiesa (dove saranno rimesse quando questa sarà stata ricostruita), opere d'arte pittorica e scultorea: tré dipinti di Giovanni Battista Grassi (Martirio di S. Lorenzo, già nell'altare maggiore, S. Lorenzo dinnanzi al Tribunale e S. Lorenzo che presenta al Tribunale i poveri) resto di una grande ancona lignea eseguita nel 1558; un'ancona lignea (Madonna con Bambino e i Ss. Rocco e Sebastiano) del XVI secolo e due grandi statue (S. Antonio abate e SS. Trinità) del XV secolo, attribuita a bottega di Domenico da Tolmezzo.
Ricostruito invece è il Duomo di S. Stefano, di cui sono state mantenute solamente la facciata e la torre campanaria. Costruzione neogotica (progetto del parroco di Cassacco, don Angelo Noacco) del 1889-1898, con facciata ottocentesca (progettata da don Rodolfo Barnaba) sostituita nel 1937 da altra neogotica, possiede un altare marmoreo settecentesco (1736) con statue dei Mattiussi udinesi ed un altare della Madonna del Rosario eseguito dal gemonese Lorenzo Stefanatti (1780).
Delle altre chiese di Buia, la Chiesa di Avilla - prima rinata in Friuli dopo il terremoto del 1976 (progetto dell'arch. Manzoni di Bergamo) - conserva la Madonna dei Fornaciai, modellata in creta ad Haidhausen, alla periferia di Monaco di Baviera, nel 1875, dallo scultore Josef Knabel e penata a Buia - a protezione di tanti fornaciai emigrati - nel 1876.
Singolare è la Via Crucis, i cui pannelli in bronzo portano la firma di quattordici diversi scultori italiani: Aurelio Mistruzzi, Francesco Nagni, Luciano Minguzzi, Edoardo Alfieri, Alessandro Monteleone, Marcelle Mascherini, Giuseppe Negrisin, M.M. Lazzaro, Pericle Fazzini, Franco Girelli, Nicola Rubino, Ugo Cara, Michele Guerrisi, Attilio Selva. Un bronzo di Troiano Troiani (S. Giovanni Battista), rilievi in pietra del genovese Edoardo Alfieri, un affresco del Fabris recuperato dal soffitto della vecchia chiesa e un dipinto di Giuseppe Cosattini (secolo XVII) completano l'arredo. Le porte d'ingresso hanno formelle in bronzo fuso: quella centrale di Mattia Menassi, quelle laterali di Pietro Galina ed Enore Pezzetta. La cappella feriale è abbellita da quaranta medaglioni a soggetto religioso, opera principalmente degli artisti buiesi Giampaoli e Menassi.
La Chiesa di S. Floreano, consacrata nel 1347, più volte trasformata nei secoli finché nel XVIII secolo il sacerdote e architetto Domenico Barnaba le diede un volto neoclassico, è stata rimessa a posto dopo il terremoto del 1976 (il campanile è stato ricostruito): conserva un altare ligneo del 1630 di Giovanni Antonio Agostini, un altare marmoreo del 1865, un dipinto ottocentesco (La Madonna Addolorata) di Domenico Fabris.
Ricostruita anche la Chiesa di Madonna (che possedeva un altare marmoreo di Simone Pariotti, 1750, un bel dipinto di Eugenio Pini (S.Valentino benedice gli infermi, 1653), pulpito e confessionali di Matteo Deganutti, affreschi di Domenico Fabris e Antonio Brollo, decorazioni di Vittorio Luccardi, quadri di Giacomo Brollo) su progetto dell'architetto Tondolo di Buia. In essa è stata ricollocata la celebre statua lignea della Madonna con Bambino, ultimo resto di un'ancona lignea che Domenico da Tolmezzo aveva intagliato, dorato e dipinto nel 1481: opera che mostra la predilezione dell'artista per figure volumetriche improntate ad un realismo accentuato nelle quali felicemente convivono una certa asprezza d'intaglio di matrice gotica (visibile soprattutto nel piegheggiare della veste) ed una monumentalità d'impostazione ormai rinascimentale.
A Urbignacco, la Chiesa di Cristo Re (in stile neoromanico, con protiro nella facciata e interno a tre navate, costruita nel 1942 su progetto di Pietro Zanini) conserva piacevoli mosaici eseguiti su cartoni di Fred Pittino ed una interessante Via Crucis in pietra di Aurisina, pregevole lavoro di Max Piccini (1946).
Nella Chiesa di S.Bartolomeo al cimitero, costruita nelle forme attuali nel 1912 (progetto di Antonio Furlani di Colloredo di Montalbano) affreschi e decorazioni di Enrico Ursella (che all'epoca aveva 25 anni) negli otto spicchi della cupola: Resurrezione di Cristo, Giudizio Uni- versale, Transito di S. Giuseppe, Purgatorio sopra la porta d'ingresso. Martirio di S. Bartolomeo e Morte dell'avaro; in San Giuseppe a Ursinins Piccolo, pala settecentesca di Giuseppe Buzzi. Poco lontano dalla chiesa, è visibile l'ancona della «Madone de Uve», scultura in cotto realizzata da Vincenzo Giordani intomo al 1850 e completamente restaurata nel 1993.
In via Ursinins Grande, Chiesa della Beata Vergine della Neve, in stile neoclassico, con facciata spartita da agili lesene e sormontata da un timpano triangolare, ricostruita su progetto di Domenico Schiavi nel 1773-75. L'interno è ad unica navata rettangolare, scandita da lesene ioniche, nicchie, cornicioni e conclusa armoniosamente con il coro sopraelevato. Al centro del soffitto, interessante affresco di Domenico Fabris raffigurante la Gloria della Madonna Santissima (sec. XIX).

A Tonzolano, chiesetta di S. Rocco costruita nel 1995 nelle forme tradizionali degli edifici votivi. Nell'altarolo, pala ottocentesca di Domenico Fabris e statue dei Ss. Tommaso e Maddalena dello scultore buiese Troiano Troiani (secolo XX).
Da ricordare infine il grandioso monumento bronzeo realizzato da Luciano Ceschia nella piazza di S. Stefano.
A Buia è stato di recente aperto il Museo d'Arte della Medaglia (via S. Stefano 110) in cui sono esposte sia opere dei maestri incisori buiesi (la cittadina vanta in proposito una vera e propria scuola, con artisti del nome di Troiano Troiani, Pietro, Celestino e Vittorio Giampaoli, Guerrino Mania e Piero Menassi, Enore Pezzetta, Pietro Galina, Giuseppe e Arnaldo Baldassi, Luigina Osso) che medaglie dedicate al terremoto da artisti italiani. Una sezione è dedicata alla nascita della medaglia.

 Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
 
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org